Presentazione del libro “Il sangue delle donne” al MACRO

Presentazione Il sangue delle . Tracce di rosso sul panno bianco 
Postmedia Books, a cura di Manuela De Leonardis – Giovedì 16 maggio 2019 ore 18.00 Sala Lettura
MACRO Museo d’Arte Contemporanea Via Nizza 138 – Roma

Giovedì 16 maggio 2019 alle ore 18.00, presso la sala Lettura del MACRO Museo d’Arte Contem-poranea di Roma, verrà presentato il libro “Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco”, a cura di Manuela De Leonardis, edito da Postmedia Books.

Interverranno Manuela De Leonardis, storica dell’arte e curatrice, Maria Cristina Gasperini, an-tropologa, e alcune artiste protagoniste del progetto: Tomaso Binga, Sara Ciuffetta, Lea Conte-stabile, Cristiana Fasano, Simona Filippini, Emita Frigato, Susan Harbage Page, Susan Kammerer, Fariba Karimi, Hanako Kumazawa, Vivienne Liu, Barbara Luisi, Patrizia Molinari, Lina Pallotta, Sara Palmieri, Anna Romanello, Paola Romoli Venturi, Virginia Ryan, Cinzia Sarto, Silvia Stucky, Deborah Willis.

La pubblicazione è realizzata con il sostegno della Fondazione Pasquale Battista nell’ambito del progetto artistico ideato e curato da Manuela De Leonardis che vede il coinvolgimento di 68 artiste internazionali a cui sono stati affidati vecchi “panni di lino”, un tempo usati per tamponare e assorbire il flusso mestruale. Il legame concettuale e fisico tra il sangue delle donne e il pannolino è strettissimo; partendo da questa consapevolezza ciascuna artista ha affrontato con il proprio linguaggio i diversi aspetti del femminile, alcuni dei quali ancora tabù sia in occidente che nel resto del mondo: nascita, pubertà, maternità o scelta di non essere madre, menopausa, sessualità, violenza, femminicidio.

Nelle mani di Ilaria Abbiento, Manal AlDowayan, Adele Angelone, Elizabeth Aro, Wafa Bahai, Ales-sandra Baldoni, Carolle Bénitah, Takoua Ben Mohamed, Saša Bezjak, Tomaso Binga, Rosina Byr-ne, Giovanna Caimmi, Primarosa Cesarini Sforza, Rupa Chordia-Samdaria, Sara Ciuffetta, Lea Contestabile, Karmen Corak, Mila Dau, Vlasta Delimar, Kristien De Neve, Maria Diana, Isabella Ducrot, Nilüfer Ergin, Cristiana Fasano, Maimuna Feroze-Nana, Simona Filippini, Emita Frigato, Pi-lar, Barbara e Stella Marina Gallas, Silvia Giambrone, Felicity Griffin Clark, Maïmouna Guerresi, Susan Harbage Page, Sasha Huber, Susan Kammerer, Fariba Karimi, Eglė Kuckaitė, Hanako Ku-mazawa, Silvia Levenson, Wenwen (Vivienne) Liu, Lôw (Estabrak Al Ansari, Raiya Al Rawahi, Ta-ra Al Dughaither), Barbara Luisi, Anja Luithle, Victoria Manganiello, Florencia Martinez, Patrizia Mo-linari, Elly Nagaoka, Ana Maria Negară, Yasuko Oki, Novella Oliana, Sonya Orfalian, Lina Pallotta, Sara Palmieri, Chiara Pellegrin, Sofia Rocchetti, Elisa Roggio, Anna Romanello, Paola Romoli Ven-turi, Virginia Ryan, Cinzia Sarto, Ivana Spinelli, Silvia Stucky, Ketty Tagliatti, Judy Tuwaletstiwa, Laura VdB Facchini, Maria Angeles Vila, Nicole Voltan, Ruchika Wason Singh e Deborah Willis la “pezza” è diventata, quindi, ulteriore portavoce di riflessioni che vanno al di là dei confini di genere. Lavori che sono pagine di un diario intimo che parla di vissuti personali, sollecitando memorie che nel riaffiorare dall’oblio trovano una loro ricollocazione nel presente. Storie anonime, storie cono-sciute, storie di ordinaria quotidianità, raccontate in prima persona, metabolizzate e rielaborate ricor-rendo talvolta alla metafora, al potere dell’ironia, alla citazione letteraria o pittorica, alla dimensione della poesia.

Il libro, in italiano e in inglese, contiene, oltre al testo critico della curatrice, l’opera Ciclo (1974) di Mirella Bentivoglio, i testi di Annalisa Zito (Fondazione Pasquale Battista), Rossella Alessandrucci (gallerista), Federica Formato (ricercatrice in lingua di genere), Alberto Massarelli (psicoanalista), Arianna Di Genova (storica dell’arte), Stefano Barchiesi (specialista in ginecologia e ostetricia), Ma-ria Cristina Gasperini (etnologa esperta in lingua e letteratura giapponese), Rita Boini (giornalista), Niky D’Attoma (scrittore), le opere delle 68 artiste con i loro testi, un contributo critico di Jerica Zi-herl (opera di Vlasta Delimar), Denis Volk (opera di Saša Bezjak) e una poesia di Valerie Fermariel-lo (opera di Fariba Karimi) e la copertina di Per una espressione nuova di Suzanne Santoro pubblicata nel 1972.

Il progetto Il sangue delle donne è stato presentato nel 2015 (con la co-curatela di Rossella Alessandrucci e l’organizzazione di LaStellina ArteContemporanea) presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma; nel 2016 presso il Stabile comunale di Isola del Liri (Frosinone); nel 2017 presso il Centro per l’Arte Contemporanea La Rocca di Umbertide (Perugia), presso la Galerija Fo-rum di Zagabria e Galeria Rigo di Novigrad-Cittanova (Croazia) e nel Monastero di S. Benedetto di Conversano (Bari) nell’ambito del progetto La Città delle Donne curato da Rocco De Benedictis; nel 2018 presso Palazzo Fibbioni de L’Aquila e nel Reparto di Radioterapia Oncologica – Ospedale Cli-nicizzato SS. Annunziata di Chieti.

Prossimo appuntamento: 5 settembre 2019 inaugurazione della mostra “Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco” Auditorium Vallisa Bari.

L’immagine di copertina del libro è un dettaglio dell’opera di Isabella Ducrot, Il sangue è rosso, 2016, Pannolino, acrilico 50×47 cm.
Il libro è disponibile sul sito web della Fondazione Pasquale Battista (fondazionepasqualebattista.it)

 

 

 

 

Fonte: Ufficio Stampa Melasecca PressOffice – Roberta Melasecca

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