Al Teatro Palladium, una produzione Teatro dei Due Mari, va in scena STEFANIA BARCA in FEDRA di Ghiannis Ritsos
Con
GABRIELLA CASALI – ENRICA COSTANTINI
Regia
EDOARDO SIRAVO – FEDERICO VIGORITO
Scene e Costumi
ANNALISA DI PIERO
Assistente alla regia
ANDREA DANTE BENAZZO
Organizzazione
MARIANGELA DE RICCARDIS
Venerdì 16 – Sabato 17 – Domenica 18 dicembre – ore 21
Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano 8, 00154 Roma
Ingresso: intero euro 15, ridotto euro 10, studenti euro 5
Straordinario poeta che come pochi ha saputo coniugare poesia e drammaturgia, Ghiannis Ritzos non può che stimolare il desiderio di mettere in scena le sue opere. La sua forza di riscrittura del mito riesce ad entrare nell’anima di chi lo ascolta ed è sempre vivo nei teatranti il desiderio di esplorare i meandri della mente attraverso i suoi componimenti. Ritsos completò la serie di monologhi di ispirazione mitologica “Quarta dimensione” di cui fa parte “Fedra” durante il suo esilio, per motivi politici, a seguito del colpo di stato dei colonnelli e, con un’operazione di profonda attualizzazione, fu in grado di ridisegnare il mito secondo tematiche e situazioni proprie della quotidianità rendendolo umano e contemporaneo. Ora il Teatro dei Due Mari, che da 15 anni propone le opere dei più grandi autori classici e le loro riscritture, porta in scena quest’opera sul palco del Teatro Palladium il 16, 17 e 18 dicembre p.v., continuando il percorso già intrapreso con l’allestimento dell'”Elena” interpretata da Mariangela D’Abbraccio. In questa occasione, sarà Stefania Barca a dare voce alla confessione d’amore di Fedra, una confessione che è passione devastante, cieca, istintiva: un rimedio più che una soluzione alla solitudine.
Attraverso la quotidianità della riscrittura di Ritzos noi speriamo e vogliamo – dichiarano i registi Edoardo Siravo e Federico Vigorito – condividere i turbamenti di una donna vittima delle proprie passioni e dei propri sensi di colpa che pericolosamente è vicina a noi, uomini e donne sempre più vulnerabili e soli.
SINOSSI
Dopo la morte di Antiope, dal cui matrimonio era nato Ippolito, Teseo prese Fedra come moglie. Fedra era figlia di Minosse e quindi sorella di Arianna, che fu abbandonata sulla spiaggia da Teseo dopo averla ingannata. La nuova regina, si era innamorata del figliastro Ippolito, e poiché il giovane l’aveva respinta, lo accusò di aver tentato di violentarla. Teseo credette a Fedra e invocò il dio Poseidone per punire il figlio; il dio del mare esaudì il suo desiderio: un giorno che Ippolito era alla guida di un cocchio in riva al mare, il dio fece uscire dalle onde un toro infuriato che spaventò i cavalli, il povero Ippolito fu travolto dal cocchio e trovò la morte. Fedra straziata dai rimorsi si uccise, dopo aver confessato l’inganno al marito.