Forum “Declinare Roma” 7 e 8 giugno 2018

Forum “Declinare Roma” 7 e 8 giugno 2018
Facoltà di Architettura – Sapienza Università di Roma
piazza Borghese 9, Roma

“Roma è in decadenza da sempre, o quasi: sono quasi duemila anni che vive nel ricordo e nel rimpianto del suo passato. Però (…) Roma ha saputo decadere con dignità e perfino con stile. Non conosco una città che sappia peggiorare meglio di Roma”.

È con un aforisma che Giulio Argan, storico dell’arte tra i più noti, oltre che primo Sindaco non democristiano di Roma, descriveva la parabola della Capitale. E tuttavia nessun’altra città come Roma, capitale dell’impero e della classicità, centro della cattolicità, immagine tangibile del mecenatismo papale nonché luogo di ricezione ed emanazione di linguaggi artistici e architettonici, ha esercitato in Italia e in Europa altrettanta capacità di attrazione dei ceti intellettuali e delle élite culturali e ha dimostrato, nel suo ciclico declinare e rinascere, una sua peculiare resilienza e capacità di rigenerazione.

Ma nessun processo rigenerativo ha speranza di manifestarsi in assenza di idee, di una visione d’insieme e di una prospettiva di medio e lungo termine condivise, soprattutto in un momento storico come l’attuale, in cui l’intero sistema sociale fatica a convergere verso una risolutiva visione comune.

È in questo quadro d’engagement social et culturel, oltre che scientifico, che il Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura della Sapienza, nel solco di quella e sensibilità architettonica che sin dalla fine dell’800 ha dato un contributo di metodo e idee fondamentali nel processo di trasformazione della struttura urbana e territoriale, ha deciso di promuovere il Forum «Declinare Roma», nell’accezione positiva di “declinare” come enunciazione delle multiformi espressioni di Roma.

L’evento è stato inserito dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del tra le manifestazioni per l’Anno europeo del patrimonio culturale 2018.

Il Forum è articolato in due giornate e suddiviso in sei sezioni, ciascuna delle quali corrisponde ai sei casi della declinazione latina:

• Roma (nominativo) – Roma parla di se stessa
• Romae (genitivo) – Continuum Romae, l’identità plurale
• Romae (dativo) – Urbs Orbis. Le istituzioni culturali internazionali a Roma
• Romam (accusativo) – Cellule, tessuti, organi, apparati. La Roma delle Rome
• Roma (vocativo) – Roma, mito e disincanto
• Roma (ablativo) – Roma, le molteplici relazioni

 

Tavola rotonda finale e conclusioni

Intento dell’iniziativa è quello di interrogarsi e cercare di creare le basi per fornire risposte concrete su alcuni temi cruciali per la città e il suo vasto territorio, in relazione all’immenso e prezioso patrimonio culturale, materiale e immateriale.

Innanzi tutto sulla visione del futuro di Roma e del suo territorio, da parte di chi si occupa quotidianamente di conservarne la vitale funzionalità, di rappresentarne la realtà e l’immagine, di esercitarne la conoscenza. Quali strategie delineare per una valorizzazione sostenibile del patrimonio storico, risorsa di fatto non rinnovabile, tenendo in equilibrio necessità di tutela e di promozione? Come rispondere con contenuti e strumenti innovativi, alla crescente domanda di conoscenza partecipativa del grande pubblico? Come sfruttare l’innovazione tecnologica per conoscere, tutelare, monitorare, gestire, valorizzare il patrimonio costruito? Come preservare nei processi di trasformazione degli edifici e dei tessuti urbani il valore storico di un manufatto? E come tutto questo possa costituire un fattore di attrazione per le Industrie culturali creative e per quelle di innovazione tecnologica. Come favorire la partecipazione al patrimonio Roma? Come attivare il senso dell’identità collettiva e dell’appartenenza culturale, indispensabili nei processi di cambiamento?

Questi i temi principali che saranno sviluppati nel corso delle 4 sessioni di dibattito, che troveranno una sintesi, anche attraverso proposte operative, nella Tavola Rotonda conclusiva.

 

 

 

Fonte:
Ufficio stampa Sabina Galandrini, Serena Olivetta 

 

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