Fino al 14 febbraio a Roma sarà possibile ammirare una mostra particolare, incentrata sulle parole d’amore del poeta novecentesco Alfonso Gatto, attraverso una costruzione visiva delle sue poesie ad opera dell’artista Giuseppe Caccavale.
Quest’ultimo ha realizzato il progetto in esclusiva per l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, situato in via della Stamperia.
I testi sono trascritti sul soffitto del Salone della Calcografia detto “Sala delle Adunanze Artistiche” e su lastre di rame. Dunque, l’intero palazzo della Calcografia non è interpretato come luogo di esposizione bensì come luogo di accoglienza, come “un’architettura che suda pensiero”.
L’intervento di Caccavale consiste nella realizzazione di due poesie graffite direttamente sul soffitto, oltre che la realizzazione di una cartella con sei poesie incise a puntasecca, nella storica stamperia dell’Istituto. L’artista sviluppa un lavoro di incisione secondo la propria esperienza e sensibilità ritornando alle antiche tecniche artistiche e recuperando la Calcografia dell’800.
Nelle sale espositive della Calcografia saranno esposte anche otto lastre in vetro cammeo, incise dall’artista presso il CIRVA (Centro Internazionale per la Ricerca sul Vetro e le Arti Plastiche) di Marsiglia, tra il 1997 e il 2002, e i cartoni per lo spolvero utilizzati per le poesie graffite sul soffitto.