Sabato 14 aprile ore 18 – ingresso 7 euro
una produzione Loft Theatre con il contributo di Smart-it
I GRANDI GIALLI DEL CALCIO
uno spettacolo di e con Sebastiano Gavasso e Martina Galletta
Tratto dall’omonimo libro di Francesco Ceniti
Il calcio è un gioco ma anche un fenomeno sociale.
Quando miliardi di persone si preoccupano di un gioco, esso cessa di essere solo un gioco.
Simon Kuper
Il calcio dunque come cartina tornasole delle contraddizioni, dei problemi, degli entusiasmi, dei sogni e degli incubi della società e della cronaca italiana. Uno spettacolo sul calcio che va al di là del calcio, uno spettacolo sul tifo che va al di là del tifo, uno spettacolo di cronaca e denuncia che va al di là della cronaca e della denuncia.
Si parte con la morte di Gigi Meroni per mano del suo più grande tifoso, si passa per il primo incontro, assolutamente ed inequivocabilmente di firma italiana, tra la giustizia ordinaria e quella sportiva attraverso il genio, lo stile, la classe e la scaltrezza di Peppino Prisco, ancora prima che il calcio incontrasse la farmacia e partorisse la Viola maledetta di Carlo Mazzone degli anni ’60 e la Maggica Roma del Mago Herrera, tristemente legate alle morti (tra gli altri) di Bruno Beatrice e Giuliano Taccola.
Magica sarebbe dovuta essere la festa per la promozione in serie B della Samb allo stadio Ballarin, ma un incidente maledetto rese il paradiso rossoblu un inferno rossofuoco. Nel paradiso rossoblu del Taranto segnerà per sempre Erasmo Iacovone, il bomber indiscusso, bandiera eterna ed eternizzata, scomparso sul più bello per un tragica fatalità.
Fatalità di cui non si può e non si deve parlare nella vicenda che chiude lo spettacolo: la storia di un numero otto che diviene suo malgrado protagonista di un Otello moderno a parti invertite, fatto di gelosie, possessioni, silenzi, onorabilità e onore, amore e odio, Maserati bianche, camion rossi, cuori di lupi rossblù di una Cosenza vittima e carnefice di sé stessa che chiede e pretende verità e giustizia per Denis Bergamini.
Note di regia
Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro. Pier Paolo Pasolini
Il calcio è un gioco di numeri, partiamo dunque da un numero: il quattro. Questo spettacolo nasce e si sviluppa a quattro mani: quelle di un attore e autore che è anche giocatore, e tifoso e quelle di un’attrice e autrice del tutto esterna al mondo del calcio. Questo mix ci è sembrato il modo migliore per sviluppare un testo che mettesse l’umanità al centro delle vicende narrate, sottolineandone l’eccezionalità o l’assurdità, gli errori e le virtù terribilmente umane presenti in ciascuna di esse.
Lo spettacolo intende raccontare anche i cambiamenti, le aspirazioni, gli sfoghi, le frustrazioni della società italiana dalla fine degli anni ’60 alla fine degli anni ’80. Se i punti di contatto di quell’Italia con quella attuale continuano ad essere molti, forse troppi, anche le differenze da un punto di vista mediatico, comportamentale e comunicativo sono indiscutibili. Uno dei punti di contatto fondamentale è rimasto il gioco del calcio: odierno “oppio dei popoli” e fenomeno sociale e culturale fatto di sport, cronaca e vita reale.
Sul palcoscenico, supportati da una scenografia essenziale e da contributi multimediali, un attore ed un’attrice interpretano i protagonisti delle storie e ne incarnano i tanti colori, i tanti dialetti, le emozioni, i silenzi. Ridono, piangono, narrano, tacciono, urlano, esultano, maledicono, amano, odiano. Muoiono. Giocano.
la compagnia LofTheatre.
Ci siamo conosciuti nel 2014 durante l’allestimento dello spettacolo Arancia Meccanica del teatro Bellini di Napoli. Nel maggio dello stesso anno abbiamo fondato la compagnia LofTheatre.
Sebastiano Gavasso, attore e autore. Formatosi alla Scuola Internazionale di Teatro di Roma e al PAC – Perth Actors Collective di Perth, Western Australia. Tra i fondatori delle compagnie Loftheatre, Les Enfants Terribles e Cattive Compagnie, con cui produce e interpreta gli spettacoli I grandi gialli del calcio, D5 Pantani, Toghe Rosso Sangue e Horse Head ( vincitore del Roma Fringe Festival e ospitato al New York Fringe Festival). Menzione speciale all’ International Film Festival di Guadalajara, Mexico, per la docu-fiction Born in the U.S.E. di Michele Diomà. Nel cast del pluripremiato Dignità Autonome di Prostituzione di Luciano Melchionna e nelle produzioni del Teatro Bellini: Arancia Meccanica e Il giocatore per la regia di Gabriele Russo. Ha lavorato inoltre con Laura Morante, Francesco Rosi, Cosimo Alemà , Massimo Bonetti, Damon Lockwood e Mark Storen.
Martina Galletta, Martina Galletta è un’attrice, cantante e autrice milanese di 30 anni. Si diploma nel 2008 alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e lavora tra gli altri al Teatro dell’Elfo, al Piccolo Teatro di Milano, con Giulia Lazzarini e Andrea Jonasson, al Teatro Bellini di Napoli, al Teatro Argentina e al Teatro Eliseo di Roma. Tra le esperienze cinematografiche e televisive “I baci mai dati” di Roberta Torre, vincitore del Premio Brian al 67esimo festival di Venezia, Don Matteo 10, Un Passo dal Cielo 3, Il Paradiso delle Signore 1 e 2. È nel cast del pluripremiato Dignità Autonome di Prostituzione e ha collaborato negli anni col teatro Bellini nelle produzioni La Ciociara, Odissè, Some Girl(s), Arancia Meccanica, Il Giocatore. Nomination come miglior attrice drammatica al Golden Graal e vincitrice del premio Landieri come miglior attrice.
Francesco Ceniti, giornalista. Lavora dal 2003 a La Gazzetta dello Sport, dove ha seguito in particolare lo scandalo Calciopoli e quello più recente del Calcioscommesse e si occupa, tra l’altro, di arbitri e moviole. Ha pubblicato diversi libri tra cui il romanzo I cassetti perduti (2004) , il saggio Un carcere nel pallone (2008, finalista al Bancarella Sport), e I grandi gialli del calcio (2016). E’ autore con Tonina Pantani, madre di Marco, del libro In nome di Marco (Rizzoli, 2013).
15 Aprile – ore 17 – ingresso 10 euro
una produzione BALLETTO DI ROMA
HOME ALONE
Spettacolo di danza per il giovane pubblico con interazioni video
Invenzione Alessandro Sciarroni
Advice Lisa Gilardino
Alessandro Sciarroni porta in scena Home Alone, spettacolo di danza con interazioni video per il pubblico giovane interpretato dai danzatori della compagnia del Balletto di Roma. La produzione rientra nel programma Teatro Ragazzi con cui il Balletto di Roma intende avviare progetti di danza e arti visive per i più piccoli.
Dopo il grande successo di JOSEPH_Kids, creazione del 2013 presentata in Italia e all’estero in prestigiosi contesti fra i quali il Festival d’Automne a Parigi e la Biennale de la Danse a Lione, Sciarroni torna ad esplorare i temi della multimedialità per gli spettatori più giovani con una nuova versione dello spettacolo appositamente ideata per la compagnia romana. Il lavoro intende porre i ragazzi di fronte alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come veicolo di creatività e non di mera alienazione. Home Alone fa divertire e anche riflettere, proponendo l’idea di muoversi e agire in uno spazio performativo in modi insoliti e imprevisti.
Lo spettacolo richiama la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sé coinvolgendo piccoli e grandi in un sorprendente gioco visivo. Al termine dello spettacolo è previsto un momento di gioco interattivo in cui i bambini sperimentano il semplice dispositivo tecnologico alla base della performance.
Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle Performing Arts con alle spalle diversi anni di formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori vengono presentati in festival di danza e teatro contemporanei, musei e gallerie d’arte, così come in spazi non convenzionali rispetto ai tradizionali luoghi di fruizione e prevedono il coinvolgimento di professionisti provenienti da diverse discipline. Il suo lavoro oltrepassa le tradizionali definizioni di genere. Parte da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, fa ricorso ad un impianto teatrale, e può utilizzare alcune tecniche e pratiche derivanti della danza, e da altre discipline come il circo e lo sport. Oltre al rigore, alla coerenza e alla nitidezza di ogni creazione, i suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica degli interpreti, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una dimensione temporale altra, e di una relazione empatica tra spettatori e interpreti. Le sue creazioni sono state presentate in tutta Europa, in Nord e Sud America, Medioriente e Asia. Tra le principali manifestazioni ha preso parte alla Biennale de la Danse di Lione, Kunstenfestivaldesarts di Brussels, Impulstanz Festival a Vienna, Festival d’Automne e Festival Séquence Danse del 104 a Parigi, Abu Dhabi Art Fair, Juli Dans Festival ad Amsterdam, Crossing the Line di New York, Hong Kong Art Festival, il Festival TBA di Portland e presentato il suo lavoro presso il Centre Pompidou di Parigi, The Walker Art Center di Minneapolis, il Museo MAXXI di Roma, la Biennale di Venezia (che gli dedica una monografica nel 2017). Oltre a realizzare le sue produzioni indipendenti nel 2015 è stato nominato Coreografo Associato della compagnia del Balletto di Roma per il quale realizza uno spettacolo rivolto al giovane pubblico e viene sostenuto per la sua creazione Aurora dalla Fondation d’entreprise Hermès. Nel 2016 crea un brano coreografico commissionato dalla compagnia di balletto dell’Opera di Lione, che apre la Biennale del la Danse di Lione. Nel 2017 riceve una commissione dall’Hong Kong Arts Festival per la creazione di uno spettacolo con un gruppo integrato di performer adolescenti e danzatori asiatici professionisti. I suoi lavori sono stati presentati all’interno di circuiti e reti per la diffusione della danza contemporanea e la mobilità degli artisti come “Anticorpi Explo”, “Progetto Matilde, piattaforma regionale per la nuova scena marchigiana”, “Aerowaves” e “Modul Dance”, un progetto di cooperazione pluriannuale nel quale sono coinvolte 19 case della danza europe e di 15 paesi differenti. A partire dal 2010 ha partecipato a numerosi progetti europei e residenze di ricerca come “Choreographic dialogues” (2010), “Choreoroam”(2011), “Performing Gender” (2014): un progetto europeo sull’identità di genere e “Migrant Bodies” (2014-15): un progetto di ricerca e produzione coreografica che ha l’obiettivo di promuovere riflessioni e creazioni sul tema della migrazione e sul suo impatto culturale nella società europea e canadese. Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE-Paris, è sostenuto da APAP – Advancing Performing Arts Projects e i suoi spettacoli sono prodotti da Marche Teatro in collaborazione con coproduttori internazionali come il Comune di Bassano del Grappa / Centro per la Scena Contemporanea, la Biennale de la danse / Maison de la Danse de Lyon, il Mercat de les Flors-Graner / Barcelona, Centrale Fies e l’Associazione Corpoceleste_C.C.00# della quale è direttore artistico.
Teatro Villa Pamphilj
Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, 00152 ROMA
Orario segreteria: dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 18,00
Info e prenotazioni: tel. 06 5814176 dal martedì alla domenica – promozione@teatrovillapamphilj.it
Arrivare a teatro: BUS 870 – 982 – 44 – 44F – (e nelle vicinanze 710 e 871) FM 3 (Roma/Viterbo) fermata Quattro Venti
Fonte:
Teatro Villa Pamphilj
Ufficio stampa
Fabiana Manuelli