Andrea pozza meets Harry Allen – 1 e 2 gennaio al Cotton Club

Andrea pozza meets Harry Allen,
Il pianista genovese e il sassofonista americano in tour in Italia
Harry Allen (sax), Andrea Pozza (piano), Simon Woolf (contrabbasso) e Matteo Cidale (batteria)
Venerdì 1 e Sabato 2 gennaio 2016
Cotton Club
via Bellinzona, 2 – Roma
info@cottonclubroma.it

Venerdì 1 e Sabato 2 gennaio 2016 al Cotton Club di Roma (Via Bellinzona 2) arriva la grande musica jazz internazionale con il tour italiano “Andrea Pozza meets Harry Allen”. Prestigiosa collaborazione quella che vede il pianista genovese Andrea Pozza di ritorno da una tournée di successo a suo nome in Inghilterra, e prossimo all’uscita del nuovo cd intitolato “Siciliana” – previsto per gennaio 2016 con l’etichetta inglese Trio Records – che non perde tempo e riparte con una serie di spettacoli in Italia con ospite Harry Allen, acclamato sassofonista newyorkese, degno erede di giganti del sax tenore come Stan Getz o Lester Young. La formazione si completa con il contrabbassista americano Simon Woolf e Matteo Cidale alla batteria.

Pozza e Allen hanno iniziato nel 2015 una proficua collaborazione che li ha visti assieme in tournée per ben 13 date solo nel Regno Unito; il loro feeling sul palco ha gettato le basi per una solida collaborazione che li vedrà ancora assieme, nuovamente in Inghilterra alla fine del 2016. Pianista eclettico Andrea Pozza è capace di affrontare con grande disinvoltura qualsiasi repertorio e come Harry Allen è capace di muoversi con agilità tra stili diversi, dal jazz tradizionale al bebop. Entrambi sono sublimi interpreti di grandi standard del jazz; per questa sua dote, Harry Allen è stato soprannominato da un critico americano “il Frank Sinatra del sax tenore”.

Nato a Washington DC ma da anni residente a New York, Allen ha ricevuto numerosi premi, pubblicato oltre 30 album a suo nome e collaborato con una miriade di grandi artisti, fra i quali ricordiamo Tony Bennett, Hank Jones, Frank Wess, Scott Hamilton, John e Bucky Pizzarelli, Jeff Hamilton, Terry Gibbs, Warren Vache, Ray Brown, per citarne solo alcuni. Probabilmente il miglior sax-tenorista del jazz classico a livello mondiale. “Superbo”, “inventivo”, “mozzafiato”, “lirico”, sono soltanto alcuni degli aggettivi utilizzati dalla critica per descrivere l’insuperabile talento di Harry Allen.

Andrea Pozza ha una solida carriera nazionale ed internazionale ed è riconosciuto dalla critica e dal pubblico come una delle personalità più rappresentative in ambito jazz attualmente in circolazione. Andrea Pozza è sia leader carismatico sia partner ideale per grandi artisti che trovano in lui empatia e innato interplay. Ha debuttato a soli 13 anni e da allora si è esibito al fianco di alcuni “mostri sacri” della storia del jazz: Harry “Sweet” Edison, Bobby Durham, Chet Baker, Al Grey, George Coleman, Charlie Mariano, Lee Konitz, Sal Nistico, Massimo Urbani, Luciano Milanese e molti altri ancora. Andrea Pozza ha fatto parte del Quintetto di Enrico Rava (insieme a Roberto Gatto, Rosario Bonaccorso e Gianluca Petrella, andando a sostituire Stefano Bollani) dal 2004 al 2008 col quale ha inciso per la ECM “The Words And The Days” (uscito nel 2007). Collaborazioni importanti anche quelle con Sal Nistico e Gianni Basso, con il quale ha collaborato stabilmente per più di 25 anni ed inciso numerosi cd, tra i quali particolarmente significativo quello interamente dedicato alla musica di Billy Strayhorn. Intensa la sua attività concertistica che lo porta costantemente in tour in Italia e in Europa alla guida delle formazioni a suo nome. Pozza collabora stabilmente, tra gli altri, con Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Scott Hamilton, Steve Grossman, Tullio DePiscopo, Dado Moroni, Ferenc Nemeth, Bob Sheppard, Antony Pinciotti, Furio Di Castri e tanti altri. Andrea Pozza è inoltre protagonista di numerosi progetti discografici a suo nome. L’album più recente in trio si intitola “Siciliana” ed è realizzato con Andrew Cleyndert al contrabbasso e Mark Taylor alla batteria, in uscita a gennaio 2016 per l’etichetta inglese Trio Records. In totale nove, i cd in trio, tra questi i più recenti a suo nome sono “A Jellyfish From The Bosphorus” (Abeat Rec, 2013), “Blue Daniel” (Dejavu Rec, 2010) e “New Quiet” (Dejavu Rec, 2010) incisi tra l’Italia ed il Regno Unito in trio con Aldo Zunino al contrabbasso e Shane Forbes alla batteria. Del 2014 sono invece “I Could Write a Book”(Gennaio 2014) e “Who cares?” (Dicembre 2014) in super audio cd e vinile, in duo con Scott Hamilton, sassofonista americano, di straordinaria eleganza, noto per il suo impeccabile fraseggio e innata dolcezza. Del 2011 è invece il suo esordio discografico con l’Andrea Pozza European Quintet, intitolato “Gull’s Flight” (ABEAT REC, 2011).

Simon Woolf è un contrabbassista lirico che si ispira al suo grande idolo Red Mitchell. Nel 2012 ha partecipato alla convention di Copenhagen “Bass 2010” dedicata a questo strumento accanto ai più importanti insegnanti e contrabbassisti provenienti da tutto il mondo. La sua lunga carriera ha visto Simon Woolf al fianco di grandi artisti jazz del Regno Unito del calibro di Andy Panayi, Mark Nightingale, Geoff Simkins, Dave Cliff, Peter Jacobsen, Bobby Wellins e americani come Benny Golson, Harry Allen, Ruby Braff, George van Eps & Howard Alden. Da annoverare nel suo decennale curriculum anche le sue apparizioni nei Musical che lo hanno visto protagonista in “West End runs” di Cy Coleman e ‘I Love My Wife’ e la produzione di ‘High Society’ del National Theatre. Simon Woolf inizia da giovanissimo lo studio del contrabbasso inizialmente con Pietro Ind, e successivamente con il maestro d’orchestra Tom Martin e con la leggenda del jazz Michael Moore (ex Bill Evans, Bob Brookmeyer). Debutta in “Acis and Galatea” di Handel a soli vent’anni quando fu catapultato nella vita musicale di Londra ad altissimi livelli. Dopo un percorso da contrabbassista classico con continue performance in concerti sinfonici, opere, live in radio e in televisione, incisioni (inclusi duetti con Fischer-Dieskau and John Shirley-Quirk), Simon Woolf decide di cambiare rotta e di diventare un bassista jazz. Si esibisce dal vivo al pianoforte e al basso, compone e crea arrangiamenti per se e per altri musicisti jazz. Insegnante di successo, molti dei suoi allievi sono diventati oggi artisti di successo sulla scena jazzistica londinese .

Matteo Cidale, nato alla Spezia nel ’90, inizia a suonare la batteria all’età di 3 anni. Ha frequentato numerosi seminari con mostri sacri del jazz internazionale. Nonostante la sua giovane età si è esibito in numerosi festival e rassegne sia in Italia sia all’estero. Tra i riconoscimenti ricevuti è risultato vincitore al ”Jimmy Wood Awards 2010” come Miglior Batterista. Attualmente fa parte del progetto ”Funk It Up” con il percussionista italo-americano Karl Potter e il trombettista romano Aldo Bassi. Con il Matteo Cidale Quintet – dove fanno parte Marcello Picchioni al piano, Manuel trabucco al sax, Daniele Raimondi alla tromba e Enrico Mianulli al basso – ha vinto il ”Jimmy Wood Awards 2010” come Miglior gruppo nell ambito del Tuscia in Jazz.

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