Con Amori e Pandemie (Il Sole 24 Ore) Elisabetta Fiorito scrive un diario del Covid 19 acuto e toccante, ripercorrendo i momenti salienti di un periodo che ha cambiato le vite di molti.
La scrittrice romana, giornalista parlamentare per Radio 24 e autrice del fortunato romanzo Carciofi alla giudìa (Mondadori, 2017), tesse una trama di perfetto equilibrio narrativo attraverso il filo di storie di oggi e di ieri. L’opera si articola in tre pièce teatrali dedicate ai lavoratori del mondo dello spettacolo, – tanto penalizzati dal Covid -, una delle quali, Le due Rosarie, messa in scena dall’attrice Rosaria De Cicco a Vigna Pignatelli a Napoli.
È la notte del 30 gennaio 2020 quando la cronista, durante il giornale di mezzanotte di Radio 24, dà la notizia che il coronavirus è arrivato in Italia. Quella della coppia cinese originaria di Wuhan, colpita dal virus in un albergo di Roma, sembra una storia come tante, destinata a sparire presto dalla cronaca. L’avvenimento segna invece l’ultimo mese di normalità: poi arriveranno il lockdown, il distanziamento e le mascherine. Dopo i primi tempi trascorsi chiusa in casa a infornare pizze e guardare serie TV, Elisabetta Fiorito decide di combattere la pandemia con l’arma che meglio sa usare: la penna. Scrive una rappresentazione per quando riapriranno i teatri, tenendo presente che bisognerà rispettare le misure di sicurezza: nascono così tre brillanti monologhi a specchio, dove la narrazione diventa uno strumento per capire, spiegare, condividere e sentirsi meno soli.
Le vicende dei personaggi si intrecciano sul palco della storia, come quella di Rosaria, il cui ristorante durante la pandemia si svuota, sullo sfondo di una Roma dove sembrano soli anche i giganti di marmo della fontana più famosa del mondo. Su un diverso piano temporale, durante la prima guerra mondiale, un’altra Rosaria combatte la sua battaglia contro la febbre spagnuola, quando vengono vietati raduni, messe e funerali, e l’unico rimedio a disposizione è usare l’acqua di colonia come disinfettante.
Ancora, i sogni di riscatto di Virna, giovane trans brasiliana, si infrangono all’arrivo in Italia, quando cade nella rete del racket della prostituzione. Proprio come la protagonista che fa da contraltare, Desiré, stritolata dagli ingranaggi malefici del regime fascista. Entrambe lotteranno contro la peste del proprio tempo, il quale sembra non risparmiare mai nuove sfide, specialmente alle donne che cercano il proprio posto in un mondo a misura d’uomo.
A volte, è l’essere umano stesso a sfidare la sorte, ingaggiando una resistenza anacronistica a suon di complottismi e anti-scientismo. Come antidoto, l’autrice suggerisce i sublimi versi leopardiani di una poesia che dà voce a domande senza tempo:
Dimmi o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? Dimmi: ove tende
questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale?
Monaldo Leopardi, – spiega Fiorito -, rigido conservatore, nell’800 decise di far vaccinare contro il vaiolo i figli Giacomo, Carlo e Paolina, perché ‹‹se la natura ci ha dato le malattie, Dio ha dato all’uomo l’intelligenza per sconfiggerle››. Negli stessi anni sempre un’epidemia, quella di peste, fa da sfondo al capolavoro letterario de I Promessi Sposi, dove vengono colpiti gli empi come Don Rodrigo, ma anche le anime candide come Fra Cristoforo.
Amori e Pandemie chiude così il cerchio di una narrazione che affronta i mali di oggi e quelli del passato, come le paure e i desideri di chi li ha vissuti, accomunati da un comune sentire fatto di forza e di speranza. L’autrice sa unire il basso e l’alto, la cronaca e la letteratura, con lo stile brillante a cui ha abituato i suoi lettori. A febbraio del 2021, – data di pubblicazione del libro -, Elisabetta Fiorito fissa per Ferragosto 2022 il no mask day, giorno di fine obbligo della mascherina, sia al chiuso sia all’aperto. Forse alcuni ne faranno un origami, altri la conserveranno per timore di una nuova pandemia, mentre un artista potrebbe dipingere un grande murale con cui imbavagliare un palazzo della periferia romana. Chissà.
Amori e Pandemie
di Elisabetta Fiorito
Il Sole 24 Ore
Elisabetta Fiorito è nata a Roma, dove vive. Laureata in Lingua e Letteratura inglese e tedesca con lode, master in giornalismo alla Luiss di Roma, è giornalista parlamentare e vicecaposervizio per Radio 24. Ha svolto il praticantato in Canada, al Corriere Canadese, ha lavorato all’Ansa, all’Alto Adige e a Radio Capital. Professionista dal 1996, lavora a Montecitorio da più di vent’anni e segue la politica per Radio 24 dal 1999, anno della sua fondazione. È conduttrice di Ma cos’è quest’estate e Cartellone, la rassegna teatrale di Radio 24.
Scrittrice di monologhi e commedie, ha vinto il Premio Fersen per la drammaturgia 2016 con La vita segreta del re dei cannoni, ispirato a Friedrich Alfred von Krupp. Nel 2017 ha pubblicato il romanzo Carciofi alla giudìa per Mondadori.