Cure su misura per i senza fissa dimora

“Le persone senza dimora sono portatrici di bisogni sociali essenziali e soggette a rischio di malattie in larga parte prevenibili o curabili con un tempestivo contatto con i servizi sociosanitari”, avverte Francesca Danese, assessora alle Politiche sociali e abitative del Comune di Roma, annunciando la firma, oggi 24 giugno in Assessorato, della dichiarazione di intenti per uno specifico piano di intervento dedicato alle persone senza fissa dimora da parte dell’Assessorato e dei Direttori della ASL Roma A, della ASL Roma B e dell’INMP (Istituto nazionale malattie e povertà).

Per dare piena attuazione al dettato della Legge 328/2000, l’Assessorato Politiche Sociali, , Casa ed Emergenza Abitativa di Roma promuove azioni di tutela nei confronti delle popolazioni fragili presenti sul territorio cittadino. I firmatari concordano sulla necessità di sviluppare e sperimentare piani di intervento socio-sanitario rivolti a particolari aree di criticità, a complemento delle attività ordinarie. Tali piani si realizzano attraverso la costruzione di reti territoriali di prossimità che coinvolgono Istituzioni Pubbliche e del Privato Sociale nella condivisione di strategie, obiettivi e metodologie di lavoro.

“Le persone sfd, tra le quali moltissimi sono cittadini italiani, in genere non accedono spontaneamente ai servizi socio-sanitari – spiega Danese -e si rivelano particolarmente difficili da raggiungere. Negli ultimi anni, nella Città di Roma, la presenza di persone senza dimora è aumentata, a causa delle difficoltà conseguenti alla crisi economica e all’indebolimento delle reti familiari e sociali. Il fenomeno si presenta particolarmente complesso, in ragione della molteplicità delle tipologie di persone coinvolte in situazioni di marginalità (nuovi poveri, immigrati irregolari, profughi, minori non accompagnati), ed è destinato ad avere un impatto sempre maggiore sulle politiche e sui servizi sociali e sanitari. Gli attuali flussi migratori hanno ulteriormente aggravato la situazione cittadina, portando a un aumento delle condizioni di vulnerabilità all’interno di insediamenti spontanei o edifici in stato di abbandono, in particolari aree del territorio metropolitano”.

Di recente Francesca Danese è stata audita in Parlamento nel corso dell’esame di due Disegni di Legge (n. 1619 e n. 86) concernenti il superamento del requisito della residenza anagrafica per l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale delle Persone Senza Dimora. Tra le premesse di questo nuovo passaggio, l’esperienza del 2014 quando la ASL Roma B e l’INMP hanno realizzato, in collaborazione con diverse associazioni (CRI, MedU, Caritas, Msf e Cittadini del Mondo) un intervento a beneficio di profughi presenti in alcuni insediamenti sul territorio romano. A partire da tale esperienza di rete, la Regione Lazio ha fornito alle Asl specifiche indicazioni sulle modalità di assistenza ai cittadini stranieri in transito sul territorio regionale. La ASL Roma A e l’INMP hanno sottoscritto in data 20 aprile 2015 un Protocollo d’intesa che prevede, tra le altre attività, la realizzazione di specifiche iniziative assistenziali e preventive per promuovere la salute di fasce sociali marginali, anche attraverso attività sanitaria in outreaching.

“Dal canto loro i professionisti dell’ASL Roma B – dichiara il direttore generale Vitaliano De Salazar – continueranno a garantire la sorveglianza sanitaria anche coordinando il prezioso lavoro delle associazioni di volontariato coinvolte. L’intesa di oggi è frutto di tutti gli uomini e le che per puro senso di solidarietà e professionalità all’interno delle istituzioni e del volontariato hanno con passione ed incessantemente operato. A tutti loro voglio che giunga il senso più profondo della mia stima professionale ed umana.”

“Il modello di prossimità che l’Inmp – sostiene Concetta Mirisola che ne è direttore generale – è fatto di impegno medico, psicologico, antropologico e dei mediatori culturale. Il percorso di integrazione sociosanitaria vede oggi una tappa fondamentale a tutela dei diritti di persone vulnerabili. Le istituzioni nazionali e locali forniscono, attraverso la rete dei servizi, la concreta risposta ai bisogni di persone altrimenti escluse e in tal modo contribuiscono alla salute dell’intera collettività”.

“Nel concreto – afferma il Commissario Straordinario della ASL Roma A, Angelo Tanese – siamo intervenuti nella difficile situazione di allocamento profughi del Centro Baobab di via Cupa con i nostri specialisti dermatologi per verificare la possibilità di una emergenza scabbia, che non esiste per la popolazione residente. Inoltre abbiamo effettuato screening per le malattie infettive e, su indicazione della Regione Lazio, fornito farmaci antiscabbia, antibiotici, antifiammatori e antiepiretici. L’Azienda Sanitaria si sta anche occupando dello smaltimento dei rifiuti speciali del Centro, oltre che di monitorare la situazione con la raccolta dei dati forniti dalla CRI e Medici per Diritti Umani (MedU), con i quali è in atto una fattiva collaborazione”.

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