SPAZIOCIMA – GIOIELLI AD ARTE, STASERA IN MOSTRA LE CREAZIONI DI SP PEROSO TRA TELE E COLORI
Due diversi pensieri e due carriere che si incontrano, discutono, si scontrano. E che, anche, si fondono. Creando un “connubio”, un’allenza in cui l’Io trova l’altro, lo straordinario sposa l’ordinario.
Due visioni, due stili, due modi di fare arte. Quando fotografia e pittura si fondono, si crea un nuovo mondo. Un mondo in cui le sensazioni incontrano l’oggettività, in cui l’idea sposa il fatto. Come ci dimostrano brillantemente Natino Chirico e Giorgio Guglielmini, due diversi pensieri e due carriere che si incontrano, discutono, si scontrano. E che, anche, si fondono. Creando un “connubio”, un’allenza in cui l’Io trova l’altro, lo straordinario sposa l’ordinario.
LA MOSTRA – “Il Connubio” è il nome della nuova mostra di Galleria SpazioCima, sita in via Ombrone 9, Roma, visitabile sino a venerdì 30 novembre. La mostra, curata da Valeria Arnaldi e organizzata da Roberta Cima, è a ingresso libero. Circa venti le opere in esposizione, in cui Natino Chirico si lascia coinvolgere dallo scatto fotografico di Giorgio Guglielmini, in cui immortala bellezza e profondità, per donarvi nuove impressioni e sensazioni, attraverso l’utilizzo di pennellate di colore e di energia. Nel mese di giugno 2019, inoltre, si svolgerà un secondo appuntamento con opere inedite che ripercorrono lo stesso stile.
SP GIOIELLI PEROSO – Martedì 27 novembre la mostra farà da cornice a un piccolo evento nell’evento. Saranno esposti, infatti, i gioielli di Simona e Paolo Peroso. Una tradizione avviata nel 1890 dai fratelli Peroso di Valenza Po’, e oggi, continuata dai fratelli Simona e Paolo, entrambi con esperienze uniche particolari nel campo della gioielleria: Simona pittrice, ideatrice e disegnatrice, mentre Paolo creativo, viaggiatore, gemmologo dal gusto particolare e ricercato.
LO STILE DELLA MOSTRA – “Obiettivo alla mano – spiega Valeria Arnaldi nel suo testo critico – Giorgio Guglielmini ferma l’istante, lo cerca e costruisce, lo definisce nella perfezione del momento e della forma a ricercare la bellezza ideale, che non è frutto di parametri precisi e prestabiliti ma di intensità e comunicazione. Sceglie lo sguardo, sollecita l’espressione, si fa incantare dal movimento. Fa dialogare la macchina fotografica con le modelle a rubare loro il segreto di un gesto. Natino Chirico all’istante dona eternità. Lascia che viso e corpi siano tela e soprattutto scrigno di emozioni, pensieri, sensazioni, anche qui intenzioni forse, sicuramente anima. E creatività. Fissa il suo sguardo negli occhi delle bellezze ritratte e compone la loro storia, fatta di luci, energia, passione, anche malinconia a volte. Natino Chirico indaga, approfondisce, “ascolta” l’immagine. E la rinnova. L’intenzione ammicca, l’impulso sollecita, la fantasia chiama. E la vita risponde”.
Fonte: Salvo Cagnazzo – Ufficio Stampa Uozzart