Piazza di Siena non è più solo un Concorso Ippico. Quella che gli organizzatori si accingono a presentare al mondo è un’opera d’arte custodita all’interno di un’altra opera d’arte, la straordinaria Villa Borghese.
L’obiettivo ambizioso è figlio della “formula magica” messa a punto tre anni fa, secondo un percorso lineare: Roma Capitale dà in gestione l’area di Piazza di Siena e del Galoppatoio a Sport e Salute spa (la nuova realtà che ha sostituito Coni servizi) e Fise, i quali oltre ad occuparsi dell’evento vero e proprio, si prendono cura dei restauri, della manutenzione ordinaria e del verde durante tutto l’anno, attuando un’autentica opera di riqualificazione.
Dunque, se dal punto di vista agonistico Piazza di Siena sarà quella gemma unica riconosciuta dagli osservatori internazionali, dall’altra rappresenta l’esposizione permanente della monumentistica, dell’architettura e dell’arte che è Villa Borghese, aprendosi alla città e valorizzandone la dimensione artistica e architettonica.
Il nuovo modello Piazza di Siena ha già dato risultati sensibili: il restauro delle opere murarie, il recupero delle antiche tribune, la ricrescita del prato sul campo di gara, il ritorno all’antico splendore di un’area degradata come era quella del Galoppatoio prima dell’opera di bonifica dello scorso anno, sono solo alcuni degli obiettivi centrati da questa forma organizzativa di grandi eventi sportivi, concepita da Sport e Salute al servizio dei beni culturali e architettonici della città ospitante.
Il modello: un fundraising “eolico” – Chiamiamolo “neomecenatismo” oppure, attingendo al contemporaneo, “fund raising”: la sostanza non cambia. Se i mecenati rinascimentali sostenevano arti e scienze, attivando forme di sponsorizzazione ante-litteram, l’asse Roma Capitale-Sport e Salute-Fise ripropone questa dinamica, mettendo in moto un meccanismo di partnership con i grandi sponsor internazionali. Un processo che si può definire di “fundraising eolico”, cioè spinto naturalmente, per diretta conseguenza dell’evento Piazza di Siena. Dunque, l’evento attiva il movimento di queste metaforiche pale eolico-finanziarie, producendo energia da spendere nella riqualificazione dell’area ospitante, limitrofa, mettendosi anche a disposizione per riportare all’antico splendore gli scorci di Villa Borghese.
Piazza di Siena propone in sostanza un format replicabile, nel quale lo sport attiva il doppio beneficio evento-città e getta le basi per una nuova vision delle grandi manifestazioni sportive, con la partecipazione attiva della città e la creazione di link di collegamento che non siano soltanto finalizzati all’evento – inteso come scatola chiusa – ma che attivino principi virtuosi di collaborazione. In virtù di questo meccanismo, i partner dell’evento sportivo non saranno più soltanto sponsor passivi, ma protagonisti di azioni cariche di significato per la comunità.
Piazza di Siena “entra” a Roma – L’obiettivo, da un punto di vista culturale e turistico, è far uscire Piazza di Siena da se stessa verso l’esterno. La pioggia di luce – la straordinaria luce della primavera romana – che illuminerà Piazza di Siena, quest’anno si propagherà per la città, illuminando percorsi unici al mondo e iniziative di pregio, che hanno lo scopo di promuovere l’arte e l’architettura della Capitale.
Dalla passeggiata che attraverserà Villa Borghese fino ad arrivare al Pincio, per poi scendere verso Piazza di Spagna per celebrare le iniziative con l’Associazione Via Condotti; alla collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, che darà pregio assoluto al Concorso con mostre e iniziative dedicate; fino alla straordinaria partecipazione ai festeggiamenti per i 500 anni dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci, il più grande genio dell’umanità. Quest’ultimo obiettivo è stato centrato attraverso il “Leonardo Horse Project” di Snaitech, che ha messo a disposizione di Piazza di Siena quattro grandi reinterpretazioni di artisti italiani di fama internazionale del “Cavallo di Leonardo”, custodito nell’ippodromo di San Siro a Milano. Il “Leonardo Horse Project, inserito nel palinsesto “Milano Leonardo 500”, promosso dall’assessorato alla Cultura di Milano, ha avuto a Roma la “benedizione” del Ministero dei Beni Culturali. Un altro esempio di sinergia virtuosa fra un evento sportivo e le istituzioni che si occupano di arte e cultura.
Una Villa per grandi e piccoli, 365 giorni l’anno – Guardando all’evento dalla lente di ingrandimento dei cittadini, si è ragionato sui 365 giorni di Piazza di Siena, partendo da un punto d’origine chiaro: Villa Borghese è un patrimonio dei romani e del mondo, quindi progetto biosostenibile attivo tutto l’anno. Lo spettacolo delle persone che sciamano tra gli alberi secolari è un affresco in movimento da mantenere e preservare. E aldilà del Concorso in senso stretto, uno dei punti cardine della vision “12 mesi” di Piazza di Siena ha riguardato i bambini. Non solo con le numerose iniziative dello Junior Campdel Concorso (www.piazzadisiena.it per ogni dettaglio), ma con la vera e propria “invasione” andata in scena per tutto l’anno. Sì, i bimbi, hanno usufruito del prato dell’ovale per tutto l’anno e nelle giornate di sole l’hanno trasformato in un luna park della fantasia, un segnale inequivocabile, questo, del rapporto con la città e della buona riuscita del nuovo concetto di modello di eventi sportivi al servizio di Roma e, nel caso, di Villa Borghese.
La meraviglia della luce – In un progetto a impatto zero che si sviluppa sulle risorse naturali e scultoree di Villa Borghese, dal punto di vista della scenografia e dell’affresco architettonico, la vera e propria star dell’edizione 2019 è ancora una volta assolutamente naturale: la LUCE. Un elemento fondamentale che i grandi maestri dell’architettura, passati e presenti, utilizzano come risorsa di aggregazione creando la percezione dell’insieme. O l’illusione della dimensione amplificando o riducendo il concetto di spazio anche a seconda delle ore della giornata, consentendo così la presa di coscienza del tempo che passa.
E allora, tornando a Piazza di Siena, diagonali di luce, o quella che gli architetti definiscono “pioggia di luce” che cade dall’alto per consentire il dialogo di colore tra spazio, opere dell’uomo e della natura, con l’obiettivo di creare l’affresco in movimento continuo che è e deve essere il patrimonio artistico di Villa Borghese. E in questo senso, particolare cura è stata riservata allo sfruttamento dei giochi di luce naturale – o artificiale per gli appuntamenti oltre il crepuscolo – che esalteranno l’atmosfera sobria e contemplativa di Villa Borghese, illuminando discretamente il sito di Piazza di Siena, con un effetto tenue ma sufficiente ad assecondare le quinte straordinarie formate dalla secolare vegetazione.
Il concetto di luce e movimento è elemento portante del progetto Piazza di Siena. Portante come lo fu ad esempio, per Giacomo Balla, uno dei padri del futurismo che nell’era “pre” realizzò decine di opere, molte delle quali realizzate dal balcone di casa che affacciava su Villa Borghese. Un artista che ci permettiamo di citare appositamente perchè nelle sue opere dedicate ai colori del parco della Villa, inseriva i concetti di luce e movimento, dando vita ad una collezione straordinaria di chi – secondo recenti definizioni – era alla ricerca “della verità nella natura”, scegliendo la Villa quale foresta della conoscenza. Luce e movimento, due principi cardine della realizzazione della “Nouvelle” Piazza di Siena.
Fonte: Agipro per 87° CSIO di Roma – Piazza di Siena