vita morte e miracoli

Teatro Palladium: Alfonso Sessa in VITA MORTE E MIRACOLI DEL 1799

vita morte e miracoliAl Palladium Sabato 10 marzo 2018 – Ore 21 –
VITA MORTE E MIRACOLI DEL 1799
di e con Alfonso Sessa

Teatro Palladium – Università Roma Tre
Piazza Bartolomeo Romano 8 – Roma
Prezzi spettacoli: intero € 15 / ridotto € 10 / studenti € 5
Uno spettacolo in collaborazione con CISL SCUOLA ROMA

Napoli, 1799.
Sangue, morti, una tragedia.
Ma Napoli è in Italia e le tragedie in Italia, a volte, fanno ridere.
Dieci anni dopo la rivoluzione francese, uno sparuto gruppo di intellettuali, poeti e giuristi si rivolta contro Ferdinando IV di Borbone: peccato che il re fosse troppo ignorante per avere paura di loro. La nobildonna Eleonora Pimentel fonda il “Monitore Napoletano”, il primo giornale di Napoli: peccato che la stragrande maggioranza del popolo fosse analfabeta.
Mario Pagano, eminente giurista, scrive il primo trattato costituzionale della Repubblica partenopea: peccato che i napoletani fossero monarchici.
Domenico Cirillo, medico e professore universitario decide di curare le ferite dei lazzari: peccato che fossero già in cancrena. Francesco Caracciolo, ex ammiraglio della flotta reale, si mette al timone per intraprendere un folle volo nelle tumultuose acque della libertà: peccato che il mare del golfo l’inghiottì prima di salpare.
L’unico miracolo del 1799 è la liquefazione del sangue di San Gennaro.
Il sangue dei lazzari, invece, è rimasto un grumo duro: una grossa pietra che, ancora, ci fa inciampare.

Da una vicenda che ha segnato il nostro Paese, l’autore, regista e interprete Alfonso Sessa ha ricavato un monologo che sposa tragedia e comicità, aneddoto e vernacolo, cronaca e sentimento, a partire dalla visione di due fratelli gemelli, che, a partire dalla propria esperienza, raccontano la storia. Dopo due anni consecutivi di successi per i teatri italiani e dopo 9 anni di assenza dalle scene torna in scena, per la prima volta al Palladium, Vita morte e miracoli del 1799, in unica data sabato 10 marzo 2018, alle ore 21.

 

Hanno detto dello spettacolo:

[…] Sessa è un narratore lucido e commovente, la cui capacità evocativa è una vera scoperta, che con la sua energia si accosta allo spettatore precipitandolo nella Storia.
Laura Landolfi, Il Riformista

Sangue, morti e tragedia della Napoli del 1799 diventano un racconto paradossale, una storia narrata con disincanto e ironia attraverso una lingua “scurnacchiata e ‘ndruppecosa”, e il testo impietoso e divertente è, al teatro dell’Orologio, Vita morte e miracoli del 1799, autore e protagonista Alfonso Sessa diretto da Duccio Camerini.
Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica

 

 […] il racconto degli narrati da Sessa a volte fa sorridere lo spettatore e, a volte, lo fa rabbrividire. 
Attorno all’unico attore, il palco è scarno, semivuoto. Eppure agli spettatori quel palco sembrerà gremito di gente, man mano che lo spettacolo procede e le parole di Sessa si susseguono. Solo un’illusione, però: accanto all’attore non ci sono preti, né intellettuali napoletani, né re, né ragazzini di strada ma solo un paio di oggetti scenici tra cui una valigia, una di quelle al cui interno si potrebbe chiudere tutto, per prima cosa i propri affetti ed i propri ricordi.
Beatrice Moraldi, teatroteatro.it

 

Alfonso Sessa, anche scrittore della pièce, crea un piccolo pezzo di drammaturgia dignitoso; un testo in cui ci si commuove e si ride. Un autore da osservare e coltivare.
Elena Mandolini, Recensito.net

Alfonso Sessa è nato a Nocera Inferiore (SA) nel 1976.
Dal 2002 è autore e attore. 
Il suo spettacolo “Vita Morte e Miracoli del 1799” ha debuttato a Roma nel 2008 per poi avere tre anni di repliche nei teatri della capitale fino al 2011. Poi si è dedicato all’insegnamento.
È docente di italiano e storia presso la scuola secondaria di primo grado “Falcone e Borsellino” di Roma 
È laureando in filosofia presso l’Università “La Sapienza” per non dimenticare di essere anche un allievo.
Ha pubblicato nel 2005 “Scrivo cosa non dici quando parli” (Polimata edizioni), racconti brevi di vite inutilmente lunghe.
Dal 2018 è tornato al teatro per amore dei suoi allievi.

 

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