Agostino De Romanis per Anzio Imperiale

Il giorno 14 aprile 2019 alle ore 16.00 inaugura, negli spazi del Museo Civico Archeologico di Anzio, la mostra Agostino De Romanis per Anzio Imperiale. Il progetto, da un’idea e a cura di Roberto Luciani, è promosso dalla Città di Anzio e dal Museo Civico Archeologico di Anzio, con catalogo di Roberto Luciani e prefazioni istituzionali.

L’allestimento sperimentale è di Giusi Canzoneri; durante il vernissage ci sarà un prologo cantato dal tenore Daniele D’Andrassi.

All’inaugurazione saranno presenti, oltre all’artista e al curatore, Giuseppina Canzonieri Responsabile del Museo Civico Archeologico-Area Pedagogico/Didattica-Area Mostre e rappresentanti istituzionali della città di Anzio.

“Da tempo il Museo Civico Archeologico di Anzio associa all’esposizione e allo studio di capolavori di arte antica la ricerca e la sperimentazione dell’arte contemporanea. L’idea di proporre, esporre e integrare Artefatti, formalmente “estranei” al contesto archeologico, nasce dalla ricerca e dalla sperimentazione che il Museo ha avviato da circa un decennio. Un progetto di dialogo tra Archeologia e Arte moderna e contemporanea elaborato attraverso l’uso di ben tre livelli (conoscitivo “oggettivo”, conoscitivo “soggettivo” e azione “integrativa”).

Tale sinergia, quest’anno, è stata definita “Dialogo tra Arte-Fatto antico e Arte-Fatto contemporaneo in ambiente archeologico”, lasciando di fatto all’interno delle Sale espositive, spazi fisici e operativi alla creatività di significativi artisti contemporanei, che con le loro opere riescono a creare collante con l’antico. (…)

Quando poi si tratta di artisti internazionali di chiara fama come Agostino De Romanis, tutto questo diventa magia, con opere il cui intimo significato mira a creare dialogo e confronto intorno ad un concetto legato ad un luogo (Anzio e il suo Museo Archeologico), all’interno del quale mettere in atto riflessioni e combinare frammenti di memoria ed esperienza. De Romanis è un pittore di vasta e meritata fama, protagonista di un’esperienza rigorosa e originale, come la Pittura Colta, movimento artistico teorizzato da Italo Mussa agli inizi degli anni ottanta e successivamente ispirato dai colori dell’Indonesia. (..) L’allestimento sperimentale della mostra è a cura di Giusi Canzoneri (metodo R.di A. O.), la quale ha dapprima elaborato una valutazione funzionale del contesto (Museo), per poi verificare che il materiale archeologico entrando in contatto con “l’Oggetto Contemporaneo” (le opere di Agostino De Romanis) potesse innovare il suo potere semantico e stabilire con lo stesso una Relazione di Aiuto Oggettuale (R. di A. O). 

Le opere esposte, determinando relazionalità tra museo, artista e spettatore, al di là del senso estetico, trasmettono e avviano, sebbene per metafora, processi di cambiamento che avvicinano le persone alimentando nuovi spazi di crescita culturale.” (dalla prefazione di Roberto Luciani)

Agostino De Romanis è nato a Velletri, il 14 giugno 1947. Ha frequentato, con grande impegno e notevole profitto, l’Accademia delle Belle Arti di Roma, conseguendo il titolo di Scenografo, perché la passione pittorica era unita, a quel tempo, alla predilezione per il , che ha lasciato un segno profondo nell’attività artistica successiva. Giovanissimo ha cominciato a produrre opere, a ritmo intenso, esponendole subito in mostre collettive e personali, numerose anche a Roma, dove ha ottenuto lusinghieri consensi della critica e del pubblico. La sua statura artistica è cresciuta e la sua meritata fama si è diffusa in Italia ed all’estero, dove è stato chiamato ad esporre, in parti- colare, in Australia, a Sidney, ed in Indonesia, più volte, a Jakarta ed a Bali. Numerose sono le pubblicazioni, in pregevole veste tipografica, a cura di prestigiose Case Editrici, in più lingue, che hanno diffuso in tutto il mondo il nome dell’artista veliterno.

A cura di Roberto Luciani

Ideazione di Roberto Luciani

Inaugurazione 14 aprile 2019 ore 16.00 | Museo Civico Archeologico di Anzio | Anzio (RM)

Fino al 27 aprile 2019

Fonte Ufficio Stampa Melasecca

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