SPAZIOCIMA – APRE DOMANI “TAGLI DI LUCE”: DARIO ARGENTO E I SUOI FILM PROTAGONISTI DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA DI FRANCO BELLOMO
Franco, celebre fotografo che ha collaborato anche con Monicelli e De Sica, Fellini e Antonioni, omaggia il Maestro dell’horror italiano. Il progetto è di Claudio Lattanzi, con la cura di Roberta Cima e Giuliano Graziani.
Una trentina di foto di scena, scattate sui set dei film più celebri, da Profondo Rosso a La terza madre, con un approfondimento dedicato a Suspiria, in occasione dei suoi 40 anni. Fotografie immortali, ristampate su carta, che ripropongono le visioni di Dario Argento, nonché gli incubi di generazioni di italiani. Negli scatti di Franco Bellomo i punti di vista più celebri e crudi delle grandi pellicole del Maestro ridisegnano un nuovo confine tra razionale e irrazionale, paura e ossessione, finzione e paranormale.
LA MOSTRA – Franco Bellomo, celebre fotografo che ha collaborato anche con Monicelli e De Sica, Fellini e Antonioni, omaggia il Maestro. Il progetto è di Claudio Lattanzi, con la cura di Roberta Cima e Giuliano Graziani. La mostra “Tagli di luce”, presso Galleria SpazioCima (via Ombrone 9, Roma) inaugurerà domani, mercoledì 15 marzo alle 18:30 (vernissage ad ingresso libero sino ad esaurimento posti) e sarà visitabile sino a mercoledì 22 (sabato e domenica esclusi), dalle ore 15:30 alle 19:30. Al vernissage interverrà non solo Dario Argento, ma anche gli attori e gli addetti del settore che hanno contribuito a scrivere una delle pagine più belle del cinema italiano. A colloquio con il Maestro, per l’occasione, Antonio Tentori, sceneggiatore e collaboratore del regista.
I SOGGETTI -Profondo rosso (1975), Suspiria (1977), Inferno (1980), Tenebre (1982), Phenomena (1985), La terza madre (2007): questi i sei film che saranno riproposti dall’occhio artistico di Franco, con alcuni scatti storici, e tanti altri inediti. Sarà presente anche una sezione con le foto di backstage, con gli scatti “rubati” di Dario con artisti e staff.
“E’ stata una selezione molto difficile, ma credo di aver scelto gli scatti più significativi. Non è stato un lavoro facile perché ogni inquadratura di Dario, sempre in movimento, sarebbe da immortalare – spiega il fotografo Franco Bellomo – Sono particolarmente legato a Suspiria perché, fotograficamente parlando, è un film pieno di colore. Profondo rosso invece è stato più difficile per questioni tecniche, di pellicola, tra movimento, interni e buio. Ho conosciuto Dario nel 1971 a Torino: lavoravamo su due set diversi, poi ci siamo rincontrati”.
SpazioCima
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