‘‘Questo palazzo e’ l’esempio della vera reggia barocca preso ad esempio da tutte le reggie europee. Abbiamo voluto che il palazzo risorgesse nella sua ricchezza nonostante ci sia arrivato smembrato e spogliato. Ora Roma si può fregiare di un grande palazzo barocco come Galleria Nazionale d’arte antica”. Queste sono le parole di Mario Lolli Ghetti, direttore generale dei Beni Culturali all’indomani della riapertura di uno dei palazzi storici più preziosi della capitale.
La storia di Palazzo Barberini è stata per Roma una “spina nel fianco” per diverso tempo. L’acquisto del palazzo risale al 1849, ma renderlo totalmente struttura museale è stata un’operazione difficile, che ha visto lottare tre generazioni di storici dell’arte. Questo perché ci sono state non poche difficoltà per liberare la struttura dagli istituti culturali che vi erano all’interno.
Oggi si è riuscito a liberare un piano di 7000 metri quadrati che permette di ospitare il patrimonio di opere d’arte sono state chiuse, sino ad oggi, nei depositi del Palazzo.
Ieri sono state riaperte ben 14 sale, 9 al pian terreno e 5 al piano nobile. I lavori sono ancora da terminare, manca infatti il rifacimento di due facciate: quella posteriore che da sul giardino ad opere del Maderno e quella laterale che affaccia su piazza Barberini. Dovranno cominciare anche i lavori per l’apertura del secondo piano.
L’inaugurazione della “nuova” galleria è fissata per Domenica con una serata dal titolo “Notte a Palazzo Barberini”. Una giornata in cui il pubblico potrà visitare oltre Palazzo Barberini, anche le nuove sale della Galleria Corsini, e la Villa Farnesina Chigi, dove ci sono i celebri affreschi di Raffaello e Sebastiano del Piombo, e all’Orto Botanico. L’accesso sarà gratuito fino ad esaurimento posti, che non saranno prenotati. Una navetta sarà disponibile per il collegamento da Palazzo Barberini e gli altri siti romani.