Domenica 28 maggio ore 11.00 presso il Teatro Villa Pamphilj SCHUBERTIADE con Walter Fischetti
Ingresso euro 10,00
Il pianista Walter Fischetti proporrà un concerto dedicato interamente al compositore e pianista austriaco nato 220 anni fa. Un omaggio al repertorio pianistico del massimo esponente del repertorio classico romantico.
Walter Fischetti, nato a Genova, si è formato alla scuola di pianisti quali Remo Remoli, Renzo Silvestri, Carlo Zecchi ed Arturo Benedetti Michelangeli, e si è diplomato presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Da allora, ha suonato come solista in Italia, Svizzera, Spagna, Canada, Stati Uniti d’America e Giappone, collaborando con direttori d’orchestra quali Pablo Colino, Herbert Handt, Luciano Berio, Stephen Kramer, Luciano Cerroni.
Ha registrato per la RAI – Radio Televisione Italiana, per Radio Vaticana, per Calgary-TV, ed ha inciso per la Saam (Milano), Titania e Mtb (Roma).
E’ stato ripetutamente invitato in giurìe di Concorsi nazionali ed internazionali, in Italia e all’estero.
Attivo nella musica da camera, ha suonato in duo ed in trio con musicisti di tutto il mondo (Ih Ning Lee, Mike Shirvani, Marja Steinberg, Alexander Nelson, Svetlana Halttunen, Joyce Mariani, Riccardo Piccirilli, In Kyong Jeon, Michiko Inoue, Mary Tzambiras, Liliana Bernardi, Steven Roach); in organico al Max Bruch Trio è stato premiato al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Stresa.
Ha dedicato gran parte della sua vita professionale all’insegnamento, con eccezionali risultati: oltre novanta suoi allievi si sono diplomati o laureati in pianoforte, oltre trenta sono stati premiati in concorsi, e diversi sono attualmente concertisti o professori in Conservatori, Scuole statali o Università estere.
Titolare di cattedra di Pianoforte Principale presso il Conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila, docente di perfezionamento pianistico all’Accademia Internazionale di Musica di Roma, direttore del CORSO NAZIONALE DI DIDATTICA PIANISTICA (Corso riconosciuto dal ministero dell’Università e della Ricerca, giunto alla XIX edizione) presso la Scuola Donna Olimpia di Roma, ha tenuto numerose masterclass in Italia (Amatrice, Bolzano, Cava de’ Tirreni, Piediluco, Roma, Terni) e all’estero (Burgos, Gerusalemme, Hiroshima e Tokyo).
E’ stato inoltre consulente della FAZIOLI, ditta che secondo molti musicisti produce i migliori pianoforti del mondo. Ha pubblicato musiche pianistiche per l’OSI – Orff Schulwerke Italiano, ed articoli sulla didattica pianistica. Di lui il famoso critico Erasmo Valente ha scritto: “Qual è la novità di questo solista? La indicheremmo in quel modo di suonare asciutto, chiuso in una esclusiva convinzione, nel cui ambito la musica trova un massimo di espansione, di respiro, di intensità vitale. (…) Una meraviglia.”
Info e prenotazioni: Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia 0658202369 segreteria@donnaolimpia.it www.donnaolimpia.it
E ancora domenica 28 maggio, alle ore 18 lo spettacolo “CARO UGO, TUA FERNANDA” di Vittoria Rossi, regia di Pino Strabioli.
Con Vittoria Rossi, Andrea Calabretta e Daniele Miglio e Lorenzo Mazzoni al pianoforte.
(ingresso euro 5,00)
Lo spettacolo è dedicato a Fernanda Pivano, saggista, traduttrice, scrittrice e giornalista e ne racconta l’intensa vita di donna geniale e intraprendente. Un’opportunità per conoscere attraverso le tappe della sua longeva esistenza, alcuni dei tanti autori da lei tradotti, da Hemingway a Kerouac a Gregory Corso. Una storia affascinante che sarà ricostruita attraverso l’adattamento teatrale di un carteggio privato tra la Pivano e Ugo Rossi, Direttore Generale degli scambi culturali del Ministero della Pubblica Istruzione che la incontrò nel 1952 e fu legato a lei da una profonda amicizia, fino alla fine di entrambi. Adattatrice del testo e attrice nel ruolo di Fernanda, Vittoria Rossi, nipote, appunto, di quell’Ugo Rossi, e che, come lui, ha avuto la possibilità di frequentare e conoscere Fernanda Pivano e le sue grandi imprese letterarie.
NOTE D’AUTORE: Esistono, nella vita di ognuno, delle persone che accompagnano da sempre il nostro cammino, che ci sono sempre state e quando poi d’improvviso non ci sono più ci si rende conto di quanto fossero importanti, di quanto non si siano sfruttati al massimo i momenti con loro. Solitamente succede con i nonni. A me è successo anche con Fernanda Pivano. Mi sembrava normale che fosse nella mia vita e vivevo il rapporto con lei come un qualcosa che ci sarebbe sempre stato. Era da tempo che con mio nonno non andavamo più a trovarla a Milano ma quando veniva a Roma andavamo a mangiare tutti insieme a trastevere e qualche giorno prima che ripartisse nonno mi mandava da lei con un profumo, per salutarla e augurarle buon viaggio. Pensavo che avrei sempre avuto il tempo di chiederle qualcosa, di raccontarle una novità, di passare del tempo con lei. Poi d’un tratto se n’è andata. Quando mio nonno ci ha lasciati una delle prime persone che ho chiamato è stata Fernanda. Mi ha risposto una voce maschile, giovane, che mi ha detto che non le avrebbe comunicato questa notizia, stava troppo male, aveva paura di come avrebbe reagito. Non ho mai più parlato con Fernanda. Non le ho mai detto ciao Fernanda non ha mai saputo che il suo caro amico era morto e a volte immagino il momento in cui è arrivata lì dove arrivano le persone che lasciano questa vita e penso al suo grande stupore nel vedere che il suo amico era arrivato prima di lei… Una volta passeggiavamo per Milano, lei era assorta nei suoi pensieri poi mi prese la mano e mi disse “Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure”. Io rimasi in silenzio e pensai che quella stretta di mano era tutto quello di cui avevo bisogno in quel momento Era come se questo testo lo avessi in mente da quando ho saputo della morte di Fernanda, ma evidentemente aveva bisogno di tempo per venire a galla. Poi un’estate è arrivato. Un giorno sono andata a casa dei miei genitori e ho preso i libri scritti e tradotti da Fernanda, tutti ovviamente con dedica, e le lettere che aveva spedito a nonno (che fortunatamente papà ha conservato) sono tornata a casa e quasi d’istinto ho buttato giù il testo. Ci ho messo meno di una settimana. Vittoria Rossi.
FERNANDA PIVANO: nasce a Genova il 18 luglio 1917. Nella sua famiglia si parla inglese e francese. Va a scuola dalle suore e comincia da giovanissima lo studio del pianoforte. Nel 1929 si trasferisce a Torino con la famiglia. Continua a studiare il pianoforte. Frequenta il liceo classico Massimo d’Azeglio e come compagno di classe ha Primo Levi. I due non vengono ammessi agli orali dell’esame di maturità perché i loro temi per lo scritto sono giudicati non idonei. Come supplente di italiano ha Cesare Pavese. Nel 1938 Pavese le porta quattro libri in inglese che segnarono il suo destino di scrittrice e traduttrice, facendola appassionare alla Letteratura americana: Addio alle armi di Ernest Hemingway, Foglie d’erba di Walt Whitman, Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e l’autobiografia di Sherwood Anderson. Nel 1938 consegue il diploma in pianoforte al Conservatorio di Torino, diretto da Franco Alfano, antifascista convinto. Il 17 giugno 1941 si laurea in Lettere, con una tesi su Moby Dick di Herman Melville. Il 22 giugno 1943 si laurea in filosofia ad indirizzo pedagogico con una tesi dal titolo Il valore della simpatia nell’educazione. Fernanda inizia a collaborare con diversi giornali ed è spesso ospite dell’EIAR per parlare di letteratura americana. L’inizio della sua carriera letteraria risale al 1943, quando, in pieno conflitto, pubblica per Einaudi la sua prima traduzione della Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, sotto la guida di Cesare Pavese e traduce il romanzo di Ernest Hemingway Addio alle armi per il quale sarà arrestata. Questo romanzo non sarà pubblicato in Italia fino al 1949 perché ritenuto lesivo dell’onore delle Forze Armate dal regime fascista.
Nel 1946 a Roma entra in contatto con Renato Guttuso, Alberto Moravia, Carlo Levi. Nel 1947 è a Milano dove partecipa agli incontri letterari a casa di Alberto Mondadori. A Torino negli anni successivi segue gli esperimenti di musica atonale di Giorgio Federico Ghedini. A Parigi incontra Gertrude Stein. Nel 1949 Hemingway chiede di conoscerla, da questo incontro nasce un’amicizia che durerà tutta la vita. Il 29 ottobre1949 sposa l’architetto e designer Ettore Sottsass e si trasferisce a Milano. Nel 1952 conosce Ugo Rossi che lavora al Ministero della Pubblica Istruzione e che diventa presto suo intimo amico, anche questa un’amicizia che durerà sino alla fine di entrambi. Negli anni successivi, grazie anche all’intervento di Ugo, Fernanda insegna letterature straniere al Conservatorio di musica di Milano, diretto da Ghedini. Sono questi gli anni in cui Fernanda frequenta Ennio Flaiano, Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati, Ignazio Silone.
Nel 1956 compie il primo viaggio negli Stati Uniti che sarà seguito da numerosi altri viaggi in America e in altri paesi. In America conosce Ezra Pound e Faulkner; raggiunge Hemingway a Cuba; è a Parigi con Allen Ginsberg e Gregory Corso. In Italia si impegna per promuove la valorizzazione degli scrittori di quella che viene chiamata Beat generation.
Nel 1961 Ettore Sottsass viene ricoverato per un’infezione renale al centro medico della Stanford di Palo Alto in California, Ugo Rossi arriva d’improvviso e trova il modo per distrarre Ettore e Fernanda, che era lì con lui, annunciando il suo nuovo incarico: Direttore generale degli scambi culturali del Ministero della pubblica istruzione. E’ in questa camera d’ospedale che nasce il progetto editoriale East 128(dal numero della camera di Sottsass), attraverso il quale Ettore e Fernanda si accostano e promuovono la poesia beat italiana. Sempre negli anni ’60 Fernanda crea e dirige Pianeta Fresco, rivista di tendenza psichedelica e pacifista.
Continua a conoscere e frequentare letterati, scrittori, musicisti e artisti di fama mondiale: Ungaretti, Judith Malina, Jilian Beck, Bob Dylan, Ferlinghetti, Mario Schifano, Giulio Einaudi. Senza soste traduce romanzi e poesie di scrittori americani quali William Faulkner, Francis Scott Fritzgerald, Ernest Hemingway, Allen Ginsberg, Edgar Allan Poe, Gertrude Stein e scrive saggi introduttivi di numerose opere italiane e straniere. Con gli anni si avvicina sempre più alla musica e collabora con musicisti quali Fabrizio de André, Francesco Guccini, Jovanotti, Vasco Rossi, Ligabue. Nell’estate 2001 gira per Fandango il film A Farewell To Beat che racconta il viaggio in America per ritrovare amici e luoghi cari
Da alcuni considerata tra le donne più importanti del’900, Fernanda passa gli anni successivi circondata da scrittori, editori, musicisti, tantissimi fan; pubblicando libri, continuando a scrivere saggi, dando alle stampe diari e ricordi. Riceve molti premi e riconoscimenti ed è spesso ospite a manifestazioni letterarie di grande rilievo.
La sera del 18 agosto 2009 nella clinica milanese Don Leone Porta, dove era ricoverata da qualche tempo, Fernanda Pivano si spegne a 92 anni compiuti da un mese
I funerali si svolgono il 21 agosto a Genova, nella stessa Basilica dove vennero celebrati i funerali di Fabrizio De André. Anche per lei, come dieci anni prima per De André, è don Andrea Gallo a concelebrare il rito funebre, in una chiesa gremita. Dopo la cremazione, Nanda viene sepolta nel cimitero di Staglieno a Genova, accanto alla madre.
UGO ROSSI: nasce a Bagnoli del Trigno il 26 aprile 1910.
Si laurea nel 1932 in legge all’Università di Napoli e subito vince un concorso per il Ministero della Pubblica Istruzione.
Si sposa nel 1939 in Inghilterra con Geraldine Burlton dalla quale ha due figli: Vittoria e Antonio, padre di Lorenza e Vittoria, per le quali sarà un nonno profondamente amato.
Nel 1952 conosce Fernanda Pivano che diventerà sua intima amica, amicizia che durerà tutta la vita.
Nel 1961 viene nominato Direttore Generale degli scambi culturali del Ministero della Pubblica Istruzione. E’ in questa veste che girerà tutto il mondo e frequenterà pittori, letterati e artisti quali Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Giuseppe Mazzullo, Domenico Purificato.
Nel 1967 gli viene conferita dal Presidente della Repubblica Saragat l’onorificenza di Grande Ufficiale. Nel 1973 riceve la medaglia d’oro come benemerito della cultura e dell’arte. Nello stesso anno viene insignito della Gran Croce al merito con la stella della Repubblica della Germania e la legion d’onore della Repubblica francese.
Muore il 1 febbraio 2008 e riposa a Bagnoli del Trigno accanto a sua moglie e sua figlia.
Teatro Villa Pamphilj
Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, 00152 ROMA
Orario segreteria: dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 18,00
Info e prenotazioni: tel. 06 5814176 dal martedì alla domenica – promozione@teatrovillapamphilj.it