Andrà in scena al Teatro Palladium di Roma giovedi 23 maggio alle ore 21 con replica venerdi 24 maggio alle ore 18 il secondo dei due spettacoli realizzati dalle letture del Mentor Project – Cherry Lane Theatre di New York (progetto di sostegno alla drammaturgia vincitore di un Obie Award) nell’ambito della rassegna di cultura americana OnStage!festival, che mira a costruire un dialogo permanente fra Italia e USA, attraverso un network professionale dedicato.
IL MECENATE (A Patron of the Arts) di Kate Cortesi – con la traduzione di Annachiara Rigillo (adattamento di Kira Ialongo), diretto da Kira Ialongo e Domenico Casamassima, interpretato da Mauro Tiberi, Jacopo Carta e Luca Scognamiglio, a cura della Scuola di Recitazione Teatro Azione – illustra un’America desolata, quella di una periferia californiana in cui primeggiano negli abitanti conversazioni armi, pollastrelle e coca cola. Protagonisti sono due uomini, uno spacciatore liceale e il padre di uno studente che riceve la “consegna”, vecchi compagni di scuola che si trovano in questa situazione anomala.
“Entrambi – afferma Kira Ialongo – hanno perso di fronte agli standard del senso comune. E in questo piccolo mondo fatto di droga, alcol, ma anche colori, pittura e arte, iniziano ad aprirsi l’uno a l’altro in una speranza di salvezza, almeno lì dove nessuno può vederli né trovarli. Ma la vita si fa sentire e bussa alla porta di entrambi, mettendoli di fronte alle loro responsabilità.”
L’immagine ristretta, soffocante, ma anche protettiva di un camper accoglie tutto il testo di Kate Cortesi. All’interno di questo spazio – continua Domenico Casamassima – si incontrano due persone che per un attimo si scoprono esseri umani: due “perdenti”, dimenticati dalla società americana dove non c’è spazio per chi si ferma o ha dubbi, che mettono autonomamente in atto un tentativo di sopravvivenza.
Nell’immaginario di questo testo vi sono frammenti di Hopper, “Breaking Bad”, Susan Sontag, Hemingway e Noam Chomsky, con argomentazioni di estrema attualità da sempre in primo piano negli USA, quali il porto d’armi, il junk food e l’obesità. Superare il fallimento, il quotidiano, il passato che influisce sul tipo di vita “ai margini” del presente, è un tentativo per ricomporre una vita vera, anche se per trovarle bisogna attraversare un tragitto di puntini, deviazioni e percorsi scomposti.
La traduzione dei testi è realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere dell’Università di Roma Tre nell’ambito del progetto per la didattica innovativa “La traduzione per il teatro” a cura di Sabrina Vellucci con la partecipazione di Barbara Antonucci, Maria Paola Guarducci, Maddalena Pennacchia e gli studenti del corso Magistrale in Letterature e Traduzione Interculturale e del Dottorato in Lingue Letterature e Culture Straniere.