Dall’11 settembre “I LATITANTI SONO LORO”, Filippo Riniolo in mostra a Casa Vuota

Parlare di terrorismo utilizzando i linguaggi dell’arte e della poesia. È questa la sfida che lancia la mostra “I latitanti sono loro”, la personale di Filippo Riniolo che inaugura lunedì 11 settembre 2017 alle ore 19.00 negli spazi di Casa Vuota a Roma (via Maia 12 int. 4A, in zona Quadraro). A partire dalla memoria di alcuni episodi della storia recente del Quadraro, quartiere simbolo della Resistenza capitolina, e della strada stessa in cui Casa Vuota sorge, che ha ospitato a fine anni Novanta un covo delle nuove Brigate Rosse, Filippo Riniolo invita il pubblico a una riflessione sul significato profondo della violenza e sulle sue manifestazioni più estreme, come guerra e terrorismo. Connettendo esperienze locali e scenari globali, conflitti di oggi e memorie di ieri, Riniolo attinge a un repertorio di immagini mediatiche che diventano materia prima per una rielaborazione operata su un piano non solo strettamente visivo, ma anche performativo e installativo, con un coinvolgimento diretto del pubblico. La mostra, a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, è visitabile su appuntamento fino al 31 ottobre, dal lunedì al venerdì.

INFORMAZIONI TECNICHE
TITOLO DELLA MOSTRA: I LATITANTI SONO LORO
AUTORE: Filippo Riniolo
A CURA DI: Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo
LUOGO: Casa Vuota – Roma, via Maia 12, int. 4A
QUANDO: dall’11 settembre al 31 ottobre 2017
ORARI: visitabile su appuntamento
VERNISSAGE: lunedì 11 settembre 2017, ore 19.00
INFORMAZIONI: cell. 328.4615638 | email vuotacasa@gmail.com
INGRESSO GRATUITO

FILIPPO RINIOLO, NOTA BIOGRAFICA
Filippo Riniolo nasce a Milano nel 1986. Vive e lavora a Roma, dove si è laureato nel 2011 all’Accademia di Belle Arti con una tesi sull’impatto della finanziarizzazione nel sistema dell’arte contemporanea. La sua ricerca spazia tra temi poetici, politici, sociali, storici e d’attualità. Tra i campi di interesse ci sono il rapporto fra corpo e potere, queer studies, gender studies e post-colonial studies. Fra i suoi strumenti di ricerca troviamo la , l’installazione, la performance, il suono e il video. Numerose le mostre personali, tra le quali “A jouful sens at work” per il Salone del mobile di Milano nel 2016, “Invisible hand” presso MauMau Gallery di Istanbul, conclusione di una residenza d’artista nel 2015, “La sua presenza” a Sponge Arteconteporanea (Pergola) curata da Fabrizio Pizzuto nel 2014, “LifeLong learning” al Museo CIAC di Genazzano, curata nel 2012 da Claudio Libero Pisano. Fra le mostre collettive, nel 2017 “Critic London” alla London South Bank University e “Fabbrica 0” al India di Roma; nel 2016 “PerFourMance” al Kunsthalle Eurocenter di Merano e “Dynamo Camp” a San Marcello Pistoiese; nel 2015 “Future Rhythms, Jump into the Unknown”, evento collaterale della 56° Biennale di Venezia, “Siderare“ alla Fondazione Volume! di Roma; nel 2014 “Ginnastica della visione” alla Bienal del Fin del Mundo (Mar del Plata, Argentina), “BIO50 }Hotel” alla 24° Biennale del Design (Ljubljana, Slovenia) e il festival “Seminaria sogni in terra” (Maranola); nel 2013 “Azione! seconda” a The Others Art Fair (Torino) e “Così vanno le cose” ad ArtVerona (Verona); nel 2012 “INTELLèGO” al Museo Bilotti (Roma), “Open#4” al SaleDock (Venezia) e Premio Roma Centro Storico (Roma).

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