Ogni anno dal 25 dicembre al 6 gennaio
Arcinazzo Romano
Da poco più di un secolo il paese in questione è denominato Arcinazzo Romano; fino al 1981 si chiamava Ponza (come la famosa isola), tanto che ancor oggi gli abitanti (attualmente circa 1480) e le popolazioni limitrofe continuano a chiamarlo con il vecchio nome, così come gli abitanti sono tuttora indicati come Ponzesi.
Arcinazzo può essere definito un paese prettamente medievale, specialmente nel centro storico. Arroccato a 850 metri di altezza e circondato da monti coperti da maestosi castagneti, è il più alto centro della Valle dell’Aniene. La scelta di porre il paese sulla parte più inaccessibile di un monte è stata dettata dall’esigenza, anch’essa tutta medievale, di realizzare un luogo strategico fortificato: le vicende storiche hanno dato ragione a questa scelta che ha permesso alla cittadina fortificata di difendersi con successo da numerosi assalti e di superare ogni sorta di traversie.
La vasta e verde pianura che si stende ai piedi del paese, come anche i fitti e verdi boschi che lo circondano hanno incantato l’imperatore Traiano, che costruì qui una sontuosa residenza di caccia. In passato si ritenne che i resti fossero quelli della villa di Nerone, ma quest’attribuzione venne meno quando nel 1860 fu ritrovata l’iscrizione: OP IMI AUG GERMANIC DACICI, che si riferisce appunto all’imperatore Traiano.
Nonostante l’altitudine il clima di Arcinazzo è salubre grazie all’esposizione a sud, tanto che gli antichi Romani scelsero questo posto come luogo di riposo e di pace, e ancor oggi la località è nota per i famosi Altipiani di Arcinazzo, località di villeggiatura rinomata, particolarmente amata dalle famiglie con bambini per picnic e barbecue, giochi e corse all’aperto.
In questo contesto favoloso, nel centro medievale di Arcinazzo, si svolge tra il 22 dicembre e il 6 gennaio la manifestazione del Presepe vivente. Vi partecipano centinaia di figuranti che rappresentano, utilizzando i costumi e le atmosfere della semplicità della vita contadina di un tempo, il grande evento della nascita di Gesù, rivisitata con prodotti e costumi locali come era in uso già nel medioevo. E’ come tornare in un lontano passato ormai perduto e riscoprire tradizioni scomparse. I suoni caratteristici delle zampogne accompagnano i partecipanti lungo le antiche vie del paese, insieme ad una voce narrante che, raccontando e interpretando la storia della natività, viene diffusa per le stradine e tutti gli angoli del paese tramite altoparlanti. La ricostruzione surreale di Betlemme è resa ancora più spettacolare dalle tappe che ne caratterizzano il percorso, nelle quali si può rivivere l’atmosfera di un tempo perduto: si tratta delle locande, delle botteghe e delle case messe a disposizione dalle famiglie locali, dove ci si sente sempre caldamente e cordialmente accolti.
La manifestazione richiede un lungo e complesso lavoro preparatorio. L’intera comunità di Arcinazzo, nei tre mesi che precedono la manifestazione, si impegna per la buona riuscita della ricostruzione, decorando piazze e strade del centro storico e trasformando ogni anno le cantine in antiche botteghe o in case contadine medievali.
Una manifestazione vicina da non perdere.