continua il successo di pubblico di “VELINA, il tratto Russo. Dal Dioniso a Malevic”, l’evento che vede la collaborazione tra Russia e Italia e ha visto arrivare ai Musei Vaticani, Braccio di Carlo Magno, ben 54 capolavori dell’arte Russa, esposti fino al 16 febbraio 2019.
Grandi consensi di pubblico ai Musei Vaticani che ospitano nel Braccio di Carlo Magno, fino al 16 febbraio, 54 autentici capolavori provenienti dalla collezione della Galleria Statale Tretyakov e Musei Russi, protagonisti dell’attesissimo evento “VELINA, il tratto Russo.
Dal Dioniso a Malevic”, in vista della collaborazione tra Russia e Italia. Una mostra straordinaria concepita come una degna risposta al generoso gesto dei Musei Vaticani al seguito del quale gli organizzatori hanno dato vita a un progetto del tutto unico. Le opere selezionate, di grande valore artistico e profondo significato spirituale, mostrano l’unicità della mentalità artistica della nazione.
L’esposizione, per la prima volta a Roma, intende mostrare, attraverso icone e dipinti, come le tradizioni dell’antica arte russa del XV secolo e quella della pittura della seconda metà del XIX e il primo terzo del XX secolo siano rimaste imparentate nonostante la rottura dei legami avvenute durante il regno di Pietro I. La mostra non segue quindi un principio cronologico ma pone l’accento sulla continuità delle tradizioni, come pensato dal curatore, e mette in dialogo questi due stadi che a differenza di quello che sembrano, ovvero diversi e quasi opposti, sono in realtà un tutt’uno.
La mostra è realizzata grazie al Ministero della Cultura di Federazione Russa, Galleria Tretyakov Statatel, uno dei musei più grandi e più visitati dal 1856, dai Musei Vaticani e dalla Fondazione benefica di Alisher Usmanov “Arte, scienza e sport», che si preoccupa di riunire culture di diverse nazioni e per questa occasione importante si avvalora il forte legame tra cultura Russa e Italiana.
Al fondatore è stato poi riconosciuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’Ordine al merito per la Repubblica Italiana del grado di comandante, questo a seguito del suo contributo allo sviluppo delle relazione russo-italiane e per la sua partecipazione alle opere di restauro della sede dell’Ambasciata Italiana a Mosca, della Sala degli Orazi e Curiazi presso i Musei Capitolini, la navata della Basilica di Ulpia, la fontana Dioscuri sulla piazza del Quirinale e il Foro di Traiano a Roma.
Fonte: Federica Rinaudo, Giornalista – Ufficio stampa e comunicazione