Vent’anni di Sessantotto, All’Auditorium Parco della Musica

Vent’anni di Sessantotto, uno spettacolo su un esteso e ramificato pensiero di libertà
Auditorium Parco della Musica di Roma, 22 novembre ore 21

All’origine c’è un volume con due CD allegati, Vent’anni di Sessantotto. Gli avvenimenti e le canzoni che raccontano un’epoca. Seconda uscita di una nuova collana di Squilibri editore dedicata alla canzone d’autore, il libro è stato realizzato da Sergio Secondiano Sacchi, Sergio Staino e Steven Forti, rispettivamente direttore artistico del Club Tenco, fumettista e vignettista di fama e storico dell’università di Barcellona, accomunati da una grande passione per la musica e la canzone.

Era in qualche modo inevitabile che se ne ricavasse un concerto, che, dopo Barcellona e Milano, tocca anche Roma: il 22 novembre, alle ore 21, all’Auditorium Parco della Musica, andrà così in scena uno spettacolo su un esteso e ramificato pensiero di libertà denominato “Sessantotto” colto nella sua lunga durata, dalle contestazioni studentesche di Berkeley alla caduta del muro di Berlino, attraverso le canzoni che ne hanno accompagnato lo svolgimento.

Per ripercorrere le emozioni e i pensieri di un’epoca segnata da fremiti di rivolta e speranze di cambiamento, sul palco risuoneranno così canzoni celebri e altre meno note, restituite all’ascolto da musicisti e interpreti d’eccezione: Roberto Angelini, BandaJorona, Emanuele Belloni, Sara Jane Ceccarelli, Antonella Costanzo & l’Orchestra Bottoni, Alessandro D’Alessandro, Massimo Donno, Alessio Lega, Canio Loguercio, Theodoro Melissinopoulos & Carmelo Cacciola, Gabriella Martinelli, Monserrat Olavarria & Jaime Seves (Avenidamerica), Andrea Satta e Angelo Pelini (Têtes de Bois) e Peppe Voltarelli.

Lo spettacolo, a cura di Sergio Secondiano Sacchi, ha un respiro internazionale in quanto ricerca antecedenti e sopravvivenze del Sessantotto in ventotto paesi, dal Portogallo al Nicaragua, seguendo vicende e avvenimenti cantati in canzoni per molti versi epocali, da Valle Giulia a Chicago, da La pègre a Auf, Auf Zum Kampf, dalla Canzone di Sotiris Petroulas a L’estaca, al di là della loro data di composizione. Ho scritto t’amo sulla sabbia di Franco IV e Franco I è stato, infatti, un grandissimo successo di quell’estate ma non ha alcuna attinenza con il racconto di libertà e protesta che si vuole rappresentare, mentre quella che è stata per molti versi la colonna sonora delle rivolte giovanili in Italia, Contessa, era stata scritta già nel 1966.

A fare da collante tra i diversi brani, offrendo loro anche una cornice generale di grande impatto emotivo, un serrato racconto per immagini, dove saranno riproposte anche alcune delle opere appositamente realizzate da Sergio Staino: canzoni e immagini animeranno così un grandioso affresco su un’epoca di contestazione e rivolta, ripercorsa scorrendo in ordine cronologico il calendario di quell’anno fatidico, inteso come un prisma che riassume e rilancia una serie di tensioni che lo precedono e lo oltrepassano.
Con il coordinamento musicale di Alessandro D’Alessandro e i musicisti Angelo Pelini, Antonio Ragosta, Sasà Calabrese e Raffaele Di Fenza, lo spettacolo è una produzione Squilibri d’intesa con il Club Tenco e Cose di Amilcare.

 

Biglietto unico 15 euro,
biglietteria: 892.101

 

 

 

 

Fonte: Ufficio Stampa Squilibri

 

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