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Where are we now? Dall’uomo alla macchina al Palazzo delle Esposizioni

digitaWHERE ARE WE NOW? riferimenti contemporanei per l’esplorazione del futuro, incontro con il performer STELARC e il professor MASSIMO BERGAMASCO sabato 2 dicembre ore 17 | Roma, Palazzo delle Esposizioni

 

 

 

Performer e artista tra i più estremi della scena internazionale, professore onorario di arte e robotica alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, vincitore dell’Ars Electronica Hybrid Arts Prize, l’australiano Stelarc incontra il professor Massimo Bergamasco della Scuola Sant’Anna di Pisa per la conferenza Where are we now? Riferimenti contemporanei per l’esplorazione del futuro, sabato 2 dicembre al Palazzo delle Esposizioni, giornata conclusiva del Romaeuropa Festival nell’ambito dell’esposizione Digitalife 2017.
Il corpo umano come punto di partenza da superare e modificare attraverso le tecnologie e l’azione artistica: ecco l’assunto da cui parte la ricerca di questo performer e scienziato, che utilizza sé come campo di sperimentazione testando i suoi limiti. Stelarc ha esplorato il suo corpo, filmandone l’interno attraverso microcamere; lo ha aumentato attraverso performance come Third Hand e il robot a sei gambe Exoskeleton; amplificando infine sé stesso per mezzo di un orecchio impiantato su un braccio. Tra il 1976 e il 1988 ha eseguito e completato 26 performance “in sospensione” attraverso ganci uncinati alla pelle; ha utilizzato strumenti chirurgici, robotici, sistemi di realtà virtuale, internet e biotecnologie per la costruzione d’interfacce remote e involontarie che interagissero con il suo corpo.
Oggi Stelarc esplora architetture anatomiche alternative, con innesti ed estensioni biologiche o biomeccaniche, e a Digitalife presenterà gli sviluppi delle sue ricerche assieme al professor Bergamasco, ideatore dell’appuntamento con la Presidente di Romaeuropa Monique Veaute.
L’artista e il ricercatore cercheranno di delineare quei tratti del presente che, fra transumanesimo, intelligenza artificiale, nuove tecnologie digitali, conducono l’uomo verso il futuro. Un evento dal valore strategico per la Fondazione Romaeuropa, che sta avviando il suo dipartimento di ricerca sul futuro, incentrato proprio sul rapporto uomo-macchina.

«Il titolo Whe are we now? sottolinea la necessità di una analisi dello stato dell’arte dell’espressione umana contemporanea in campo artistico e tecnologico, sulla quale le future traiettorie dell’evoluzione umana potranno derivare la loro identità» spiega Bergamasco, fondatore del laboratorio di Robotica Percettiva presso la Scuola Sant’Anna di Pisa, dove svolge attività di ricerca per lo sviluppo di sistemi robotici e interazione con Ambienti Virtuali, extenders e umani virtuali.

«Pensare a come sarà il futuro è estremamente complesso –continua Bergamasco–, in quanto non conosciamo quali istanze l’innovazione e il progresso tecnologico potranno generare e definire. Tuttavia, a oggi gli impressionanti sviluppi delle tecnologie digitali ci consentono di prevedere un ingente impiego di agenti intelligenti distribuiti ovunque e che saranno interconnessi con macchine, sistemi robotici e esseri umani. Come questi sistemi futuristici lavoreranno e si comporteranno è ancora qualcosa di impossibile da definire, come del resto lo è la definizione dei nuovi paradigmi di interazione che noi, come esseri umani aumentati, saremo capaci o costretti a realizzare sia con loro che tra di noi. L’evento Where are we now? cercherà di fornire un’idea degli esempi più significativi appartenenti ai domini dell’arte e della tecnologia che possono agire come sistemi di riferimento per il futuro. Considerando con attenzione gli aspetti di singolarità tecnologica, l’evento vuol dare conto dell’importanza degli sviluppi tecnologici e dei fattori culturali come leve fondamentali della futura evoluzione umana».
Massimo Bergamasco è Direttore dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Dopo la conferenza, Where are we now? continua con le performance di Julia Krahn e Invernomuto nell’ambito di Premio Eberhard Art OnTime, alle 19, e il visual concert Cracking Danilo Rea alle 21.
Nell’ambito del progetto Art OnTime, Romaeuropa propone le performance L’oblio di Julia Krahn e Menelikke di Invernomuto, recente finalista del Maxxi Bulgari Price. Selezionati da una giuria composta da Giorgio Fasol, Fabio Castelli, Antonio Grulli, Riccardo Lisi e da Monique Veaute, gli artisti si confrontano con nuove forme di collezionismo e mecenatismo diffuso, per superare i meccanismi e le logiche tradizionali del mercato dell’arte. Il vincitore della prima edizione del Premio Eberhard Art On Time, ideato e coordinato da Marco Trevisan e da Tommaso Cinti, verrà proclamato durante l’evento.

Nel dialogo tra macchina e uomo s’inserisce Cracking Danilo Rea, il progetto ideato da Alex Braga, artista poliedrico capace di spaziare dalla musica all’arte concettuale, con il pianista Rea, celebre per le sue improvvisazioni che dal jazz arrivano alla classica e al contemporaneo. I due artisti fanno i conti con una A.I. (Artificial Intelligence), progettata da Braga con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università Roma Tre, alla quale è affidato il compito di apprendere le modalità d’improvvisazione pianistica di Rea e prevedere le sue mosse musicali.

 

 

 

 

 

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