Correva lanno del nostro amore art

Correva l’anno del nostro amore

Correva lanno del nostro amore artCorreva l’anno del nostro amore di Caterina Bonvicini (edizioni Garzanti) è un romanzo che riesce in modo brillante a soddisfare il desiderio sempre più sentito di raccontare il mondo di chi oggi è arrivato ai quarant’anni. E’ la storia del nostro paese vista con gli occhi e con il cuore da Olivia e Valerio, che sono due bambini quando il 2 agosto 1980, dalla collina bolognese dove vivono, sentono un boato provenire dalla stazione. Alla vigilia di Expo 2015, quasi quarantenni, avranno conosciuto il benessere economico e le stragi di Stato, assistito al crollo del muro di Berlino e a quello delle Torri Gemelle.
La loro è però innanzitutto la storia d’amore di tutta una vita, di quelle che si pensa non esistano più, e che non si raccontano per una diffidenza diffusa verso i sentimenti e il timore del loro retrogusto sdolcinato: “Era le infinite che avrei amato, buone o cattive, fredde o dolci, assenti o passionali, era una persona e mille, la realtà e la fantasia, insomma un’erezione.”

Alle 10.25 del 2 agosto 1980 non crolla solo la stazione di Bologna, ma anche l’infanzia di Valerio Carnevale. Mentre gioca con Olivia Morganti nel giardino della villa dove abitano, sua madre si trova proprio tra quei binari e riesce a rimanere miracolosamente illesa. Le domande degli adulti si perdono nel buio che avvolge i tanti misteri d’Italia, invece per Valerio una cosa è subito chiara: quella che per lui è la mamma, per gli altri è la cameriera. E’ il momento in cui prende coscienza di non far parte della famiglia Morganti, ricca dinastia di costruttori, ma di essere il figlio del loro giardiniere.
A seguito della separazione dei genitori, Valerio si trasferisce con la madre a Roma in una via Chiabrera che all’epoca è una semi-periferia di case occupate. Trascinato dal mondo borghese a quello di borgata, è la prima delle tante separazioni tra Valerio e Olivia, divisi da differenze economiche, sociali e culturali che il passare degli anni rende sempre più spietatamente evidenti. Il sogno cede il posto alla realtà, e come Olivia disattende le aspettative del suo ambiente privilegiato, così Valerio, i cui eroi erano Falcone e Borsellino, invece che magistrato diventa un palazzinaro. A loro modo entrambi stranieri nel loro mondo, i due andranno continuamente alla ricerca l’uno dell’altra come di un luogo e di un tempo che forse non esistono più.

Caterina Bonvicini, nata nel 1974 e cresciuta a Bologna, è autrice di numerosi di successo tradotti in tutta Europa, tra i quali L’equilibrio degli squali (Garzanti, 2008), vincitore dei premi Fregene, Frignano e Rapallo-Carige, e edito dalla casa editrice Gallimard in Francia, dove ha vinto il Grand Prix de l’hèroine Madame Figaro. Anche Il sorriso lento (Garzanti, 2010), premio Bottari Lattes Grinzane 2011 è stato tradotto in diversi paesi dagli editori più prestigiosi.
Correva l’anno del nostro amore, pubblicato all’inizio del 2014 e molto apprezzato sia dai lettori che dalla critica, la conferma una delle scrittrici italiane di maggior talento. E’ un romanzo maturo, scritto con la consapevolezza di chi ha elaborato il proprio passato e ne prende le distanze con una rara e saggia ironia. E’ proprio la vivacità che lo attraversa a non renderlo un diario da chiudere in un cassetto, ma una storia che varca i confini individuali e appartiene a tutti noi, quarantenni e non. Sa trasmettere “la sensazione che le età della vita ci restino dentro per sempre e che la maturità sia solo la capacità di riconoscerle in noi, quelle età mai passate, che mai passeranno, età che si accumulano nell’anima per il gusto di confonderci ancora di più.”

Correva l’anno del nostro amore
di Caterina Bonvicini
Edizioni Garzanti

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