Domenica 20 novembre alle 20.30 a Roma, presso la Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, gli allievi dell’Accademia Teatro alla Scala saranno protagonisti di un evento unico. Nell’ambito del XV Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra a Roma e in Vaticano, Christoph Eschenbach dirigerà solisti, coro e orchestra nella Messa di Gloria di Puccini, nel Misericordias Domini e nell’Ave verum corpus di Mozart.
Il concerto si tiene nel giorno solenne di chiusura della Porta Santa a San Pietro, con cui giunge al termine il Giubileo Straordinario della Misericordia.
Christoph Eschenbach, reduce da una fortunata tournée con l’orchestra dell’Accademia fra Milano (Teatro alla Scala), Bergamo (Teatro Donizetti) e Brescia (Teatro Grande), oggi torna al Festival, dopo il memorabile concerto alla guida dei Wiener Philharmoniker nel 2008, per dirigere 130 giovani interpreti in opere di grande intensità spirituale.
Il concerto si apre con la Messa di Gloria, composta ed eseguita da un Puccini poco più che ventenne in occasione del diploma all’Istituto Musicale Pacini di Lucca. In essa già si evidenziano alcune delle doti che caratterizzeranno il Puccini più maturo e si riconoscono diversi temi musicali che si ritroveranno in opere come Manon Lescaut ed Edgar. Voci soliste Oreste Cosimo, tenore, e Dongho Kim, baritono, allievi dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala.
Seguono un offertorio e un mottetto di Mozart, il Misericordias Domini e l’Ave Verum Corpus. Il primo risale al 1775 e venne inviato per un giudizio musicale a Padre Martini, il prelato e teorico musicale che a Bologna nel 1770 aveva istruito Mozart sul contrappunto. Nota curiosa: in questo offertorio si trova un passaggio di archi che ricorda la linea melodica dell’Inno alla gioia di Beethoven.
L’Ave verum corpus fa parte della produzione più tarda di Mozart ed è, insieme al celebre Requiem K626 e alla Messa K427, una delle pochissime opere di musica sacra composta dall’autore salisburghese nei suoi ultimi anni di vita. Si tratta di un capolavoro di sole 46 battute, dedicato all’amico Anton Stoll e, pur contenendo tratti complessi, risponde alle riforme volute da Giuseppe II per la musica sacra, che imponevano misura e semplicità per un’immediata comprensione.
Per gli allievi dell’Accademia tale iniziativa arricchisce un percorso di studi che, grazie ad un’intensa attività artistica, consente loro di vivere reali esperienze professionali accanto a maestri di fama mondiale.
Il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra a Roma e in Vaticano è un Festival che dal 2002 si svolge nei mesi autunnali, con i Wiener Philharmoniker come orchestra residente. Il Festival promuove le attività della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, da sempre impegnata non solo nella diffusione e promozione della musica sacra, ma anche nel restauro di inestimabili beni artistici e architettonici, alcuni dei quali conservati nelle Basiliche Papali che ospitano i concerti.