Leopardi, il Poeta del “dolce” infinito – venerdì 6 novembre 2015

Leopardi, il Poeta del “dolce” infinito, Recital di e con Diana Iaconetti e con la partecipazione dello storico dell’arte Mirko Baldassarre

ARCILIUTO – Piazza di Montevecchio 5 – 00186 Roma
mobile 3338568464 – tel. 066879419
www.arciliuto.it – info@arciliuto.it

ore 20,30 aperitivo con buffet facoltativo, drink Euro 10,00.
Si consiglia la prenotazione.

ore 21,30 concerto nella sala teatro
Ingresso Intero Euro 15,00 – Ridotto Euro 12,00 (il ridotto è riservato alle persone iscritte alla NewsLetter del teatro)
Alla NewsLetter del Teatro Arciliuto ci si può iscrivere direttamente dalla home page del website del Teatro oppure dalla pagina FaceBook

Legare l’arte alla vita creando un nodo indissolubile, è
un obiettivo di realizzazione non facile, è una scelta di responsabilità che richiede convincimento e determinazione. Diana Iaconetti come donna e come attrice sembra aver compiuto questa scelta.
I palcoscenici calcati dopo aver seguito l’iter dei suoi studi presso il D.A.M.S di Cosenza, risuonano della sua voce femminile modulata dalle emozioni che si condensano nei monologhi teatrali a sfondo civile.
L’attrice raccoglie dalla quotidianità le parole ed i silenzi assordanti di vittime di soprusi e violenze, la dignità ferita e disarmata dei malati di Sla, l’innocenza svenduta e abusata nella prostituzione minorile, facendosene paladina, Pulcelle d’Orléans del XXI secolo, tenta di scuotere i cancelli dell’indifferenza.
Il ritratto di Diana Iaconetti è dunque quello di un’Artemide consapevole e lucida nella sfida di voler essere altro come la sua capacità di rappresentare il mondo intangibile della poesia.
Con «Leopardi, il Poeta del “dolce” infinito», l’attrice definita da tanti una tenace “ribelle” si sveste dal “furor” indossato nei suoi monologhi civili e si appropria del sentire che la lega profondamente al Poeta di Recanati: la dolente malinconia per ogni cosa che si dissolve.
Nel Recital l’attrice si immedesima senza enfasi nei «Canti» ricreando attimi di riflessione sul senso della vita e della morte che il Poeta ha elargito al mondo come rivelazione. Interpreta dallo Zibaldone «Il Giardino della sofferenza» come la favola triste di un microcosmo di esseri che implode e si sgretola perchè condannato dalla natura bifronte, creatrice e divoratrice, all’impermanenza.
Il Recital si pregia di racchiudere due momenti particolarmente emozionanti ed unici: l’ascolto in apertura del recital della versione musicale del «Il passero solitario», musicato e cantato da Enzo Samaritani, musicista e poeta fondatore del Teatro Arciliuto, e della «Lettera a Leopardi» della poetessa e scrittrice Nuccia Martire.
La voce narrante sarà dello storico dell’arte Mirko Baldassarre.

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