A otto anni dalla pubblicazione di Anna, che chiude un ciclo di romanzi dedicati al mondo degli adolescenti, Niccolò Ammaniti torna in libreria con La vita intima (Einaudi).
Lo scrittore romano concentra una trama ad alta tensione in una sola settimana, dal 21 al 27 febbraio, trascinando il lettore nell’accattivante gabbia dorata dei personaggi.
Le storie, premette Ammaniti, sono simili a fiumi impetuosi, incontenibili, come un urlo di dolore. Ed è proprio così che comincia il romanzo, quando alla protagonista Maria Cristina, impegnata in un allenamento col suo personal trainer, cade un peso di cinque chili su un piede. Il suo grido irrompe in una Roma piovosa, dove la foschia avvolge la sagoma di Castel Sant’Angelo lambito dal lungotevere intasato.
Maria Cristina Palma saltella dolorante nel suo attico di trecento metri quadrati, in un elegante palazzo neoclassico nel cuore della città. È bella, anzi secondo alcuni è la donna più bella del mondo. Il suo viso rispetta la regola aurea nella perfezione dei lineamenti, nella curvatura delle sopracciglia, nel taglio degli occhi. La sua statura maestosa ricorda il passato di modella di successo, il corpo la sua carriera sportiva nel salto con l’asta. Maria Cristina oggi però è innanzitutto la moglie di Domenico Mascagni, il presidente del Consiglio italiano. Ecco perché la sua casa è assediata dai giornalisti e costantemente sorvegliata da un’auto della Polizia.
Ma in questo panorama perfetto come un cristallo, si intravedono crepe sottili e minacciose.
Al suo passaggio, alcuni bisbigliano che Maria Cristina è sì bella, ma non come la leggenda vuole. Altri insinuano che è “un golem costruito a tavolino” per interpretare il ruolo della perfetta moglie del premier. Un contenitore vuoto insomma, un mezzo per il consenso popolare, comprato dal blasonato marito a suon di soldi e potere. Una storia vecchia come il mondo, verrebbe da dire. Ma chi è veramente Maria Cristina Palma?
Con una scrittura serrata e impietosa, Ammaniti pagina dopo pagina rivela al lettore una donna diversa. Soprannominata Maria Tristina, la sua vita si rivela costellata di perdite e lutti, come il primo marito, lo scrittore Andrea Cerri, morto in un incidente stradale e forse il suo unico vero amore. Invece essere la moglie del premier è un’altra cosa. Significa continui impegni istituzionali, vedersi poco all’inizio, in seguito quasi mai. Vuol dire anche stare sempre sotto i riflettori, e poi gossip, come la voce sempre più insistente di una relazione tra suo marito e la sottosegretaria alla Pubblica amministrazione.
Tra alti e bassi, sullo sfondo appare Roma, una città affetta da disturbo bipolare, sgradevole e meravigliosa allo stesso tempo. Accanto a scie di turisti accalcati intorno alla Barcaccia, monopattini che sfrecciano e ronzini sfiniti attaccati alle botticelle, si aprono piazze, svettano cupole.
All’improvviso una voce riporta alla realtà Maria Cristina, mentre si aggira pensierosa tra le vie affollate: “Ehi, Secca, fermati.” Chi può rivolgersi così alla moglie del premier? Il bel tipo pieno di sé, con una leggera stempiatura, è Nicola Sarti, un’avventura di gioventù. Basta la sua voce, e la memoria si accende dei colori di un’estate in barca a vela nel Mediterraneo, tra onde e stelle. Comincia uno scambio di vecchie foto sul cellulare. I ricordi scorrono tra bagni e fette d’anguria, lasciando in bocca il sapore agrodolce di una stagione della vita ormai passata. Arrivano altre foto, poi un video, e per Maria Cristina è come un calcio in pieno petto. Gioca brutti scherzi a volte la memoria: non si ricorda di un filmino a luci rosse con lei e Nicola. Possibile?
La vita le scorre davanti agli occhi in un attimo: marito, figlia, Italia, mondo. La vita intima, per l’appunto. Quel video è una bomba, ma cosa nasconde: un ricatto personale fatto di sesso o soldi, oppure riguarda il governo? Quel che è certo è che è la tempesta mediatica perfetta può scoppiare da un momento all’altro, e travolgere la vita politica del Paese, oltre che la carriera del marito, ovviamente.
L’unico modo per salvarsi, secondo il social media manager del premier, guru della comunicazione, è divulgare il video, così da far sembrare Maria Cristina una vittima. Oppure potrebbe andare lontano, magari in India, visto che anche per la sua assistente personale lei è ormai solo una frivola moglie tradita.
Invece Maria Cristina sorprenderà tutti, diventando la vera protagonista della sua vita. Navigherà di nuovo verso quel mare, dove tutto è cominciato, e dov’è sepolta una parte del suo passato che ha sempre tenuto nascosta. Stretto tra il cielo terso e il blu dell’Egeo, l’orizzonte non le era mai parso così aperto.
La vita intima
di Niccolò Ammaniti
Einaudi Stile Libero
Niccolò Ammaniti è nato a Roma. Presso Einaudi sono usciti un suo racconto nell’antologia Gioventú cannibale (1996), i romanzi Branchie (1997), Io non ho paura (2001, 2011 e 2014), Che la festa cominci (2009, 2011, 2015), Io e te (2010), la raccolta di racconti Il momento è delicato (2012) e la raccolta di storie a fumetti Fa un po’ male (2004), sceneggiata da Daniele Brolli e disegnata da Davide Fabbri. Nel 2014, Stile Libero ha ripubblicato Ti prendo e ti porto via e Fango e, nel 2015, Come Dio Comanda. Sempre per Einaudi ha curato l’antologia Figuracce (2014), e pubblicato Anna (Stile Libero 2015 e 2017) e La vita intima (2023). Per la Tv ha scritto e diretto le serie Il miracolo (2018) e Anna (2021).