MOJO STATION BLUES FESTIVAL 2016 dal 26 al 28 maggio

Associazione Culturale MOJO STATION presenta
MOJO STATION BLUES FESTIVAL 2016
dal 26 al 28 maggio 2016
Monk – Circolo Arci; Via G. Mirri 35, Roma

special guest:
CEDRIC BURNSIDE PROJECT(MISSISSIPPI, USA),
LUTHER DICKINSON (MISSISSIPPI, USA),
SAMBA TOURE’ (BAMAKO, MALI)

Da giovedi 26 a sabato 28 maggio 2016, all’interno degli spazi del Monk Circolo Arci torna con l’edizione numero dodici il Mojo Station Blues Festival – Roma ’16. La kermesse, da anni stabilmente tra le migliori della scena Blues nazionale e considerata di interesse internazionale dagli operatori di settore, presenta per l’edizione 2016 un cartellone di altissimo livello. In equilibrio tra nuove tendenze, tradizione, sperimentazione e valorizzazione di giovani talenti, il Mojo Station Festival propone un cartellone unico ed originale non rintracciabile in altri Festival di matrice AfroAmerican, grazie a produzioni artistiche originali concepite per il #MojoFest. Live-Music, Dj-Set, Visual-Art, Mostre Fotografiche ed ulteriori contenuti artistici fanno del Mojo Station Festival un evento unico e straordinario. Direzione Artistica ed Organizzazione a cura dell’Associazione Culturale Mojo Station (affiliata alla Blues Foundation di Memphis).
Una line-up quella del dodicesimo #MojoFest di profilo internazionale. Dove come di consueto ci sarà spazio per i giovani talenti, da sempre al centro delle attenzioni della rassegna a cui si deve la valorizzazione di buona parte della scena blues italiana. Non mancheranno i big tra le formazioni italiane, che saranno il preludio migliore agli ospiti internazionali che concluderanno ogni singola giornata.

Si parte il giovedi 26 Maggio con Belly Hole Freak, one-man bad romano considerato tra i migliori esordi stagionali. Tra vaudeville, blues e garage presenterà il suo disco “Superfreak”. Atteso da tempo il concerto successivo che vedrà protagonista Angelo “Leadbelly” Rossi, che torna a Roma portando il suo struggle-blues sempre sensibile a tematiche sociali impegnate. Il cantante e chitarrista milanese, considerato a ragione assieme a Fabio Treves il bluesman italiano più affermato ed importante della vecchia scuola, con voce, porterà il suo carisma sul palco del Monk.Chiuderà la serata ,Luther Dickinson: il cantante e chitarrista dei North Mississippi Allstars,che presenterà il nuovo disco “Blues & Ballads” [New West Records], da poco pubblicato e già indicato da critica e pubblico come uno dei migliori album dell’anno. Blues, Americana e Folk suonate dal maggior esponente del genere. Il musicista, [già North Mississippi Allstars, The Black Crowes, The Word, South Memphis String Band] ricordiamo che è stato scelto dalla mitica fabbrica di chitarre Gibson, che ha prodotto una sei corde a suo nome, la ES-335, confermando così il valore dell’autore mississipiano. E’ attualmente impegnato in lungo tour in tutti gli States e nei Festival più importanti .E’ presente con un suo brano anche nel disco God Don’t Never Change: The Songs of Blind Willie Johnson. Nel tributo ci sono musici come Tom Waits, Lucinda Williams, Sinead O’Connor etc..

Seconda giornata, venerdi 27 maggio, dedicata ai suoni della tradizione Delta e West-Africa, in un evocativo incrocio di tradizioni. Apertura con Mandolin Blues che presentano il disco “The Piano Sessions”: il trio vede il mandolinista blues Lino Muoio ed il pianista Mario Donatone raccontare storie a metà tra blues rurale, bluegrass e New Orleans del secolo scorso. Dopo di loro in scena il Madya Diebate Trio, formazione composta da musicisti senegalesi ed italiani, con il suonatore di kora Diebate a narrare le sue melodie, da lui definite “African Songs”. Conclusione di serata con il concerto di Samba Touré: l’artista maliano assieme alla sua band, giunge per la prima volta in città per presentare “Gandadiko” [Glitterbeat Record], disco considerato tra i migliori della scorsa stagione in ambito World Music. Il blues del Mali, figlio diretto delle esperienze a fianco del grandissimo Ali Farka Touré, prenderà vita grazie al quartetto capitanato dal chitarrista e cantante Touré, di cui tra gli altri ha tessuto le lodi anche The Guardian.

La terza e conclusiva giornata, sabato 28 maggio, si apre con la black poetry cantata e suonata al pianoforte da Leila Adu: la musicista presenterà la sua ultima pubblicazione “Scary Monster”, navigando tra i diversi colori della tradizione afro-american. I ritmi della festa del sabato, tradizione al #MojoFest, prenderanno corpo grazie ai Pink Puffers Brass Band, che con la loro miscela esplosiva di funk, groove e suoni New Orleans, coinvolgeranno il pubblico in una festante atmosfera. Che sarà portata al massimo dal Cedric Burnside Project: il duo delle Hills del North Mississippi, presentarà l’ultimo lavoro “Descendants of Hill Country” che gli è valso la nomination agli ultimi Grammy Awards. Per lo stesso disco Cedric Burnside ha vinto agli ultimi e prestigiosi Blues Music Award’s, il premio “Best Traditional Blues Album”. Nella stessa premiazione si è anche aggiudicato il titolo di Best Drummer, che aveva già conquistato ininterrottamente dal 2010 al 2014. C’è da aspettarsi un live infuocato e carico di energia, che accompagnerà nel miglior modo possibile il pubblico nella dance-hall notturna dove si alterneranno il Mojo Station dj-set più ospiti.
Tre concerti giornalieri, tre dj-set, mostre fotografiche, proiezione di rare-movies, videodoc ed esposizioni di visual-art. Ad animare ulteriormente gli spazi del Monk, sarà anche un interessante Vintage Market presente per l’intera durata della manifestazione. Inoltre sarà allestita la mostra personale di Nicola Bucci. Pittore, disegnatore umoristico, illustratore ed incisore. L’artista romano presenta la sua personale inerente ai volti delle leggende del blues da lui illustrati. Sarà proiettato anche, Shotgun Boogie, documentario in 12 puntate su come la città di New Orleans è cambiata dal punto di vista culturale e sociale durante gli anni del post Katrina. Michele Boreggi, un fonico italiano con un visto di lavoro di sei mesi, incontra 24 musicisti, originari e non, di New Orleans. Tra intime esibizioni acustiche e schiette conversazioni, il documentario, ancora in evoluzione, affronta temi culturali e sociali tra lo sviluppo della città, la conservazione delle tradizioni locali e le reali condizioni di New Orleans. Verranno proiettate nei tre giorni una puntata al giorno, ognuna introdotta dall’autore Michele Boreggi presente in sala.
Mojo Station Festival 2016 con tre giornate intensissime e piene di contenuti trasformerà per un lungo weekend il club capitolino nell’epicentro della Blues Culture italiana.

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