“Dieci anni di esperienze: valutazioni e prospettive. Percorsi di inclusione e inserimento socio-lavorativo per le persone con disabilità”, è questo il titolo dell’incontro organizzato dalla ASL Roma 1 che domani, dalle ore 9 alle 18, si terrà nel Comprensorio di Santa Maria della Pietà, Sala Basaglia – Padiglione 26. Un seminario che si propone di ripercorrere dieci anni di lavoro sull’inserimento socio-lavorativo delle persone con disabilità. A raccontarlo sarà l’equipe che dal 2006 ha lavorato sul campo proprio contro lo stereotipo del disabile “eterno bambino” da accudire e quindi impossibilitato a svolgere un ruolo attivo e produttivo. Interverranno, tra gli altri, l’Assessore alle Politiche sociali, Sport, Sicurezza, Rita Visini, l’Assessore alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale, Laura Baldassarre, e il Direttore Generale della ASL Roma 1, Angelo Tanese.
Comprensorio Santa Maria della Pietà
Piazza Santa Maria della Pietà, 5
Pad. 26, Sala Basaglia
Ore 9-18
I l Seminario vuole essere l’occasione per ripercorrere l’esperienza decennale maturata dal Servizio Disabili Adulti della UOC TSMREE/DA ex ASL Roma E sui percorsi personalizzati di integrazione socio-lavorativa a favore degli utenti residenti. Obiettivo dell’iniziativa è altresì quello di dare forza e rilanciare la progettualità complessiva nel settore che la ASL Roma 1 intende portare avanti, ampliando la Rete degli attori coinvolti. Riferimento teorico è stato inizialmente l’esperienza genovese realizzata dal prof. Enrico Montobbio e dai suoi collaboratori, tra i primi ad intuire all’inizio degli anni 80 che l’inserimento lavorativo poteva rappresentare un potente strumento identitario e di socializzazione. La progettualità maturata ha convalidato il costrutto che il benessere psico-fisico sia frutto, in buona parte, della possibilità di integrarsi, di assumere un ruolo adulto e attivo nella società civile, compatibile con le proprie difficoltà. Dalla fine del 2006 è stato attivato in ASL uno specifico gruppo di lavoro, costituito da un assistente sociale coordinatore e da due educatori professionali. Questi 10 anni di attività hanno evidenziato come punti di forza: • il costante lavoro di squadra con le équipe di presa in carico; • la continuità del servizio offerto e l’alto livello di specializzazione ed esperienza sul campo degli operatori, in grado di coniugare il progetto riabilitativo individuale con le esigenze produttive dell’azienda; • l’aggiornamento costante sulla legislazione di settore; • la tessitura di stabili rapporti di collaborazione con le istituzioni e le aziende per il reperimento di nuove risorse (borse lavoro, nuove opportunità di tirocinio e di inserimento lavorativo); • l’elaborazione di documentazione e procedure semplificate, tra le quali un modello di certificazione sulle competenze lavorative previste dalla Legge 68/99 in accordo con il Servizio di Medicina Legale aziendale; • l’efficacia dell’intervento nel contribuire a ridurre il ricorso improprio a servizi sanitari e assistenziali più onerosi, a contrastare l’isolamento sociale, il conseguente aggravamento dei disturbi psicopatologici, la perdita di abilità sociali e competenze già acquisite. La metodologia di azione sperimentata in questi anni ha contribuito a restituire alla società civile, alle famiglie ed alle aziende, un’immagine più realistica delle persone adulte con disabilità intellettiva contribuendo così a combattere ogni giorno, sul campo, lo stereotipo del disabile “eterno bambino” da accudire e quindi impossibilitato a svolgere un ruolo attivo e produttivo