Una strana e del tutto singolare fumettista che al posto di usare carta e matita utilizza ago e filo…
Ebbene si. L’arte contemporanea proprio non ha confini e per Pat Carra il fumetto può volare sulla stoffa e prendere corpo lentamente grazie all’accurato lavoro del ricamo.
29 tele, di varie dimensioni, tutte disegnate e cucite a mano sono attualmente esposte alla Sala Zanardelli del Complesso del Vittoriano. Alcune realizzate su lino, altre su canapa o su juta; ma tutte mandano un messaggio, invitano ad una riflessione con un taglio a volte più severo a volte più satirico; un tono leggero e forte allo stesso tempo.
L’artista proviene da una famiglia composta in gran parte da donne e per tutta la sua carriera la figura femminile è protagonista indiscussa della sua produzione. Negli anni Settanta prende parte ai movimenti femministi; ha pubblicato diversi libri dedicati alla figura femminile; ha diretto e collaborato con diverse riviste femminili; i suoi disegni si trovano nell’intramontabile Smemoranda.
Insomma: tra le importanti matite di Adrea Pazienza, Altan, Vauro, Manara, Hugo Pratt e via dicendo, Pat Carra è sicuramente una donna di cui tutto il mondo femminile può essere ben fiero.