Il 25 aprile 2013 nel palco dell’Auditorium Parco della Musica, si esibirà Vinicio Capossela con la Banda della Posta.
Vinicio Capossela è uno dei più famosi cantautori italiani della scena underground. Capossela si distingue sin dagli esordi alla vicinanza con gli esponenti contemporanei della musica d’autore. Per i suoi testi, si nota una forte attenzione verso la letteratura del Novecento.
Dal 1990, quando esce con il suo album d’esordio e si aggiudica la Targa Tenco, Capossela non si è ma fermato, diventando sempre più conosciuto sia tra il grande pubblico. Questo grazie anche alle collaborazioni con il mondo del cinema, di cui cura alcune colonne sonore di alcune pellicole cinematografiche: Non Chiamarmi Omar con Luca e Paolo, L’ora di Religione di Marco Bellocchio, Tre Uomini e una Gamba di Aldo Giovanni e Giacomo.
Per tutti i fan di questo di Capossela, il 25 aprile 2013 presenterà la Banda della Posta una performance che il cantautore spiega così:
Lo sposalizio è stato il corpo e il pane della comunità. Il mattone fondante della comunità. Veniva consumato con il cibo e con la musica. Questa musica che accompagnava il rito era musica umile, da ballo, adatta ad alleggerire le cannazze di maccheroni e a “sponzare” le camicie bianche, che finivano madide e inzuppate, come i cristiani che le indossavano. Un repertorio di mazurke, polke, valzer, passo doppio, tango, tarantella, quadriglia e fox trot, che era in fondo comune nell’Italia degli anni ‘50 e ’60 e che si è codificato come una specie di classico del genere in un periodo nel quale lo “sposalizio” è stata la principale occasione di musica, incontro e ballo. A Calitri, in alta Irpinia, qualche anno fa, un gruppo di anziani suonatori di quell’epoca aurea non priva di miseria, ha preso l’abitudine di ritrovarsi davanti alla Posta nel pomeriggio assolato. Montavano la guardia alla Posta, per controllare l’arrivo della Pensione. Quando l’assegno arrivava, sollevati tiravano fuori gli strumenti dalle custodie e si facevano una suonata. Il loro repertorio fa alzare i piedi e la polvere e fa mettere ad ammollo le camicie sui pantaloni. Ci ricorda cose semplici e durature. Lo eseguono impassibili e solenni, dall’alto del migliaio di sposalizi in cui hanno sgranato i colpi. Per questo si sono guadagnati il nome di Banda della Posta. Il concerto è dedicato alla memoria di Rocco Briuolo, un uomo che ha fatto ogni cosa per bene, non prendendola mai sul serio.