Arriva a Roma la nuova campagna del MOIGE: Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo

Arriva a Roma la nuova campagna del MOIGE “Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo”. Da Facebook ad Instagram, il cyberbullismo si sposta ma non riduce la sua pericolosità: un ragazzo su tre (31%) ha dichiarato di essere stato un “cyberbullo” (ad esempio diffondendo video imbarazzanti dei compagni);

In crescita le fake news: l’83% dei ragazzi non verifica la veridicità di ciò che legge su internet e si affida solo alle loro capacità personali o all’istinto per distinguere le informazioni vere dalle false; Oltre il 60% dei ragazzi navigano quando sono da soli anche perdendo la cognizione del tempo; La totalità dei ragazzi usano lo smartphone per controllare e aggiornare il loro profilo social e 1 minore su 2 invia foto e video personali; Nel 2018, sono ben 389 i casi trattati da Polizia Postale che vedono vittima un minorenne, 18 i casi con vittime di età inferiore a 9 anni.

 Domani 27 marzo 2019, dalle ore 10, presso l’Istituto Tecnico per il “Bottardi” di Roma sarà presente il Centro mobile di sostegno e supporto contro il cyberbullismo del Moige con il personale esperto per incontrare i ragazzi, i docenti e i genitori.

La tappa di Roma rientra nel tour nazionale della campagna “Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo per un Web Sicuro in giro per l’Italia”, promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori con il Ministero dell’Istruzione, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, la Polizia di Stato, e con il sostegno di Enel Italia, Trend Micro e Lenovo.

Tra gli strumenti operativi, oltre al centro mobile e al personale esperto di supporto, la rete di oltre 1500 Giovani Ambasciatori, un numero verde e un sms dedicato.

 

IL PROGETTO

“Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo per un Web Sicuro in giro per l’Italia” è un progetto promosso dal MOIGE, insieme al Ministero dell’Istruzione, Polizia di Stato, Ministero delle Politiche Sociali, Anci, e con il supporto di Enel Italia, Trend Micro e Lenovo. Dopo aver coinvolto oltre 50.000 ragazzi, quest’anno raggiungerà ulteriori 25.000 studenti in oltre 100 scuole superiori del territorio nazionale per informarli e formarli contro i pericoli del cyberbullismo e per un web sicuro.

Attraverso la metodologia del peer to peer, con attività educational interattive, materiali didattici e open day sarà promossa una maggiore consapevolezza delle problematiche legate all’utilizzo improprio del web, con particolare riferimento al fenomeno delle ‘fake news’.

Il progetto, giunto alla sua terza edizione, quest’anno punta a coinvolgere oltre 25.000 ragazzi, circa 80.000 tra genitori e docenti e a formare ulteriori 500 Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo in 100 scuole secondarie di secondo grado.

La campagna attraverserà l’Italia da Agrigento a Trieste coinvolgendo, tra le altre, le città di Aprilia, Arezzo, Ascoli Piceno, Bergamo, Brindisi, Caivano, Campobasso, Caserta, Castelfranco Veneto, Catania, Cosenza, Este, Firenze, Gallarate, Gangi, Garda, Guspini, Imperia, Livorno, Milano, Napoli, Nicolosi, Nuoro, Pachino, Pagani, Piacenza, Pistoia, Prato, Reggio Calabria, Riolo Terme, Roccella Ionica, Roma, Ruvo Di Puglia, Seregno, Sora, Taranto, Termoli, Urbino, Varese, Vicenza, Viterbo, Voghera.

I punti qualificanti della campagna riguardano:

la formazione ed attivazione di 500 “Giovani ambasciatori contro il cyberbullismo”, che diventeranno Ambasciatori nella lotta al cyberbullismo rappresentando un punto di riferimento di formazione e segnalazione per i loro ‘pari’ all’interno dell’istituto di appartenenza.
La presenza del “Centro mobile sostegno e supporto contro il cyberbullismo”, un motorhome che raggiungerà direttamente le scuole e i comuni che lo richiederanno con gli esperti psicologi e psicoterapeuti della task force antibullismo del Moige.

 

I DATI DEL MOIGE

I dati dell’indagine sul cyberbullismo e sull’utilizzo dei social, coordinata dal Prof. Tonino Cantelmi dell’Università Europea di Roma, ha un campione di ricerca costituito da ben 2.778 ragazzi dagli 8 ai 18 anni.
È una generazione super tecnologica e iperconnessa: l’81% afferma che tutti i dispositivi presenti a casa sono connessi ad internet.
L’intero totale del campione controlla i propri profili online, il 55% li aggiorna più e più volte nel corso della giornata per non tralasciare nessun dettaglio di ciò che accade.

I ragazzi sono connessi su più social contemporaneamente, fino ad arrivare anche a 5, i più utilizzati sono: Instagram 77,4%, Youtube 62,3%, Snapchat 35,7% e in netto declino rispetto agli anni precedenti Facebook 33,9%.

In merito all’utilizzo degli smartphone, circa il 21% del campione abitualmente gira video e li diffonde tramite i social.
Il 31% del campione ha dichiarato di essere stato un “cyberbullo”, facendo girare video imbarazzanti per prendere in giro i compagni e 1 su 2 condivide immagini personali. Un dato allarmante soprattutto se pensiamo al fenomeno del sexsting.

Preoccupanti i dati sulle fake news: ben 8 ragazzi su 10, cioè l’83% del campione, non verifica la veridicità dei contenuti che legge online e il 47% ritiene poco corrette e attendibili le informazione su Internet.
Non si procede, dunque, ad un controllo più approfondito delle nonostante ci sia il sospetto di trovarsi di fronte alla possibilità di essere mal informati.

8 ragazzi su 10 si fidano solo delle loro capacità personali e dell’istinto per distinguere le informazioni vere da quelle false, con un’alta esposizione al rischio di validare notizie false.
Inoltre, più della metà del campione (circa il 55%) ha dichiarato di aver creduto ad una fake news.
Emerge, infine, un basso controllo sulla vita online dei ragazzi: il 63% del campione esplora il web in solitudine, nella propria stanzetta o in giro per casa con un pc portatile.

 

LE DICHIARAZIONI DEI PROMOTORI

“La tecnologia e la Rete non devono essere demonizzate. Possono essere alleate della crescita dei nostri ragazzi” dichiara Marco Bussetti, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. “È fondamentale però rendere i giovani consapevoli della necessità di una fruizione responsabile del Web mediante l’educazione alla cittadinanza digitale, l’educazione alla legalità e all’uso consapevole di Internet. La collaborazione tra scuola e famiglie, nel rispetto dei ruoli reciproci, è determinante, se vogliamo che l’azione del nostro sistema di istruzione porti i risultati sperati. Ma dobbiamo anche avere fiducia nei nostri ragazzi: oggi nominiamo cinque ‘Giovani ambasciatori contro il cyberbullismo per un web sicuro’, studenti che potranno formarsi, attraverso un portale dedicato, sulle opportunità che la Rete offre, ma anche sui rischi e sui pericoli che nasconde. E poi trasferire queste conoscenze ai loro compagni. Si tratta di una campagna di cui dobbiamo essere orgogliosi e che dobbiamo promuovere. È così che costruiamo una società più giusta e consapevole, già a partire dalla scuola” conclude il Ministro Bussetti.

“Per fare della Rete un luogo più sicuro” – dichiara Nunzia Ciardi, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – “occorre continuare a diffondere una globale della sicurezza in Rete, in collaborazione con Aziende, associazioni Onlus, università ed educatori. A maggior ragione e con più intensità” – continua Ciardi – “in un momento come questo, in cui gli utenti, soprattutto minori, trascorrono una parte importante del proprio tempo libero in Internet, chattando con gli amici e condividendo contenuti non sempre sicuri e informazioni anche personali. In questo contesto” – conclude Ciardi – “si inserisce l’iniziativa “Giovani ambasciatori contro il bullismo” per indirizzare i ragazzi verso un uso consapevole del web”.

“Sono convinto che su temi come questo sia necessario valorizzare metodi educativi circolari che sappiano mettere i ragazzi al centro di un processo di confronto e condivisione che li veda protagonisti. Il web rappresenta certamente una grande opportunità formativa e di crescita relazionale ma nasconde una serie di insidie che, per fortuna, negli ultimi anni, proprio grazie all’attenzione che le istituzioni hanno rivolto a questo mondo, sono sempre più note ed evidenti.

È chiaro che non si può relegare il controllo dei rischi generati dagli abusi della rete ad un approccio meramente repressivo. Le istituzioni devono saper fare squadra, coinvolgendo la comunità in un percorso condiviso che punti ad un uso più consapevole e cosciente degli strumenti digitali. Le agenzie educative classiche, la famiglia, la scuola, seppur fondamentali, non bastano più ad assolvere da sole a questo compito così gravoso. Ed è per questo che ritengo opportuno che siano inserite in un sistema più ampio, che coinvolga tutti i players sociali che influiscono sull’educazione dei bambini e dei ragazzi, a partire da loro stessi, proprio dai più giovani, che possono essere esempio positivo per i loro coetanei e costruire una “comunità educante”, capace di auto controllarsi valorizzando i comportamenti virtuosi e marginalizzando quelli negativi” commenta Giuseppe Falcomatà, Sindaco di Reggio Calabria e Delegato Anci per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno.

“Per Enel innovazione e sostenibilità sono due cardini inscindibili della propria visione. Siamo convinti infatti che la sostenibilità non possa affermarsi senza una continua innovazione e l’innovazione non abbia senso se non è orientata alla sostenibilità. Il progetto del MOIGE muove esattamente in questa direzione e per Enel è estremamente importante” – commenta Massimo Bruno, Responsabile Sostenibilità e Affari Istituzionali di Enel Italia – “dare un sostegno concreto a un’iniziativa che tutela i più giovani, creando coscienza e consapevolezza nell’uso della tecnologia. Solo così gli strumenti tecnologici possono essere sostenibili ed evitare che vengano utilizzati per commettere errori più che per cogliere opportunità”. conclude Bruno.

“Trend Micro da oltre 30 anni rende il mondo un posto sicuro per lo scambio di informazioni digitali e per noi, essere leader mondiale di sicurezza informatica, non significa solamente ideare, produrre e vendere software di protezione, ma soprattutto formare i cittadini digitali del futuro e fornire gli strumenti tecnologici adatti per rendere il web un luogo sicuro. Per questo siamo molto contenti di confermare anche quest’anno il nostro sostegno al MOIGE e di continuare ad andare nelle scuole per prenderci cura dei nostri ragazzi”. Dichiara Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia.

“In qualità di azienda leader in Italia nel mercato Education, non possiamo che essere a fianco del Moige per quest’iniziativa preziosa di impegno sociale ed educativo per la protezione dei nostri ragazzi. In Lenovo siamo fermamente convinti che la tecnologia possa dare risposte concrete alle richieste di aiuto dei bambini e dei genitori, sia per il valore inclusivo intrinseco dei dispositivi intelligenti oggi a portata di tutti sia per l’esigenza, sempre più necessaria, di educare grandi e piccoli all’uso migliore che si possa fare della tecnologia”. Dichiara Guido Terni, Education Manager di Lenovo Italia.

“La tutela dei minori on line e off line è un atto di responsabilità collettiva che, come testimoniato oggi, viene condivisa e supportata non solo dai genitori, ma anche dal mondo della scuola e delle forze dell’ordine, unitamente al mondo della tecnologia” – dichiara Antonio Affinita, direttore generale del MOIGE, Movimento Italiano Genitori – “Il progetto che parte oggi da questa scuola di frontiera, simbolo della collaborazione scuola-famiglie va in questa direzione, include tutti gli attori che desiderano essere in prima fila nella tutela dei nostri figli. Siamo certo che il nostro centro mobile contro il cyberbullismo, unito al protagonismo dei 500 giovani ambasciatori, saranno strumenti efficaci per combattere il cyberbullismo” conclude Affinita.

 

 

 

 

Fonte: Ufficio Stampa Moige:

 

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