Partenza per le vacanze. Meta la casa al mare a Fregene. Per Chiara, Marcello e la loro bimba Emma, si prefigura una tranquilla estate in famiglia. Anche il tragitto, pochi chilometri di strada da Roma, sembra essere il perfetto inizio di un periodo per stare finalmente insieme, all’insegna della tranquillità.
Ma non sarà niente di tutto questo, l’estate descritta ne “Le conseguenze del caso”, di Alessandra Fiori, edizioni Piemme.
Quella di Chiara e Marcello sarà una partita sul filo del rasoio, perché le carte verranno mischiate proprio dalla mano del caso, a cui ci si può affidare o opporre, ma che comunque lascia il suo segno.
La macchina carica, sul sedile posteriore la piccola Emma, Chiara e il marito Marcello si mettono in strada per raggiungere Fregene. Un’Aurelia trafficatissima, quasi una fila di lamiere colorate, sembra trasformare i pochi chilometri che separano Roma dalla località di mare in un viaggio interminabile.
A Fregene, nella casa delle vacanze di famiglia, Chiara ha trascorso tante estati della sua infanzia, in compagnia di vicini di ombrellone coi quali si è tuffata in acqua, costruito castelli di sabbia e fatto scorpacciate di gelato.
Persone che si ritrovano anno dopo anno, e che come comparse attraversano per qualche momento il palco della nostra vita, perché non ne fanno veramente parte, o almeno è quello che noi crediamo.
La ragazza dal costume rosso, ad esempio, è quel qualcuno che pensiamo di non conoscere, fino a quando qualcosa ci convince del contrario.
Basta qualche parola, “E’ proprio vero: tu sei una me più fortunata”, e all’improvviso ci si rende conto che le persone che abbiamo sempre pensato essere finite nelle nostre foto per puro caso, sagome sfocate che si confondevano con lo sfondo, in realtà avrebbero meritato un primo piano.
Chiara ricorda. L’enigmatica ragazza dal costume rosso, è la bambina che aveva l’ombrellone dietro al suo. Anche sua madre aveva un costume dello stesso colore, quasi fosse un segno distintivo di famiglia.
La frase della ragazza è come il negativo di una vecchia foto, una versione apparentemente irriconoscibile, ma proprio “come le fotografie, spesso i ricordi sono più veri della realtà”.
Dopo l’estate a Fregene, niente sarà più come prima nella vita di Chiara. Altre parole, “è proprio vero, la storia si ripete”, si riversano su di lei e Marcello, bruciando come alcol su una ferita. Parole capaci di dare significato a tutto il resto, tessere mancanti del mosaico dell’esistenza.
“Allora, tanto vale subire e insabbiare tutto, in fondo, fino a non sentirne più neanche la puzza. Ma quella riemerge sempre. E in questo modo sarebbe tutto il resto a perdere significato, ancora di più”.
Come possiamo difenderci dagli ostacoli della vita? Facendo finta di non vederli, col rischio di cadere, oppure portandoli allo scoperto, tutti, in una sorta di interminabile guerra preventiva?
“Non c’è una spiegazione, non una sola, almeno. La verità è che basta un momento, una deviazione. Un solo, piccolo errore al momento sbagliato. E’ questo il disastro”.
Capita poi, che l’onda del caso che ha travolto qualcuno vicino a noi,continui il suo corso travolgendoci a nostra volta.
Quanto, ciò che deflagra nella vita di qualcun altro, può riversare la sua onda d’urto su di noi? Fino a dove possono arrivare le conseguenze del caso?
Forse c’è un motivo per cui Chiara ad un certo punto ha sentito di dover lasciare il suo lavoro di assistente fotografa. Ha preferito non inquadrare, non mettere a fuoco, non vedere.
“Le foto mi sono sempre piaciute. Istanti bloccati per sempre. Piccoli frammenti di verità pronti all’uso, inconfutabili.”
E’ allora la memoria che può venirci in aiuto, gettando luce sull’oscurità del caso?
“E’ il ricordo, che fa apparire le cose, le persone, migliori. Come certe fotografie che, appena scattate, sono orribili ma bastano un paio di anni a riscoprirle meno brutte, o sei tu a essere tanto peggiorata?”
Le conseguenze del caso, di Alessandra Fiori
Edizioni Piemme
Pagine 234 Euro 15
Foto dell’autrice: Laura Sciacovelli 2009