Nella cultura popolare, Sant’Antonio abate veniva raffigurato con accanto un porcellino. La festa di Sant’Antonio abate, celebrata ogni anno il 17 gennaio e/o la domenica successiva, era in passato una delle ricorrenze più sentite nelle comunità contadine. Ancora oggi è assai diffusa, soprattutto nelle zone rurali e nella provincia. Secondo la tradizione nel Medio Evo i malati di herpes, detto poi infatti Fuoco di S.Antonio, venivano curati spalmando sulle dermatiti il grasso derivato dai maiali benedetti e consacrati al Santo.
Questa tradizionale festa ha luogo in molti borghi e cittadine della provincia di Roma, con celebrazioni simili anche se non identiche tra loro. Varrebbe la pena viverle tutte in prima persona … naturalmente in anni successivi! Ecco di seguito le maggiori celebrazioni di Sant’Antonio nei dintorni della capitale.
Allumiere – Secondo la tradizione locale il 17 gennaio, ovvero il giorno della ricorrenza di Sant’Antonio Abate, è ufficialmente l’inizio del carnevale. perciò anche quando nel resto d’Italia la data non coincide, qui ad Allumiere si esibiscono gruppi in maschera, che sfilano per le vie e per le piazze dell’antico borgo su carri allegorici.
Durante la giornata è possibile assistere anche corse di cavalli con fantino e a giochi di carattere medievale, oltre alla tradizionale benedizione degli animali domestici sul sagrato del duomo.
La giornata si conclude con spettacolari fuochi d’artificio, in onore del carnevale e come segno di ringranziamento al Santo.
Monterotondo – A Monterotondo in provincia di Roma la festa di Sant’Antonio Abate è la più importantecelebrazione dell’anno ed è molto sentita dai monterotondesi. Qui la festa si fa terza domenica di gennaio, ma i festeggiamenti iniziano in realtà già dal venerdì. L’effige del Santo viene affidata per tutto l’anno ad un cittadino detto “festarolo”, che il sabato prepara una stanza addobbata nella sua casa per ospitare la statua e rifocilla gli avventori con ciambelle tradizionali dette “a zampa di bove”. Come vuole la tradizione gli animali domestici vengono benedetti durante la messa della domenica e a seguire per le strade cittadine sfilano decine di cavalli e cavalieri con vestiti medievali.La sera i festeggiamenti si concludono con la sfilata delle torce, detta “torciata, che accompagna il Santo dal nuovo festarolo. La domenica successiva si correrà il palio a cavalloconteso dai rioni di Monterotondo.
Velletri – A [[Velletri]] il Santo protettore degli animali viene festeggiato con un corteo a cavallo che ha il compito di ricevere le offerte per lo stendardo del venerato Abate. Chi offrirà di più vincerà lo stendardo e dovrà conservarlo nella propria abitazione fino all’anno successivo.
La festa, risalente al Medio Evo ed organizzata da sempre dall’Università dei Carrettieri e dei Mulattieri, è animata da spettacoli tradizionali e gare, tra cui la “Corsa dell’Anello”in cui cavalieri con vestiti medievali si sfidano nel tentativo di infilare alcuni anelli in fila con una lancia.
La festa si conclude con una fiaccolata per le strade del borgo. Si festeggia la domenica successiva al 17 gennaio.
Campagnano di Roma – Come in altri borghi del Lazio, anche a Campagnano di Roma si festeggia la domenica successiva al 17 gennaio.
Oltre alla tradizionale benedizione degli animali domestici sul sagrato del duomo, è possibile assistere a balli nelle piazze e a gare tradizionali, come quelle dell’albero della cuccagna e della corsa dei sacchi, e meno tradizionali, come la caccia al maialino e la gara della stella, in cui stando a cavallo si deve colpire una stella di cartone appesa ad una corda.
Castelnuovo di Porto – Oltre alla tradizionale benedizione degli animali, in occasione del festeggiamento del Santo protettore si fa anche un grande falò nella piazza principale di questo grazioso borgo laziale.
Durante tutta la giornata si può assistere a giochi tradizionale di origine medievale e ad una coloratissima sfilata di cavalierisu belleissimi cavalli maremmani.
A fine giornata spettacolo mirabolante di fuochi d’artificio. Si festeggia la domenica successiva al 17 gennaio.
Vicovaro – Il culto di S. Antonio Abate iniziò a Vicovaro nel XIV sec. quando sorse, in vicinanza dell’ospizio, un borgo in cui venivano assistiti i malati bisognosi di cure colpiti dal Fuoco di S.Antonio. Il Santo è il patrono del borgo e a testimonianza del profondo legame che unisce i Vicovaresi a S.Antonio Abate resta la chiesa omonima e l’antichissima Confraternita caratterizzata dal sacco bianco e una mantellina rossa con la Croce di Malta indossato in occasione delle processioni e gelosamente tramandato. In occasione della festa di S.Antonio Abate nella chiesa si celebrano I Vespri e la messa solenne, poi un’imponente processione si snoda per le vie di Vicovaro. Sotto il portico della predetta chiesa sfilano gli animali condotti dai loro padroni per la tradizionale benedizione. Si festeggia la domenica successiva al 17 gennaio.
Capena – La mattina del 17 gennaio, si accende davanti al sagrato della Chiesa dedicata al Santo, un grande “ciocco” di ulivo, sul quale durante tutta la giornata ogni cittadino di Capena va ad accendere sigarette, sigari e le più tradizionali pipe, che una volta venivano riempite con aghi secchi di rosmarino. Secondo alcuni studiosi questa usanza è una trasposizione dell’antico rito pagano di gettare sul fuoco erbe odorose durante i sacrifici. La parte singolare della festa è proprio vedere per Capena, tutti, anche i bambini di pochi anni, fumare tranquillamente per tutto il giorno. Durante la mattinata si svolge una processione per le vie del paese, con il santo preceduto da cavalli e seguito da animali domestici, alla fine della quale il parroco sale le scalinate di S. Antonio e benedice l’ulivo e gli animali. Viene poi offerto il tipico pane impastato con dell’anice a forma di ciambella.
Altri borghi e cittadine della provincia di Roma in cui si festeggia il Santo con tradizioni e manifestazioni simili:
Agosta, Ariccia, Arsoli, Canino, Cervara di Roma, Cerveteri, Ciciliano, Farnese, Fiano Romano, Frascati, Gallicano nel Lazio, Gerano, Ladispoli, Magliano Romano, Marano equo, Marcellina, Mazzano Romano, Mentana, Montecompatri, Montorio Romano, Moricone, Morlupo,Nazzano, Nettuno, Palestrina, Ponzano Romano, Rocca Priora, Sambuci, San Polo dei Cavalieri, Vetralla, Zagarolo.