Torna al Teatro Trastevere nel quarto anno di attività la compagnia teatrale artigianale I Cani Sciolti con Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Questo è il primo classico che la compagnia affronta nella sua interezza, coinvolgendo tredici attori in scena, la musica dal vivo di Mattia Yuri Messina – e non solo – e le proiezioni in videomapping di Andrea Rastelli.
La necessità di Luca Pastore di mettersi in gioco con un testo universale del Bardo nasce dal bisogno di raccontare dell’amore che può unire, del modo in cui questo nasce spontaneamente e di come questo possa essere causa di combattimenti e odi. La lanterna d’amore giovanile, puro e maturo che i due protagonisti immortali vivono si contrappone al modo in cui gli altri personaggi, tutti antagonisti, si relazionano all’amore, rifiutandolo, privandosene, scambiandolo per un oggetto da possedere e controllare o che è massima aspirazione e ideale poco palpabile. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, dove la diversità di appartenenza, cultura, status sono le prime cause a scatenare un conflitto fra esseri pari, un inno all’amore e quello a cui porta il negargli l’ascolto sono attuali e necessari.
Traendo ispirazione dai lavori di Terry Gilliam e dei Monty Python, ci si immerge nella corrente del pastiche: la messinscena è pensata come un susseguirsi di quadri dai tratti volutamente grotteschi, con accenni di commedia dell’arte, dello stile musical passando attraverso la festa di paese tipicamente italiana e l’opera, sfiorando la corrente del trash. Queste diverse linee sono il contorno della vicenda in cui sono Romeo e Giulietta, un caos che è la vita, che fagocita il destino dei due giovani amanti.
I personaggi, le loro azioni, il loro ragionamento, il loro modo di parlare e la veridicità di quello che dicono uniti ad un susseguirsi non cronologico delle scene non può evitare in ciascun modo l’epilogo scritto da Shakespeare: tutto è portato alle estreme conseguenze e trascina con sé Romeo e Giulietta, che nonostante tutto non si salvano. Le aggiunte che stratificano il testo sono il modo scelto per darne lettura e mostrarne la complessità. Niente è lasciato al caso, tutto è deciso e voluto: ciò che appare superfluo è in realtà fondamentale e suggerisce una libertà creativa che in realtà non sussiste, poiché tutto è già orchestrato e incastrato al millimetro. Il lavoro con la musica si è rivelato nuovamente fondamentale e guida del percorso emotivo sul palcoscenico. La commistione non solo di diversi generi ma di diversi linguaggi artistici è l’unico modo per portare avanti e risolvere gli snodi della vicenda.
“No, cara, era l’araldo del mattino, l’allodola; non era l’usignolo.
Guarda, amor mio, quante strisce di luce maligne
sfrangiano le rade nuvole
che si dissolvono laggiù all’oriente.”
Con Romeo e Giulietta appuntamento al Teatro Trastevere, Via Jacopa de’ Settesoli 3 dal 25 al 28 aprile 2019. Dal giovedì al sabato ore 21.00, domenica ore 17.30.
Teatro Trastevere
via Jacopa de’Settesoli 3, 00153 Roma
giovedì-sabato ore 21, domenica ore 17:30.
Fonte ufficio Stampa Vania Lai