Anzianità non deve far rima con difficoltà, siano esse economiche o di salute, e la tendenza che vede il tessuto sociale attorno all’anziano sfilacciarsi col passare degli anni può essere invertita. Farlo significa garantire dignità e sicurezza a una fetta di popolazione sempre più consistente, e della quale tutti siamo destinati un giorno a far parte.
Da queste premesse, la Comunità di Sant’Egidio di Roma, da decenni impegnata nel volontariato, ha avviato nei rioni di Trastevere e Testaccio Viva gli anziani!, un programma capillare di assistenza, dedicato agli over 75, particolarmente numerosi nel centro città.
I risultati, pubblicati nel volume Viva gli anziani!, edito da Maggioli, con la presentazione di Andrea Camilleri, sono sorprendenti, e destinati a far riflettere chi ha sempre considerato la terza età un territorio troppo vasto per poter prendersene cura, se non a fronte di spese sociali altissime.
E’ una vera e propria rivoluzione demografica. Come confermano i rapporti delle Nazioni Unite, in circa mezzo secolo la vita media si è allungata di 20 anni, e a livello mondiale, entro il 2050 l’aspettativa di vita sarà di 75,4 anni.
Il fenomeno, legato al miglioramento generale delle condizioni di vita, è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità un autentico trionfo, tuttavia, a fronte di un notevole innalzamento dell’età media, si registra purtroppo un peggioramento della qualità di vita.
Gli anziani hanno esigenze particolari legate alla delicata fase in cui si trovano, e che la società spesso preferisce ignorare, nascondendosi dietro motivazioni di tipo economico. Recenti studi, dimostrano che in realtà, le previsioni relative ai costi del welfare della terza età sono esagerate, in parte perché gli anziani di oggi godono generalmente di una salute migliore rispetto al passato. Adeguate risorse dedicate alla prevenzione, anziché una spesa, si rivelano al contrario un investimento capace di ridurre in futuro costi maggiori a livello assistenziale e sanitario.
Rovesciando la visione che considera gli anziani ‘un peso per la società’, grazie ad interventi mirati, è possibile restituire loro il ruolo di chi ha costruito la società moderna e ne è parte integrante ed essenziale in termini umani e di esperienza, come ben sanno le tante famiglie che hanno nei nonni un aiuto indispensabile.
Raramente gli anziani fanno notizia, tranne quando, come nell’estate del 2003, in seguito a un’ondata di caldo ne morirono oltre 70.000, 20.000 solo in Italia. Il 92% di loro era ultrasettantacinquenne, e fu definita l’ecatombe degli invisibili.
Pochi mesi dopo, la Comunità di Sant’Egidio, da sempre accanto ai più deboli, con il Ministero della Salute, la Regione Lazio e il Comune di Roma, ha avviato il programma Viva gli anziani!,perché tragedie simili non dovessero più ripetersi.
Il primo passo è stato uno studio sulla popolazione anziana, che a Roma vive principalmente nel centro storico, dove il cosiddetto indice di vecchiaia è 231,7, rispetto a una media di 156,2 nel resto della città. Consecutivamente, l’intervento si è concentrato nei rioni di Testaccio e Trastevere, dove sono stati censiti ben 2.284 anziani con più di 75 anni.
Persino gli elenchi anagrafici, usati come punto di partenza del censimento, si sono a volte rivelati inesatti. I volontari della Comunità di Sant’Egidio hanno quindi proceduto con contatti porta a porta, che hanno rivelato non poche sorprese, come ad esempio diversi decessi mai denunciati, avvenuti anche da molti anni, mentre ben 60 sono risultati gli ‘anziani invisibili’, cioè assenti da ogni lista perché non residenti.
Studi scientifici dicono che l’isolamento uccide più del fumo. Non si muore per il caldo o per la perdita di memoria, ma se si è soli sì. E metà degli anziani over 75 presi in esame vivono da soli.
La realtà sociale è profondamente mutata negli ultimi decenni. Molti piloni di appoggio, come una rete familiare numerosa e coesa, sono caduti, e le ripercussioni su chi, come gli anziani, ha maggiori difficoltà oggettive, sono pesanti.
Partendo da queste considerazioni, la Comunità di Sant’Egidio ha avviato la fase operativa del programma Viva gli anziani!, facendolo conoscere attraverso locandine affisse a Trastevere e Testaccio e tramite l’invio di lettere. In un secondo momento ha stabilito contatti telefonici regolari con tutti gli anziani, che a loro volta possono chiamare la Comunità in caso di bisogno. La terza fase ha poi previsto la ricostruzione dei piloni sociali che venendo a mancare hanno determinato l’isolamento, tramite il coinvolgimento di medici di base, vicini di casa e negozianti. E’ il cuore pulsante del programma, una rete salvavita, ma perché sia tale, ogni persona deve conoscere e poter contattare le altre, perché più numerosi sono i contatti con ogni singolo anziano, maggiori sono le possibilità di intervenire in caso di necessità.
‘La portata di un ponte si misura dalla forza del suo pilone più debole. La qualità umana di una società dovrebbe misurarsi sulla qualità della vita dei suoi soggetti più deboli. E poiché l’essenza della morale è la responsabilità che ci si assume per l’umanità degli altri, quello è anche il metro del livello etico di una società’. ( Zygmunt Bauman)
La rete Viva gli anziani! può essere contattata tutti i giorni, escluso la domenica, al numero 06 – 89 92 222
Viva gli anziani!
Comunità di Sant’Egidio
Maggioli Editore
Pagine 119 Euro 14