Non c’è romano che si rispetti, piccolo o grande che sia, che non abbia trascorso almeno un 6 gennaio a Piazza Navona e non si sia fatto immortalare almeno una volta insieme ad un’adorabile vecchina, meglio conosciuta come la Befana.
Si perché l’arrivo della Befana si festeggia in tutto lo stivale, ma è a Roma che fa tappa con la sua scopa di saggina ed offre la festa più sentita e tradizionale di questo periodo di festività.
Da quasi un secolo Piazza Navona si veste a festa dall’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, fino al 6 gennaio, giorno in cui la famosa vecchietta, brutta ma buona, viene festeggiata tra bancarelle piene di calze e di dolciumi, una scenografia piena di leccornie, addobbi natalizi, artisti di strada, e soprattutto “befane scaccia guai” in miniatura e, per la gioia dei più piccoli, a misura d’uomo!
L’arrivo della vecchietta “con le scarpe tutte rotte e il vestito alla romana” è atteso proprio tra i banchetti pieni di calze e golosità, tra cui spicca sia per dolcezza che per colore la classica mela stregata, fatta di un bastoncino di legno e ricoperta di zucchero caramellato rosso, che rimanda chiaramente alla mela offerta dalla strega a Biancaneve nelle celebre fiaba dei fratelli Grimm.
Scavalcata negli ultimi anni in termini di fama, dal più simpatico e bonario Babbo Natale, ai tempi dei nostri genitori, soprattutto a Roma e dintorni, era proprio la Befana la più attesa, colei che portava i regali, per cui i bambini erano in trepidante attesa con le loro calze messe in fila sul caminetto, era lei che se eri stato buono ti premiava con dolciumi e doni vari, ma se eri stato cattivo ti puniva, con la cenere e il carbone…come i genitori di un tempo, anche lei era più severa!
Di origini lontane ed oscure, proveniente forse da tradizioni magiche dei secoli avanti Cristo, combinati con elementi popolari e religiosi, pare che la Befana porti i doni ai bambini in ricordo di quelli che i Re Magi offrirono a Gesù Bambino proprio nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio.
Furono proprio gli antichi Romani a tramandarne la leggenda; essi infatti credevano alle “12 notti”, quelle comprese tra il 25 dicembre ed il 6 gennaio, rappresentate da figure mitologiche femminili, che sotto la guida della dea Diana, divinità della luna e della vegetazione, svolazzavano sui campi appena seminati per rendere propizi i raccolti.
Nel Medioevo la festività, considerata frutto di influenze demoniache, fu quasi del tutto soppressa dalla Chiesa; la tradizione popolare però continuò ad amare l’anziana signora, vestita di stracci, con le scarpe bucate, il naso adunco, che a cavallo alla sua scopa è giunta fino ai giorni nostri, e continua a regalare stupore e dolciumi anche ai bambini di oggi, che seppur un po’ spaventati come quelli di ieri, accorro sempre numerosi in una delle piazze più belle della capitale per abbracciarla.
La befana è sbarcata in Piazza Navona un secolo fa, ma le bancarelle comparvero nello storico rione nel lontano 1477, quando il mercato delle derrate venne trasferito dal Campidoglio proprio a Piazza Navona fino al 1870.
Pian piano però vista la crescente attrattiva turistica della piazza, il mercato venne spostato definitivamente a Campo dei Fiori, limitando le bancarelle di Piazza Navona al solo periodo di Natale, che assunsero negli anni sempre più valore nel calendario degli eventi tradizionali cittadini, rendendo la Befana di Piazza Navona uno dei momenti più sentiti dalla cittadinanza e non solo.
A far da cornice alle bancarelle, i numerosi artisti di strada, che da dopoguerra hanno iniziato a frequentare la piazza diventando così un altro elemento di distinzione e di fascino dell’area; è soprattutto attorno alla Fontana del Bernini, divenuta luogo di incontro e palcoscenico per le performance degli artisti di strada, che specie verso sera diventa uno dei luoghi più vivi ed interessanti della città, in special modo in questo periodo
Il mercatino natalizio di Piazza Navona è aperto tutti i giorni fino alle 21, e per incentivare la presenza già massiccia di visitatori, il I municipio ha deciso di mettere a servizio di popolazione e turisti un servizio navetta gratuito che durerà sino a febbraio.
Nei giorni che ci separano dall’Epifania quindi continua la corsa agli acquisti, ma questa volta messi da parte giocattoli e letterine di Babbo Natale, ci si prepara a fare compere dolci per riempire le calze, il dono vero ed originale che da molto tempo la vecchietta brutta ma buona, si accinge a consegnare a chi è stato buono.
Chi nell’ultimo anno invece è stato cattivo se ne guardi bene, in arrivo c’è del carbone!