La manifestazione viene anche indicata come “Palio della Gatta” e si svolge ogni anno nella località di Cerreto Laziale, un caratteristico borgo a est di Roma.
Questa curiosa festa si svolge tra il 24 e il 25 aprile. Dopo aver addobbato tutta la cittadina, il 24 pomeriggio la statua di sant’Agata viene portata in processione per le vie del centro. Il giorno successivo i quattro rioni di Cerreto Laziale, la Costa Sole, il Lavaturu, la Torre e la Trabocca, gareggiano per vincere il Palio della Gatta, o come si dice localmente della Jatta, indossando costumi medioevali.
La tradizione si rifà ad un avvenimento storico risalente alla guerra francese della fine del quattrocento, quando la città sotto assedio utilizzò un crudele ma efficace trucco per liberarsi dai nemici.
Sembra infatti che più di trecento prepotenti briganti che avevano già saccheggiato le zone circostanti, da alcuni giorni tenevano sotto scacco Cerreto, uccidendone gli uomini, in tutto alla fine una cinquantina, e rubando i viveri alla popolazione. I poveri cerretani riuscirono a chiudersi nella fortezza, ma l’assedio si rivelò, come sempre, controproducente per la mancanza di risorse di sostentamento. Così venne escogitato un piccolo trucco, “copiato” dalla Bibbia: durante la notte gli abitanti diedero alle fiamme alcuni stracci dopo averli legati alla coda di una robusta gatta e la spinsero verso l’accampamento nemico, riuscendo così ad appiccare il fuoco alle tende dei briganti e ai fienili nelle vicinanze. Contemporaneamente i pochi soldati cerretani irruppero nel campo con l’aiuto di alcuni uomini provenienti dai paesi più vicini, cogliendo gli invasori nel sonno. Sembra che anche Sansone fece uan cosa simile, utilizzando alcune volpi.
La città rischiò però di prendere fuoco a sua volta insieme all’accampamento nemico, ma Sant’Agata intervenne dal cielo per sedare le fiamme e la salvò. Da allora la gatta è la vera eroina di questa festa, ed una scultura dedicata a lei e alla sua eroica impresa si trova oggi vicino al municipio, mentre Sant’Agata è la protettrice e patrona della città.
Per festeggiare degnamente lo storico evento durante la manifestazione di aprile si esibiscono sbandieratori in colorati abiti medievali e viene organizzato un corteo storico, sempre in costume, cui seguono giochi dell’epoca culminanti, appunto, nel famoso Palio. Infine viene organizzata una ricca cena a base di prelibatezze locali nella piazza centrale.
I festeggiamenti si concludono il 25 aprile sera con uno spettacolo di mirabolanti e colorati fuochi d’artificio, in memoria dell’antico incendio.
Insomma un tipico evento folkloristico che poggia la sua origine su basi storiche e permette di rivivere antiche tradizioni. Un modo molto italiano di non perdere la memoria del passato. Ma anche di passare una piacevole giornata di festa. Non è inoltre da dimenticare che Cerreto Laziale è una cittadina medievale immersa nella valle del Giovenzano, poggiata su una collina alle pendici dei Monti Ruffi (da cui infatti nasceva il suo antico nome di Monteruffo) presso il torrente Fiumicino. Perciò in una bella giornata primaverile di fine aprile è una meta ideale per una gita in cui godere dell’aria buona della campagna laziale.