Otto lungometraggi per otto storie che raccontano il comune desiderio di giovani, adulti e anziani di formare o ricostituire un nucleo familiare felice o quanto più normale possibile, nonostante le prove e le difficoltà cui la vita spesso li sottopone, e nonostante i legami interni delle famiglie giapponesi siano spesso condizionati da pressioni o aspettative sociali che non facilitano la comunicazione. Ogni ritratto di famiglia porta sullo schermo fragilità, sogni e speranze dei vari
protagonisti, che reclamano il diritto a vivere pienamente gli affetti ed esternare i propri sentimenti.
Martedì 6 febbraio ore 19.00 e martedì 6 marzo ore 17.00 PICCOLI MESSAGGI DAL CUORE di Shinichiro Sawai Nihon ichi mijikai haha e no tegami, 1995, 117’, colore, 16mm ©Toei
“Mamma, con quell’uomo sei felice, vero? Papà non ci ha detto niente e…” Inizia così la frase con cui Hiroshi – uno studente universitario di Tokyo – vince un concorso bandito in una cittadina della prefettura di Fukui sul tema “La più breve lettera giapponese a una mamma”. Storia commovente di un nucleo familiare che affronta l’esperienza della perdita e dell’abbandono, mostrando le differenti reazioni di ciascun membro della famiglia. La narrazione si snoda attraverso l’attenta combinazione di flashback e scene parallele, interpretati da noti attori di drammi televisivi giapponesi.
Venerdì 9 febbraio ore 17.00 e giovedì 22 marzo ore 19.00 OSAKA STORY di Jun Ichikawa Osaka monogatari, 1999, 119’, colore, 16mm ©1999 Yoshimoto Kogyo/Kansai TV/Kindai Eiga Kyokai
Il film, ambientato a Osaka negli anni ’90, racconta la difficile adolescenza di Wakana, figlia di due artisti che lavorano in coppia come interpreti di manzai (dialoghi comici). Mentre la ragazza è impegnata a studiare per gli esami di ammissione alla scuola superiore, il padre e la madre sono alle prese con continui litigi e discussioni che culminano nella decisione di separarsi, pur continuando a lavorare insieme come duo comico. Il dolore per la separazione dei genitori è inevitabile e Wakana, appena quattordicenne, si trova ad affrontare situazioni da adulta che la rendono matura e consapevole del mondo degli affetti prima del tempo.
Giovedì 15 febbraio ore 19.00 e martedì 20 marzo ore 17.00 IL VISO DI JIZO di Kazuo Kuroki Chichi to kuraseba, 2004, 99’, colore, 16mm ©Emotion
Hiroshima, 1948. Nella memoria delle persone è ancora vivo il ricordo della distruzione causata dalla bomba atomica tre anni prima. Mitsue lavora in biblioteca e lì conosce Kinoshita, un ricercatore che studia gli effetti della bomba. I due stringono un’amicizia sempre più profonda finché lui non le chiede di sposarlo. Mitsue, tuttavia, è convinta di non meritare la felicità, ancora scossa dalla tragedia che ha colpito il Paese. L’atomica ha ucciso suo padre e molti dei suoi amici e Mitsue prova un terribile senso di colpa per essere sopravvissuta. Nel momento di maggiore sconforto, il fantasma del padre – con cui aveva uno splendido rapporto – le appare per tranquillizzarla e consigliarla.