Arriva il papa da un mondo lontano…
“Buonasera fratelli e sorelle. ….. il dovere del Conclave era dare un papa a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo… Ma siamo qui”. 13 marzo 2013, a solo 8 anni di distanza dall’elezione del 19 aprile 2005, quella di Benedetto XVI, in una Roma ancora invernale che lo ha accolto sotto l’ombrello, ecco il nuovo papa: Francesco I ha scelto un nome amato, a grande richiesta.
Da un Paese in ripresa e soprattutto da un continente emergente, che si dà molto da fare per crescere, dopo aver visto dittature e sofferenze arriva questo cardinale di 76 anni, che gira con mezzi pubblici pur senza un polmone, perché asportatogli all’età di 22 anni, e che ha sempre militato nei quartieri poveri argentini. E’ lui il protagonista della gioia di una folla che grida cantando ‘Habemus Papam’.
Lo aspettavano, umile e rinnovatore come dovrà essere.
E uno scampanìo roboante arriva da tutte le chiese romane che suonano gioiose: questa è Roma il giorno dell’elezione di un nuovo Papa. Era un papa stanco e affaticato quello appena salutato da fedeli preoccupati e incuriositi da questo passaggio di consegne. E’ invece un papa emozionato e sorridente quello che si affaccia alla finestra, altrettanto incuriosito come i fedeli nella piazza, ma anche spiritoso, e commosso guarda la grande folla che rivolge a lui preghiere innni e ovazioni.
Roma accoglie un evento storico plurimo che non dimenticherà: il primo papa dimesso dopo 600 anni, l’elezione di un primo papa sudamericano, gesuita, e il primo papa che ha scelto il nome di un santo povero: Francesco. Piazza San Pietro è gremita e anche le vie limitrofe. Pellegrini, cittadini, curiosi e turisti per caso. Chi passa e assiste per caso alla fumata bianca si ferma a lasciare la propria auto dove capita (….tanto Roma ci è un po’ abituata!)
Con un entusiasmo enorme, San Pietro saluta il suo pontefice come in queste occasioni sa fare. Una sorpresa ogni volta, un brivido che giunge grazie al comignolo ‘posticcio’ sulla cappella Sistina che erutta come un oracolo la sua monocromatica sentenza e solo dopo 24 ore il bianco, definitivo verdetto.
Un papa che ritorna dall’Argentina a Roma avendo lontane origini italiane, piemontesi. Il Sommo Pontefice si chiama Jorge Mario Bergoglio. J dopo J, Jorge Mario, che arriva dopo Joseph, il suo entusiasmo abbraccia Roma mai come in questo momento ‘caput mundi’. Nei giorni scorsi clero e gente comune hanno gridato insieme, a gran voce di volere un papa semplice, un uomo di preghiera, possibilmente francescano o cappuccino, nel segno dell’umiltà, dei poveri. Richiesta accolta? Il nuovo papa ce lo farà capire prestissimo!