Emilio Leofreddi

Al Margutta Vegetarian Food & Art la personale di Emilio Leofreddi dal titolo “Do it Gioconda do it”

Emilio LeofreddiL’esposizione, voluta da Tina Vannini, è curata da Francesca Barbi Marinetti con un testo critico di Lucia Collarile, in collaborazione con SMAC Segni Mutanti Arte Contemporanea.IL MARGUTTA – BRINDISI ALLE E ALL’ARTE: APERTA LA MOSTRA PERSONALE DI EMILIO LEOFREDDI 

La Gioconda in fuga è un’icona su cui l’artista più volte ritorna, qui con il doppio significato di ridare la meritata libertà di circolazione all’arte e come incitamento a perseguire ognuno la propria rivoluzione.

“Do it Gioconda Do it” è la nuova mostra di Emilio Leofreddi, artista romano molto apprezzato per la sua capacità di raccontare tematiche sociali scottanti con leggerezza e poesia, del ristorante vegetariano Il Margutta Vegetarian Food & Art. L’esposizione, voluta da Tina Vannini, curata da Francesca Barbi Marinetti e con un testo critico di Lucia Collarile, in collaborazione con SMAC Segni Mutanti Arte Contemporanea, ha inaugurato giovedì sera e sarà visitabile sino a fine maggio presso gli spazi espositivi del locale sito in via Margutta 118. Una ventina le opere in esposizione, ingresso gratuito.

L’OMAGGIO ENIGMATICO ALLE DONNE – “La Gioconda in fuga è un’icona – spiega la curatrice Francesca Barbi Marinetti – su cui l’artista più volte ritorna, qui con il doppio significato di ridare la meritata libertà di circolazione all’arte, spesso assediata e ingabbiata da logiche di mercato, e come incitamento a perseguire ognuno la propria rivoluzione. Il titolo della mostra è quello dell’opera realizzata per l’occasione come omaggio all’8 marzo, e quindi alle donne, con l’intelligente ambiguità di quel sorriso-icona che già prefigura le potenzialità di nuove partenze per un altrove pregno di linguaggi da esplorare”.

IL VERNISSAGE – Erano presenti durante il vernissage circa 150 ospiti, che hanno potuto così gustare un aperitivo ad hoc per festeggiare la donna con gusto e arte. Sono stati servizi panzerotti mozzarella e pomodoro al forno, polpettine di zucchine al curry, biglie di caprino con cuore di fragola, focaccia olio e rosmarino. Per dessert, piccole tortine mimosa e bignè di San Giuseppe mignon. Un po’ di festa anche nel cocktail, il celebre Mimosa, in versione alcolica e analcolica. Tra i presenti c’erano anche gli artisti Gianpaolo Conti, Salvatore Pupillo, Annamaria Laurent, Claudio Asquini e il gallerista Marco D’Andrea.

“Finalmente, dopo 15 anni di amicizia e sporadiche collaborazioni – dichiara la titolare Tina Vannini – siamo riusciti a dedicare una personale a questo importante artista. Ho sempre amato di lui il modo leggero, giocoso e profondo con cui affronta tutte le tematiche, ma anche l’immediatezza con cui arrivano i suoi messaggi. La mostra sarà ricca di opere che riguardano i percorsi e i progetti più belli e amati di Emilio, dai “Viaggi” al progetto “Dreams” fino ai suoi “Mondi a Colori”. Sono veramente felice di regalare a tutti gli ospiti del Margutta tre mesi di belle e ricche emozioni e accoglierli con l’omaggio che Emilio ha voluto fare alle donne con l’opera Do it Gioconda Do it, Ironica, emblematica e puntuale incitazione”.

LO STILE DELL’ARTISTA – Il linguaggio con cui Emilio Leofreddi ci parla è un connubio di segni, immagini, colori, nato dalla fusione e semplificazione di più lingue. L’artista combina e pratica tecniche artistiche diverse, tutte fortemente condizionate dalla sua esperienza nel mondo dei media: pittura, , collage, video, performance. “Il collage è per lui il punto di partenza – afferma Lucia Collarile – il mezzo ideale della comunicazione grafica. Una tecnica antica, legata alla del frammento, del ricordo. Reinventata dalle avanguardie come il mezzo più immediato e coerente per partecipare alle tensioni polemiche della contemporaneità e poi sfruttata dalla pop art per esaltare oggetti e brandelli di vita quotidiana”.

I TEMI – Il lavoro artistico di Leofreddi si caratterizza per la sua voglia di affrontare tematiche ricorrenti con un particolare impegno morale per quelle sociali e ambientali. Lo fa con leggerezza e ironia, sia da un punto di vista formale che contenutistico, perché la semplicità e il sorriso sono i mezzi più potenti per comunicare e per denunciare. Il viaggio e il mondo nella sua avvincente complessità sono temi a lui cari, che porta avanti coniugando lo sguardo incantato per la natura e la sua portata simbolica attraverso una rappresentazione che si avvale di richiami al Dada e alla Pop Art, con l’integrazione di elementi letterari.

 

 

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