Martedì 11 giugno Andrej Dubravsky inaugura la stagione estiva della galleria Richter Fine Art con Emissions and secretions, la sua prima mostra personale in Italia. L’artista slovacco, classe ’87, attraverso i suoi dipinti sfida gli ideali di natura, sessualità, genere e potere.
Tra adolescenti, figure ambigue travestite da insetti, conigli, galli, gatti e stati di metamorfosi tra cui i suoi amati bruchi, Dubravsky tratta temi a lui cari e molto attuali come il cambiamento climatico, l’agricoltura intensiva, l’industria globale, la politica. La pittura di Dubravsky, all’apparenza giocosa e formalmente convenzionale, esplora temi molto più scuri tra cui relazioni intergenerazionali, elementi di sottomissione, complicità, porno; e delicati, come l’omosessualità e l’auto-gratificazione.
È così utopico pensare di cambiare il mondo con l’arte e la pittura?
«La mostra – afferma l’artista – riguarda fondamentalmente il sesso e la natura. Da quando ho comprato casa in un villaggio in Slovacchia sono molto più attento alle problematiche ambientali: vedo costantemente i miei vicini che annaffiano gli ortaggi e i frutti con prodotti chimici, e il modo di tagliare l’erba molto corta che sembra un deserto verde. L’inquinamento e i rifiuti industriali colpiscono l’agricoltura circostante, l’acqua è contaminata, le sostanze chimiche sono usate sulle colture e la qualità dell’aria è compromessa. La vita nel villaggio sembra sempre carina e divertente su Instagram, ma dall’altra parte è un posto molto buio, dove si sta assistendo al cambiamento climatico dell’Europa centrale. È un posto dove non è cosi facile essere gay».
Dubravksy cerca di sedurre l’osservatore in una relazione intima. Con i suoi dipinti, invita a un viaggio amichevole in una terra sconosciuta, trasformando il visitatore in un voyeur.
L’artista, non attira l’attenzione solo con le sue idee provocatorie. Attraente è anche la sua pittura veloce, lavora con tecnica su tela grezza. I colori vengono rapidamente iniettati nel dipinto e conferiscono all’immagine un’atmosfera speciale. D’altra parte, l’immagine non può essere successivamente ritoccata e richiede un’attenta preparazione e schizzo.
«Mi piace lasciare questo punto di domanda per l’osservatore. – Conclude l’artista – Ci saranno anche dei dipinti di bruchi, Anche loro, sono vulnerabili come i ragazzi, hanno una forma fallica e pelosa da una parte, ma possono essere velenosi e pericolosi dall’altra. Proprio come le persone, coltivano pesantemente, industrializzano, avvelenano e poi mangiano tutto».
Andrej Dubravsky, nato in Slovacchia nel 1987, si è laureato all’università di Belle Arti e Design di Bratislava (la stessa di Katarina Janeckova). Nonostante la sua giovane età è considerato un artista di straordinario talento e ha ottenuto maggiore riconoscimento internazionale in mostre collettive a New York e in Germania. Più volte ha esposto in mostre personali in Slovacchia, Repubblica Ceca e Germania, è stato rappresentato anche in Italia, Francia e Brasile.
E’ in collezione nella galleria Nazionale Slovacca.
Vademecum:
Titolo: Emissions and secretions
Artista: Andrej Dubravsky
galleria Richter Fine Art, vicolo del Curato, 3 – Roma
Durata mostra: 11 giugno – 31 luglio
Orari: da mercoledì 12 giugno dalle 13.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì e il sabato su appuntamento.
Fonte Ufficio Stampa Chiara Ciucci Giuliani