Non sussistono dubbi sul fatto che i pannelli che compongono l’Ara Pacis all’origine erano colorati. E’ ciò che è emerso nel corso dei due anni, 2008-2009, dalle ricerche (analisi chimiche e spettroscopiche) effettuate dai Laboratori scientifici dei Musei Vaticani per conto della Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma.
E dal 26 dicembre al 6 gennaio 2011, l’Ara Pacis, un recinto posto su un grande marmo suddiviso in due sezioni, quella inferiore a tema vegetale e quella superiore con scene della mitologia romana, sarà rivestita di colori. Blu, giallo, rosso, verde. Tonalità diverse, proiettate con la tecnica digitale, aggiornata e rinnovata che consente di modificare e modulare i profili e i colori in tempo reale. E marmi decorati e spenti che rivivono regalando al pubblico una scena suggestiva di antica memoria.
L’approccio all’evento non ha finalità critiche ma vuole restituire, anche se solo ipoteticamente, l’aspetto originale al monumento. La proiezione sulla superficie, infatti, non solo del colore ma anche di completare le parti perdute conferma l’idea originale.
Le luci nella sala si spengono e come per magia inizia il viaggio nel passato con l’Ara Pacis illuminata e completamente colorata.