Prende il via nella Capitale la prima edizione della mostra mercato dedicata alle rarità casearie made in Italy.
Sabato 23 e domenica 24 febbraio 2019 aprirà i battenti a Roma presso lo spazio WeGil, nel cuore di Trastevere, la prima edizione di Formaticum, la mostra-mercato delle rarità casearie italiane, rivolta agli appassionati di formaggi, agli operatori del settore e ai ristoratori che potranno degustare e acquistare i prodotti direttamente dagli espositori senza intermediazioni.L’evento, Patrocinato dalla Regione Lazio, è stato ideato da La Pecora Nera Editore – casa editrice attiva da sedici anni nel mondo dell’enogastronomia, specializzata nella realizzazione di guide ed eventi – e Vincenzo Mancino, esperto conoscitore della produzione e lavorazione dei latticini, impegnato nella valorizzazione e tutela delle piccole realtà agricole attraverso alcuni progetti imprenditoriali tra i quali la bottega con cucina ProLoco DOL (Di Origine Laziale), e Cibo Agricolo Libero, un caseificio realizzato all’interno della sezione femminile del carcere romano di Rebibbia.“Il mondo dei formaggi è una realtà vasta e ancora poco conosciuta – dichiara Fernanda D’Arienzo de La Pecora Nera – e così noi, casa editrice specializzata del settore enogastronomico, da qualche anno, oltre le guide abbiamo deciso di organizzare eventi collaterali monotematici che coinvolgono esperti del settore. Siamo partiti con un evento sull’olio evo, ora è la volta del settore caseario.”Formaticum vedrà la presenza di aziende di eccellenza, raggruppate per tipologie di latte – mucca, pecora, bufala e capra – e ognuna, selezionata ex ante da Vincenzo Mancino, avrà la possibilità di far conoscere e vendere i propri prodotti a tutti i partecipanti all’evento. Riflettori accesi sulle piccole aziende di qualità dislocate lungo tutto lo stivale; un viaggio per scoprire e apprezzare il vasto patrimonio caseario made in Italy.
“Mi sono concentrato su aziende che producono una sola tipologia di latte; la maggior parte di loro lavorano a latte crudo e rappresentano piccole realtà italiane di altissima qualità che vale la pena conoscere e degustare” dichiara Vincenzo Mancino.Oltre alle degustazioni, durante l’evento saranno tenuti dei seminari di approfondimento pensati sia per gli estimatori del formaggio che per gli addetti ai lavori. Tanti i momenti di confronto, formazione e dibattito che animeranno Formaticum, un palinsesto ricco e interessante che vedrà la partecipazione di esperti del settore grazie alla collaborazione con Onaf, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi e Produttori.Tra gli appuntamenti di sabato segnaliamo alle 11:30 ‘A ciascuno il suo’ un approfondimento sull’influenza delle diversità del latte nei formaggi; più tardi, nella stessa giornata si parlerà di ‘Fiordilatte o Mozzarella, questo è il problema’, una tavola rotonda e un momento di confronto sui due formaggi a pasta filata. Domenica 24 si prosegue con “Eppure fila…” – La filatura dal vivo, mentre nel pomeriggio si discuterà del corretto abbinamento tra luppolo e formaggio nel corso di ‘Prove di matrimonio’.PREMIO SPECIALE ‘ROBERTO MOLINARI’
Nella giornata di domenica, una commissione formata da specialisti del settore nazionale decreterà la migliore azienda partecipante che si è distinta per qualità e tradizione familiare. La vincitrice avrà diritto al rimborso del costo sostenuto per l’acquisto dello spazio espositivo.L’organizzazione di Formaticum ha deciso di istituire questo premio in onore e alla memoria di Roberto Molinari, giovane pastore scomparso prematuramente in un incidente mentre pascolava il suo gregge di capre sugli altopiani di Arcinazzo, in provincia di Frosinone a pochi chilometri da Roma.L’iniziativa nasce dalla necessità di accendere i riflettori su uno dei lavori più antichi dell’umanità e premiare le scelte radicali di giovani pastori che tornano alla terra e alla natura. Vite marginali, vocazione prima, poi professione, custodiscono valori territoriali, culturali e ambientali. Guidati da forte passione, i giovani che scelgono o ancora la praticano tutelano razze in via d’estinzione, come Marzia, sorella di Roberto, giovane donna in fuga dalla città che ha deciso di portare avanti le radici della famiglia affinché non cada nell’oblio un lavoro e un patrimonio agroalimentare, storico e culturale.