Il nuovo format di concerto proposto da EICO – Europa InCanto Orchesta, vede l’interazione tra il Direttore d’Orchestra Germano Neri e il pubblico, al quale vengono svelate le curiosità musicali, e non solo, che legano i brani proposti nel programma di concerto.
Attenzione però a non chiamarle lezioni-concerto! Le matinée domenicali sono, infatti, un vero e proprio appuntamento musicale nel quale il Direttore d’Orchestra racconta al pubblico le peculiarità, gli aneddoti e le ragioni meno conosciute che ruotano attorno alla creazione dei compositori proposti: per quanto i brani in programma siano conosciuti e facciano parte della cultura generale, ci sono aspetti che, apparentemente considerati d’élite, possono invece essere alla portata di tutti.
Tutto questo viene dimostrato in diretta attraverso la partecipazione del pubblico agli “esperimenti” sonori e ritmici nei quali vengono coinvolti, supportati dagli esempi musicali estemporanei forniti dall’orchestra.
Terminata la fase di “sperimentazione” e di “spiegazione”, segue l’esecuzione completa del programma di concerto che, a questo punto, verrà ascoltato dal pubblico con una percezione rinvigorita e stimolata dalla nuova prospettiva fornita ed acquisita.
In questa occasione saranno eseguiti (e svelati) il Bolero di Maurice Ravel e Un americano a Parigi di George Gershwin
Di 28 ce n’è uno…o forse due!
Siamo nel 1928 e passeggiamo in uno dei magnifici boulevard di Parigi con lo sguardo proiettato in avanti, alla ricerca del punto in cui s’incontrano gli imponenti palazzi parigini che incorniciano una prospettiva senza fine.
Da entrambi i lati della strada fioriscono caffè letterari colmi di artisti, che emanano brusio, nuvole di fumo, musica jazz a ritmo dei primi clacson che animano l’atmosfera aggiungendo ritmo e rumore alle idee che già scorrono libere stimolando la creatività di musicisti e artisti che cambieranno inesorabilmente la cultura del Novecento.
Qui avviene l’incontro tra due autori lontanissimi che nello stesso anno, in due continenti differenti, portano alla luce due pietre miliari della musica sinfonica: l’originalissimo e provocatorio Bolero, espressione dell’estrema libertà creativa di Ravel, e Un americano a Parigi scritto da Gershwin, a seguito del viaggio intrapreso in Europa per venire a conoscere i compositori che ammirava e con cui voleva studiare, primo su tutti lo stesso Maurice Ravel.
Il ritmo perentorio che accompagna, sempre identico a se stesso, tutta la durata del Bolero è l’espressione di quanto stava accadendo in campo musicale, filosofico e artistico negli anni Venti in Francia. La corrente dell’impressionismo musicale sosteneva infatti la supremazia della percezione emotiva che veniva determinata dalle impressioni generate dal brano musicale. Maurice Ravel, infatti sperimenta il nuovo filone di pensiero dimostrando come la percezione temporale cambia a seconda di come viene vissuto il tempo dell’ascolto. Un tamburo che per quindici minuti mantiene la stessa scansione ritmica può risultare noioso e interminabile; ma se su questo ritmo vengono inseriti due temi musicali presentati ogni volta da un diverso strumento dell’orchestra, la percezione del tempo cambia perché l’attenzione rimane viva e attiva fino al termine della musica.
La straordinarietà di questa invenzione sta nella fantasia e nella varietà del colore orchestrale che, all’interno del ritmo ostinato, crea un crescendo “a terrazze” il cui risultato è il nostro coinvolgimento emotivo e la voglia quasi di danzare.
George Gershwin nutriva per Ravel un’immensa ammirazione. Si era infatti recato a Parigi per conoscerlo di persona e per avere, magari, quale lezione di composizione. Scritta nel 1928, ovvero lo stesso anno in cui Ravel scrisse il Bolero, l’opera sinfonica di Gershwin si ispira al soggiorno che il compositore fece a Parigi alla fine della prima guerra mondiale.
Un americano a Parigi ha la forma di un poema sinfonico che rievoca i luoghi e la vita parigina negli anni ’20. L’orchestrazione risente infatti della musica di Stravinsky, Puccini, Prokof’ev, Schoenberg, tutti autori che erano passati per Parigi e lì avevano lasciato un segno profondo. Il brano fu eseguito per la prima volta alla Carnegie Hall di New York davanti ad un pubblico molto numeroso; al termine dell’esecuzione un’ascoltatrice disse: “Si sentono i passanti che ti sfiorano”.
Infatti è proprio questo il messaggio che si vuole trasmettere. L’impressione di essere lì, di girovagare tra i boulevard in compagnia di artisti folli su un taxi che infiamma i vicoli e le strade di Parigi, con un pensiero malinconico alla propria patria, gli Stati Uniti, evocata dalle sonorità jazz tipiche dei locali underground newyorkesi.
Prossimo e ultimo appuntamento
Domenica 10 marzo – ore 11.00
anteprima per le scuole sabato 9 febbraio
L’ora del balletto
- P. Ciaikovskij, Suite da Lo Schiaccianoci (1892)
- A. Ponchielli, Danza delle ore (1874)
- C. Debussy, Prelude a l’apres midi d’un faune (1894)
TEATRO ELISEO
Biglietteria tel. 06.83510216
Giorni e orari: lun. 13 – 19, da martedì a sab 10.00 – 19.00, dom 10 – 16
Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Prezzi adulti € 10 – bambini fino ai 10 anni € 7
Abbonamento ai tre concerti: adulti € 25 – bambini fino ai 10 anni € 17