MARA OSCAR CASSIANI – MARCO DONNARUMMA/MARGHERITA PEVERE – MARIA DI STEFANO – ENRICO MALATESTA plays ELIANE RADIGUE – ZU – SANDRA MASON – Studenti del corso Multimedia RUFA – ¡miércoles! aka NICOLAS JAAR/STEPHANIE JANAINA – HIROAKI UMEDA – ULTRAVIOLETTO – FRANZ ROSATI – ENRICA BECCALLI/ROULA GHOLMIEH a cura di RE:HUMANISM.
Subculture digitali, tribù del virtuale, nuove ritualità e abitudini che uniscono nel presente archetipi e simboli del passato, all’interno di una dimensione futuristica ipermediata.
Dal 4 al 6 ottobre la II edizione di Digitalive, sezione di Romaeuropa festival dedicata alle arti multimediali performative, all’innovazione artistica e alla creatività emergente a cura di Federica Patti, esplora i nuovi orizzonti delle pratiche live negli spazi del Mattatoio con una programmazione che va oltre ogni categoria disciplinare o classificazione di genere, con l’obiettivo di mostrare le innovazioni del panorama dei live acts e della vasta area di contaminazione fra scienze, media, musica, performing arts, arti visive.
Gli artisti di questa edizione creano conversazioni fra generazioni e linguaggi, percorsi tra analogico e digitale, dialoghi tra naturale e artificiale, e infine umano e non umano.
Il culto di antichi saperi archetipici incontra i nuovi riti contemporanei nella performance di Mara Oscar Cassiani Spirit x Roma, basata sulla trasmutazione di maschere vernacolari verso nuovi riti contemporanei generazionali. Marco Donnarumma e Margherita Pevere, vincitori del Digital Award 2018, presenteranno in anteprima assoluta la loro nuova produzione Human Methods all’insegna del dialogo fra entità – umane, robotiche e sintetiche. Maria Di Stefano in Rouge, video installazione tra l’analogico e il digitale, indaga temi caldi come quello dell’appropriazione, la globalizzazione e il capitalismo culturale.
Opere ultramediali saranno presentate dal coreografo giapponese Hiroaki Umeda che porterà a Digitalive Median il suo nuovo solo multimediale e immersivo, in anteprima italiana, accompagnato da una nuova versione della performance Intensional Particle appositamente rielaborata per Romaeuropa festival. Ultravioletto presenta Sonic Arms, una danza di braccia robotiche, che esplora la coesistenza tra robotica, immagini generative e musica.
Anche quest’anno la musica è protagonista di Digitalive: con la presentazione in formato rituale e in anteprima assoluta del nuovo album degli ZU, Terminalia Amazonia; con ¡miércoles! improvvisazione live di Nicolàs Jaar, in dialogo con la danzatrice Stéphanie Janaina: durational performance che vede l’artista e compositore statunitense-cileno in una veste inedita. Si prosegue con Enrico Malatesta che rende omaggio alla storica compositrice Eliane Radigue, esempio prezioso dell’elettronica francese rivisitando una sua composizione attraverso una esecuzione in analogico solista per percussioni: Occam Ocean – Occam XXVI Enrico Malatesta plays Eliane Radigue; Sandra Mason trasporterà gli spettatori nel suo immaginario psichedelico con un dj set tematico tra sintetizzatori vintage e sonorità new wave, infine Franz Rosati presenterà in anteprima Hyletics, un live set audiovisivo generativo incentrato sulla raffigurazione di un territorio immateriale, privo di confini.
Digitalive accoglierà anche l’installazione degli studenti del corso Multimedia RUFA, con contenuti online e offline, e inaugurerà la collaborazione con RE:HUMANISM, il premio dedicato al rapporto fra arte e intelligenza artificiale presentando Complessità,lavoro di Enrica Beccalli in collaborazione con Roula Gholmieh, in cui la performer in scena modifica il senso del suo equilibrio indossando un dispositivo programmato per sincronizzare i suoi movimenti a quelli di un immenso stormo di uccelli, simulato dall’algoritmo del dispositivo.
In un presente dominato da relazioni simbiotiche con devices onnipresenti e interconnessi, in cui assistiamo ad una “esibizione” individuale continua che annulla le differenze fra agire umano e non, trovano spazio all’interno di Digitalive esperienze VR e AR, dirette streaming, ma anche semplici gesti e abitudini nuove, libere modalità di presentazione, che attivano dinamiche inedite di fruizione e il coinvolgimento del pubblico, su un palco reale e su uno virtuale.
«Digitalive nasce per analizzare le interrelazioni fra corpi, software e macchine – afferma la curatrice Federica Patti. – Tra streaming, realtà virtuale, intelligenze artificiali, interattività, l’accelerazione tecnologica continua a rivoluzionare i concetti di tempo e di “live” lasciando emergere un alto gradiente di performatività – nozione ora estesa all’intera natura del processo mediale, il cui centro è diventato il più ampio spettro di azioni quotidiane, intime e collettive. L’ubiquità pervasiva dei media e della rete influenza profondamente i modi e gli stili in cui la performatività viene messa in atto e fruita:”La performatività è postumana”, come direbbe Karen Barad.
Ritroviamo – prosegue la curatrice – nelle subculture digitali abitudini identitarie che sembrano raccogliere l’eredità e continuare spontaneamente il culto e la tradizione, riattualizzando ritualità, folklore e simboli del passato all’interno di una dimensione futuristica ipermediata. Le suggestioni proposte quest’anno da Digitalive impongono allora all’azione scenica e alla fruizione pubblica la ridiscussione radicale dei gesti e delle norme, in termini di creazione, durata, natura, attitudini, generi e linguaggi, spazio, tempo, confini. Dinamiche che sembrano aderire a un’ esigenza atavica di appartenenza tribale dell’essere umano».
Con 10 esperienze internazionali e due guest Digitalive si rivolge a realtà new generation e a chi sperimenta forme espressive crossover, incarnando la vocazione scouting di Romaeuropa Festival e l’unione fra le due anime storiche della rassegna – le arti sceniche e quelle digitali. Anche quest’anno a uno fra gli artisti in programma verrà assegnato il Digital Award, per la produzione di un nuovo spettacolo da presentare in anteprima a Romaeuropa 2020.
Installazioni luminose e site-specific, infine, quelle pensate dagli artisti Gyula Várnai e Quiet Ensemble sulle linee architettoniche della Sala Santa Rita di Roma, che si riconferma anche quest’anno un appuntamento fisso per gli appassionati di multimedia art e naturale prosecuzione della programmazione di Digitalive.