Lunedì 4 MARZO il terzo appuntamento de La Scienza e noi al Piccolo Eliseo

La teoria della relatività di Einstein ha modificato profondamente la concezione del tempo. Il tempo assoluto cui si riferiva Newton, secondo i fisici quantistici, non esiste, dato che nella relatività speciale esso dipende dalla velocità del sistema di riferimento e nella relatività generale varia dal primo all’ultimo piano di un grattacielo, e in alcuni casi rende fisicamente possibili anche i viaggi nel tempo, concetto amato dalla fantascienza.

C’è poi chi nega tout court l’esistenza del tempo, e chi sostiene  che tra passato presente e futuro non esiste alcuna differenza, una concezione già difesa da alcuni filosofi greci, tra cui Parmenide che negava il divenire. Tempo lineare, tempo ciclico, tempo assoluto, non-tempo, per i comuni mortali è difficilissimo immaginare un mondo fuori dal tempo, ma queste idee aprono interessanti scenari anche sul modo in cui percepiamo la realtà e come ad essa ci relazioniamo.

Diversamente dai fisici, i neuroscienziati spiegano invece che il nostro cervello non può prescindere dal tempo, anzi la capacità di percepirlo ed elaborarlo è fondamentale per comprendere ed agire nel mondo che ci circonda. Senza un’idea del tempo non si formerebbero l’identità e la coscienza.

A chi dobbiamo credere?

Il tema verrà affrontato lunedì 4 marzo al Piccolo Eliseo in occasione del terzo appuntamento della rassegna ‘La Scienza e noi’, a cura di Viviana Kasam.

Nel corso dell’ incontro, che può essere seguito anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di Brainforum, si confronteranno il filosofo della scienza Mauro Dorato e la neuroscienziata Domenica Bueti.

Mauro Dorato  spiegherà come per la fisica il presente non esista, mentre nella nostra vita gioca un ruolo imprescindibile nella sensazione dello scorrere del tempo. Nella fisica relativistica, infatti, il presente di un evento è l’evento stesso e, pertanto, non ha alcuna estensione temporale mentre nella nostra esperienza la sua durata non è istantanea. Le leggi fisiche fondamentali non distinguono tra passato e futuro, di contro la nostra esperienza del mondo è ovviamente irreversibile.

La ricercatrice Domenica Bueti illustrerà il tempo dal punto di vista delle neuroscienze.

Come fa il nostro cervello a elaborare e produrre il senso del tempo? Può la percezione del tempo variare da una persona a un’altra? Che relazioni ci sono tra la percezione del tempo e quella dello spazio? Scopriremo come si studiano i meccanismi neurali alla base della percezione del tempo grazie alle moderne tecniche di neuroimaging e neurostimolazione.

Mauro Dorato è Professore Ordinario di Filosofia della Scienza presso il dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università di Roma Tre. È laureato in filosofia e matematica e ha conseguito un dottorato in filosofia alla Johns Hopkins University di Baltimora. È stato condirettore della rivista European Journal for Philosophy of Science ed è membro dell’Academie des Sciences e di Academia Europae. Si occupa dei rapporti tra fisica e metafisica e ha scritto vari saggi e monografie in italiano e in inglese, ultima delle quali è Che cos’è il tempo? Einstein, Gödel e l’esperienza comune, Carocci, Roma 2013.

Domenica Bueti è neuroscienziata cognitiva che, dopo aver condotto le sue ricerche alla “University College London (UCL)”, al Policlinico Universitario e al Politecnico (EPFL) della città di Losanna è infine approdata alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste dove, grazie al contributo finanziario della European Research Council (ERC) e del Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca (MIUR), dirige appassionatamente il Laboratorio di Percezione del Tempo – TimeLab.

Appuntamento:

Piccolo Eliseo – ore 20.00

Via Nazionale 183 – 00184 Roma

Ingresso libero fino a esaurimento posti

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