RITRATTI DI FAMIGLIA NEL CINEMA GIAPPONESE dal 16 gennaio al 22 marzo 2018
proiezioni ore 17.00 e 19.00 – Film in V.O. con sottotitoli in italiano – ingresso libero –
Istituto Giapponese di Cultura
Via Antonio Gramsci, 74
Otto lungometraggi per otto storie che raccontano il comune desiderio di giovani, adulti e anziani di formare o ricostituire un nucleo familiare felice o quanto più normale possibile, nonostante le prove e le difficoltà cui la vita spesso li sottopone, e nonostante i legami interni delle famiglie giapponesi siano spesso condizionati da pressioni o aspettative sociali che non facilitano la comunicazione. Ogni ritratto di famiglia porta sullo schermo fragilità, sogni e speranze dei vari protagonisti, che reclamano il diritto a vivere pienamente gli affetti ed esternare i propri sentimenti.
RITRATTI DI FAMIGLIA NEL CINEMA GIAPPONESE 16 gennaio – 22 marzo 2018 proiezioni ore 17.00 e 19.00 – Film in V.O. con sottotitoli in italiano
ingresso libero
Dopo gli indimenticabili ritratti di famiglia del cinema di Ozu, come sono state rappresentate sul grande schermo preoccupazioni, ansie e ambizioni dei nuclei familiari giapponesi?
Relazioni extra-coniugali, divorzi, casate unite in nome di una tradizione da tramandare, famiglie che ritrovano la tenerezza degli affetti dopo vicende dolorose: la rassegna presenta una serie di situazioni familiari che, se da una parte tengono conto della specificità della famiglia e società giapponese, dall’altra propongono temi e problematiche universali, in cui tutti possono rispecchiarsi.
Otto lungometraggi per otto storie che raccontano il comune desiderio di giovani, adulti e anziani di formare o ricostituire un nucleo familiare felice o quanto più normale possibile, nonostante le prove e le difficoltà cui la vita spesso li sottopone, e nonostante i legami interni delle famiglie giapponesi siano spesso condizionati da pressioni o aspettative sociali che non facilitano la comunicazione. Ogni ritratto di famiglia porta sullo schermo fragilità, sogni e speranze dei vari protagonisti, che reclamano il diritto a vivere pienamente gli affetti ed esternare i propri sentimenti.
I registi chiamati in causa – Yoshimitsu Morita, Jun Ichikawa, Yuzo Asahara, Joji Matsuoka, Shinichiro Sawai, Shinji Somai, Kazuo Kuroki e Yoji Yamada – offrono nei film selezionati per la rassegna, quasi tutti in 16mm e con sottotitoli in italiano, una prospettiva di osservazione personale delle dinamiche familiari, oltre a sollecitare nel pubblico stimolanti processi comparativi con le realtà storico-sociali e le categorie antropologiche o