6 mesi di programmazione, 7 eventi dedicati alle arti visive e 8 al circo contemporaneo, 30 progetti fra danza e performance, 42 appuntamenti musicali, 13 spettacoli di teatro e 9 destinati al giovane pubblico, per un totale di 109 proposte artistiche e 250 repliche in 21 città italiane, da Bolzano a Palermo.
È la Francia in Scena, la stagione artistica dell’Institut français Italia, realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno dell’Institut Français, del Ministère de la Culture e della Fondazione Nuovi Mecenati.
Giunta alla sua quinta edizione, dal 4 maggio al 27 novembre la Francia in Scena presenta al pubblico dell’intera Penisola tutta la diversità e la vitalità della scena artistica francese in dialogo con le maggiori istituzioni culturali e i festival più importanti del Paese ma anche con i luoghi più belli del nostro patrimonio artistico come la Necropoli della Banditaccia a Cerveteri o la Rocca Albornoziana di Spoleto.
Parole d’ordine di questa nuova stagione: giovani, futuro, Europa. La Francia in Scena scommette su una nuova generazione di giovani artisti (al fianco di nomi già affermati nel panorama internazionale) che parlano dell’Europa e del mondo in cui vivono. Proiettano nella loro opera aspetti molto personali del loro percorso, soprattutto la ricchezza della propria identità di genere, di quella culturale o di quella legata al tema delle migrazioni. Questi artisti reinterpretano il patrimonio culturale senza tabu in uno straordinario miscuglio di linguaggi, forme e saperi.
A partire da Leonard Martin – artista in residenza presso l’Accademia di Francia a Roma/Villa Medici che ha anche firmato l’identità visiva di quest’anno – che lo scorso 4 maggio a Firenze, in cooperazione con la Fondazione Teatro della Toscana e nel segno delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, ha anticipato con grande successo l’apertura della Francia in Scena 2019 con la Parata dei Giganti: una processione di marionette di 6 metri di altezza nel cuore della culla dell’Umanesimo, ispirata ad alcune opere rinascimentali rilette in chiave multidisciplinare e profondamente contemporanea.
Fra gli eventi imperdibili della Francia in Scena 2019, doppio appuntamento a Roma il 7 e l’8 giugno al Chiostro del Bramante con il giovane collettivo (LA)HORDE, fresco di nomina alla direzione artistica del Ballet National de Marseille, che presenta Il domani è cancellato: due serate fra danza, cinema, dj set e performance con danzatori di jumpstyle provenienti da tutta Europa che trascineranno il pubblico in una sorta di viaggio iniziatico, nel segno della ricerca multimediale sulla rivoluzione dei corpi, cuore dell’attività di (LA)HORDE. Sempre a Roma, nell’incantevole cornice del cortile di Palazzo Farnese, il 20 giugno sarà la volta di Radio Live Roma, spettacolo/performance che riprende il format di una trasmissione radiofonica ideato dalle giornaliste francesi Aurélie Charon e Caroline Gillet a partire dalle loro esperienze radio su France Inter e France Culture. Fra musica live e i disegni realizzati in diretta dall’illustratrice Amélie Bonnin, le due giornaliste invitano sul palco giovani italiani ed europei della generazione fra i 20 e i 30 anni a discutere di democrazia e di futuro, un mese dopo le elezioni europee e sei mesi dopo la “Nuit des Idées – L’Europa che vogliamo”.
Il dialogo artistico fra la Francia e l’Italia è al centro anche della XXII edizione di “Una striscia di terra feconda”, festival di jazz e musiche improvvisate che riunisce non solo i maestri riconosciuti ma soprattutto i giovani talenti del jazz francese e della rispettiva scena italiana, attraverso produzioni originali e progetti commissionati appositamente per il festival. Una striscia di terra feconda è una delle tante incursioni di spettacolo dal vivo nei luoghi del nostro patrimonio artistico e archeologico che caratterizzano la Francia in Scena 2019 (da segnalare anche le 2 performance di danza di Sylvain Groud, organizzate dal Teatro Stabile dell’Umbria il 18 maggio, alla Galleria Nazionale dell’Umbria nell’ambito della Festa dei Musei). Ad aprire il festival jazz sarà infatti il Théo Ceccaldi Trio il 26 luglio al Museo Archeologico Nazionale di Palestrina con un live in prima nazionale dal titolo Django mentre il 6 settembre alla Necropoli della Banditaccia di Cerveteri, fra i siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, si esibiranno in duo con una produzione originale per fisarmonica e contrabbasso il francese Pascal Contet e l’italiano Daniele Roccato. Protagonisti del festival jazz – articolato in 9 serate fra luglio e settembre principalmente a Roma alla Casa del Jazz e all’Auditorium Parco della Musica – anche maestri come Enrico Pieranunzi con Jacky Terrason, Michele Rabbia, Javier Girotto insieme a Eric Séva.
Sarà la danza contemporanea invece a relazionarsi con il patrimonio il 4 ottobre a Spoleto: al Museo Nazionale del Ducato, all’interno della Rocca Albornoziana, la coreografa franco-algerina Nacera Belaza presenta Le Cri, nell’ambito della rassegna “Rendez Vous – Patrimoni e contemporaneità”.
6 sono gli appuntamenti con Jukebox, creazione del regista Joris Lacoste, frammento a solo del collettivo L’Encyclopédie de la Parole: 50 parole raccolte, registrate e documentate in 3 città differenti che rimandano all’identità di spazi geografici precisi saranno scelte dal pubblico ogni sera e trasmesse a un’attrice che le reciterà come un jukebox in carne e ossa per tentare di rispondere ad alcune domande: cosa desideriamo ascoltare della nostra lingua? Come risuoneranno le parole le une con le altre? Coprodotto dalla Rete I.N. Italia, network per lo sviluppo internazionale delle performing arts, Jukebox sarà in scena il 10 e l’11 settembre al festival Short Theatre di Roma, il 28 e 29 settembre al Contemporanea Festival di Prato e il 12 e 13 ottobre al festival 10 Nodi di Cagliari. Sempre nella Rete I.N. Italia, la Triennale di Milano presenterà nel mese di maggio, le creazioni coreografiche della Compagnie Didier Théron, di Alex Cecchetti e di Ivana Müller, nell’ambito del festival FOG Triennale Milano Performing Arts.
Sul fronte delle arti visive, la stagione comincia con l’apertura della Biennale Internazionale d’arte di Venezia e del padiglione francese prodotto dall’Institut français, che presenta l’installazione scultorea e filmica di Laure Prouvost, dall’11 maggio al 24 novembre nei Giardini della Biennale. L’opera assume le sembianze di un viaggio iniziatico e allo stesso tempo di un’epopea gioiosa filmata durante un roadtrip che ha attraversato la Francia e fino a Venezia.
Al sud, Napoli e alcuni dei suoi luoghi più prestigiosi, come Castel dell’Ovo e il Cortile del Maschio Angioino si preparano ad ospitare Renaud-Auguste Dormeuil con il progetto Tutte le strade portano a Napoli. Considerato in Francia come uno degli artisti più interessanti della nuova generazione, Dormeuil presenta nel capoluogo partenopeo una serie di eventi e performance a partire dal 19 settembre, giorno in cui si celebra San Gennaro, quando proporrà al pubblico di Piazza del Plebiscito la sua opera I Will Keep a Light Burning, installazione composta da 1000 candele accese che riproduce il cielo stellato così come sarà visibile fra 100 anni. Dormeuil inoltre esporrà una serie di opere inedite in occasione della mostra allestita per celebrare il centenario di Palazzo Grenoble, sede dell’Institut français Napoli.
Ma la presenza artistica francese a Napoli è ancora più intensa fra l’8 giugno e il 14 luglio grazie alla collaborazione con il Napoli Teatro Festival: fra danza, circo, musica e teatro, sono 11 gli artisti francesi o rifugiati in Francia che raccontano le contraddizioni del tempo presente e i drammi delle migrazioni e dell’esilio, da Robert Lepage con gli attori del Théâtre du Soleil a Byssane Al Charif con Chrystèle Khodr; da Julie Kretzschmar a Mohamad Al Rashi e Wael Kadour; da Nidal Abdo a Wael Ali. E poi ancora: Compagnia Carabosse, Mohamed El Khatib, Alexandre Roccoli e Phia Menard (quest’ultima presente anche al Contemporanea Festival di Prato).
Centrale nell’edizione 2019 de La Francia in Scena, nei mesi di ottobre e novembre, anche tutta la sezione Génération Belle Saison, la programmazione dedicata al pubblico più giovane che si concentrerà principalmente nell’ambito di SEGNI – New generations festival di Mantova: il teatro di oggetti della Compagnie Sémaphore, le acrobazie circensi ispirati alla pittura di Chagall di Mattatoio Sospeso, la lirica ludica e sognante di Cie Une Autre Carmen, la rilettura del Nosferatu di Bob Théâtre, i giocattoli animati del Théâtre de la Toupine, gli spettacoli visionari di La Compagnie d’A….! e di Cie Sacékripa accompagneranno un pubblico d’età compresa fra i 18 mesi e i 18 anni nel mondo della creazione contemporanea. Sempre per Génération Belle Saison anche L’Illusion, spettacolo di Cie Magali Lesueur dal 14 al 16 novembre al Teatro Libero di Palermo e la Parata della compagnia Les Grandes Personnes il 9 novembre a Roma, fra il Mattatoio e le vie del quartiere Testaccio, nell’ambito della sezione Ref Kids del Romaeuropa Festival.
Il dialogo con Romaeuropa Festival, in autunno, si allarga ad altri progetti per un totale di 12 appuntamenti con i grandi protagonisti internazionali dello spettacolo dal vivo: il teatro di Cyril Teste con Isabelle Adjani che rilegge un capolavoro del cinema firmato da John Cassavetes, e quello di Julien Gosselin che si cimenta con un testo di Don Delillo. Sul fronte della danza Aurélien Bory, Hamdi Dridi, Théo Mercier e Steven Michel e su quello del circo contemporaneo James Thierrée. Ampio spazio alla musica con Blick Bassy, Mayra Andrade, Erik Truffaz, Abdullah Miniawy, Karsten Hochapfel, Peter Corser per il spettacolo Le Cri du Caire, Rayess Bek, Mehdi Haddab, Julien Perraudeau, La Mirza per Love & Revenge, Katia & Marielle Labèque e il grande ritorno di Chassol.
Altra storica collaborazione è quella con il festival Bolzano Danza, nel mese di luglio, che nel 2019 ospite come curatore della sezione Outdoor il coreografo francese Rachid Ouramdane, direttore del Grenoble Centro Coreografico Nazionale (CCN2). Il festival presenta le creazioni dei più interessanti coreografi francesi o prodotti in Francia: Angelin Preljocai, Jean-Baptiste André, Olivier Dubois, Christian Rizzo e Rachid Ouramdane, Yoann Bourgeois, Latifa Laâbissi, Pauline Boudry, Renate Lorenz e il Centre National de Danse Contemporaine di Angers.
Si rafforza anche la collaborazione con il festival romano Short Theatre, a settembre negli spazi del Mattatoio, dove si susseguiranno le creazioni di Alex Cecchetti, Anne Lise Le Gac con Arthur Chambry e Cecilia Bengolea che ritorna dopo lo straordinario successo dello scorso anno, stavolta con Damion BG Dancerz e Craig Black Eagle, fin ad arrivare al dj set di Kiddy Smile, figura chiave della comunità LGBTQ di Parigi.
Novità di questa edizione della Francia in Scena è invece la collaborazione con il NovaraJazz Festival, istituzione di riferimento nel panorama jazzistico italiano, che porta nel mese di maggio in città e nel territorio circostante 11 concerti di artisti francesi tutti in prima nazionale e in luoghi come il Giardino della Canonica del Duomo o il Castello Visconteo-Sforzesco.
A completare un quadro così denso e articolato ci pensano la prima personale in Italia del collettivo COMPOSIT all’Institut français di Milano fra maggio e giugno; il festival Circus Zone (Liguria, Lombardia, Marche), progetto bilaterale tra Francia e Italia, con la collaborazione del Festival di circo contemporaneo di Auch in Occitania, attraverso le creazioni di Audrey Decaillon, della Compagnia La Mob À Sisyphe e del Collectif À Sens Unique; la collaborazione con il toscano Kilowatt Festival con le proposte di Compagnia Soralino, Liz Santoro e Pierre Godard e di Nina Santes; l’appuntamento a Tutti Matti per Colorno con l’installazione La Dinamica del Controvento; il festival artistico indipendente franco-italiano di Terni GemellArte, in collaborazione con la città di Saint-Ouen; il ritorno di Isabelle Huppert, diretta da Bob Wilson in Mary Said What She Said in ottobre al Teatro della Pergola di Firenze, partner privilegiato del Théâtre de la Ville di Parigi; e, infine, i due progetti di Gérard Watkins, Non mi ricordo più tanto bene e Scene di violenza coniugale (al Teatro India di Roma e in una casa privata, a maggio), e quello di Bartolini/Baronio al festival Primavera dei Teatri di Castrovillari, entrambi nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe – Beyond Borders?
Fonte GDG Press