Strana stagione l’autunno, stretta tra l’allegria forzata dell’estate e il sonno dell’inverno.
Capace di accendersi di colori, di immalinconire e perfino di incarnarsi, come nel romanzo Gli autunnali di Luca Ricci (La nave di Teseo). Perché se c’è qualcosa che aleggia fino all’ultima pagina di questa storia inquieta, è l’impalpabile che cerca una propria forma, lo spirito bisognoso di un corpo.
E’ settembre quando il protagonista, – uno scrittore cinquantenne che ha ormai posato la penna -, gironzola per il mercatino dell’usato di piazza dei Quiriti, nel romano quartiere Prati. E’ appena tornato dal Circeo con la moglie Sandra, dopo un mese di vacanze routinarie come il loro matrimonio, infiacchito in tutto a cominciare dal sesso. In “uno di quei pomeriggi in cui l’estate comincia timidamente a flirtare con l’autunno”, mentre su un banchetto sfoglia un vecchio volume sugli artisti maledetti di Montmartre, uno sguardo cattura l’uomo. Occhi fissi e pelle resa ancor più candida dalla foto in bianco e nero, è Jeanne Hébuterne, la compagna di Modigliani.
E’ subito amore nella sua forma più urgente e incontenibile: è desiderio di un amore, alimentato da un vento ancora caldo, che solleva “qualche foglia e qualche gonna”. A poco servono gli ammonimenti del cinico amico Gittani, secondo cui “sempre ci si innamora e mai si ama”. Il “terribile amore nuovo” è una foto piegata in quattro e conservata in tasca, effigie senza eguali di un desiderio che brama sé stesso. L’ossessione si impossessa così di lui, che si muove tra onirismo e realismo lungo il filo labile che separa amore e innamoramento.
E’ incapace di vivere il protagonista, di cui, al contrario di tutti gli altri personaggi, non si conoscerà mai il nome. Egli è l’attore di una stagione della propria vita – l’autunno – in cui non sa adattare la vista alla luce tenue che segue ai bagliori della giovinezza. I suoi sono i cinquant’anni di uno spirito borghese che avverte i primi freddi dell’inverno dell’esistenza, e li combatte con le armi spuntate dell’evasione amorosa e dell’esercizio artistico. Quando poi sensi e poesia, arte e imitazione non gli bastano più, comincia a cercare un corpo da dare a quella foto in bianco e nero. Lo troverà in Gemma, una cugina della moglie Sandra, quasi una reincarnazione di Jeanne, addirittura incinta come quest’ultima, che com’è noto, all’indomani della morte di Modigliani si lanciò dalla finestra con in grembo il figlio dell’artista.
Il protagonista sdoppierà la propria vita tra il quartiere Prati, luogo del legame coniugale, e Monti, angolo bohémien dove liberare il proprio sogno. Quello con Gemma sarà un rapporto di prevaricazione – non l’unico ma forse il solo di cui è capace – e di violenza, spinta fino al punto da voler reinscenare la tragica vicenda di Jeanne.
Non cerca redenzione né complicità con il lettore quest’uomo. Difficile solidarizzare con lui. Vive l’illusione e la disillusione con un distacco che lo rendono il protagonista autunnale – “nel senso che non c’è più clorofilla nelle vene” – di un romanzo decadente. Riecheggiano, nella narrazione, le atmosfere del racconto La chioma di Guy de Maupassant, a cui l’autore dedica il libro – “più vivo dei vivi” -, la seduzione al limite della follia, il senso di fine imminente. L’autunno è, dopo tutto, la stagione in cui l’animo può godere dei colori sorprendenti della natura ma anche scivolare nel torpore.
La stessa Roma che fa da sfondo al romanzo – il Colosseo, Trastevere, Villa Borghese – è una città indolente, frequentata troppo a lungo, come in un rapporto ormai logoro. Collocata in un perenne autunno, risparmiata dal freddo intenso, è “slabbrata dalle periferie ma allo stesso tempo risucchiata come in un gorgo dal centro storico”. Forse è lei, nel suo essere eterna, l’unico punto d’incontro tra vero, finto e imitazione. In ogni stagione.
Gli autunnali
di Luca Ricci
La nave di Teseo editore
Luca Ricci è nato a Pisa nel 1974 e vive a Roma. E’ considerato uno dei raccontisti più innovativi della letteratura italiana contemporanea.
Ha pubblicato L’amore e altre forme d’odio (2006, Premio Chiara); La persecuzione del rigorista (2008); Come scrivere un best seller in 57 giorni (2009); Mabel dice sì (2012); Fantasmi dell’aldiquà (2014); I difetti fondamentali (2017).
Insegna scrittura per Scuola Holden, Belleville, e Scuola del Libro.