ROMA | 23 ottobre – 9 dicembre
FLAUTISSIMO 2018 – 20ma edizione
“Camminando a vista”
Direzione artistica STEFANO CIOFFI
TEATRO VASCELLO
12 novembre 2018 lunedì h 21
“HISTOIRE DU SOLDAT”
in occasione del centenario della prima esecuzione
nuovo allestimento
musica di Igor Stravinskij
testo originale francese di Charles Ramuz
adattamento italiano di Paola Sarcina e Alessandro Murzi
personaggi ed interpreti
Massimo Wertmuller narratore
Hanad Sheikh il soldato
Michele Nardi il diavolo
Federica Lanza la principessa
Music Theatre International ensemble:
Marco Serino violino, Massimo Ceccarelli contrabbasso, Luca Cipriano clarinetto, Marco Dionette fagotto, Andrea Di Mario tromba, Luigino Leonardi trombone, Flavio Tanzi percussioni
direttore Alessandro Murzi
mise-en-espace Paola Sarcina
progetto video Lavinia Maria Mazzi e Linda Bagalini
costumi Francesca Staccioli
Nel centenario della sua prima esecuzione e della fine della Grande Guerra il lavoro da camera di Stravinsky sul testo di Ramuz, risulta di straordinaria attualità, riproposto oggi nella lettura dell’ensemble strumentale della Music Theatre International diretto da Alessandro Murzi con la presenza di Massimo Wertmuller nel ruolo del narratore.
La trama dell’Histoire – la “folle iniziativa” come l’aveva definita lo stesso Stravinskij – è ispirata alla raccolta di fiabe popolari russe di Aleksandr Nikolaevič Afanas’ev, da lui molto amate.
Nell’allestimento al Vascello l’azione si sposta nello scenario delle guerre contemporanee e dei conflitti interculturali, sul confronto irrisolto tra la società collettivista e quella individualista: porta in scena l’uomo alla ricerca della propria identità e storia, nel tentativo di sfuggire alla realtà del proprio destino. Il diavolo diventa così la metafora della cultura eurocentrica, che non vuole fare emergere le possibili divergenze e differenze presenti in altre culture, spesso viste attraverso le lenti distorte dei pregiudizi e ritenute così inferiori e non allineabili o comparabili a quella occidentale predominante nella società globale.
Nella seconda parte dello spettacolo, una prima assoluta “NOI E LORO. Tre quadri per piccolo ensemble”: Versi arsi e diversi di Lucio Gregoretti, … anche le nostre cetre erano appese di Michela Trovajoli e L’ombra di Caino di Alessandro Murzi.
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TEATRO VASCELLO
INGRESSO LIBERO
13 novembre 2018 martedì h 21
SHEMA’
Poesie di Primo Levi cantate da Shulamit Ottolenghi
Musiche di London e Bachar
Shulamit Ottolenghi, iniziativa artistica, scelta delle poesie e voce
Frank London, tromba
Shai Bachar, pianoforte
prima assoluta
In occasione dell’ottantesimo anniversario della promulgazione
delle leggi razziali fasciste in Italia.
Le poesie di Primo Levi pubblicate da Garzanti nel 1984, nella raccolta “Ad ora incerta”, erano e rimangono una gemma poco conosciuta della sua opera. Scritta sporadicamente nell’arco di alcuni decenni, la poesia di Primo Levi accompagna come un sussurro continuo la voce predominante della sua prosa. Eppure è proprio nelle sue poesie che Levi si concede il contatto più distillato ed inerme con il suo animo violato, donando loro una potenza straordinaria.
Lo stile limpido, contenuto e al tempo stesso tempo incalzante delle poesie, sembra richiedere un sound contemporaneo, capace di svelarne le armonie innate valorizzando la parola piuttosto che sommergerla.
I suoni di London, leggenda del Klezmer contemporaneo mondiale, navigano a vista sui testi di Primo Levi, cogliendone le più remote ed intime sfumature. Si aggregano al cammino il jazz di sapore mediterraneo di Bachar e la voce intensa di Shulamit, a creare un incontro musicale di sorprendente attualità.
Quando il compositore e trombettista Frank London (vincitore di un premio Grammy per Contemporary World Music e tra i fondatori del celeberrimo gruppo Klezmatics), in seguito ad un concerto a Tel Aviv nel 2016, espresse a Shulamit il desiderio di comporre per la sua voce, la scelta delle poesie di Primo Levi fu per lei una scelta naturale, avedole avute care fin dallo loro prima lettura diversi anni prima e naturalmente consone ai suoi interessi musicali più recenti.
A Frank London si aggiunse subito il compositore e pianista jazz Shai Bachar (membro della band di Avishai Cohen).
Shulamit, Frank London e Shai Bachar hanno collaborato negli ultimi anni alla produzione del cd “For you the sun will shine – songs of women in the Shoa” (2015). Presentato a Boston e a Tel Aviv, ha ricevuto importanti consensi di pubblico e di critica. Il cd reinterpreta con arrangiamenti musicali contemporanei canti composti da donne musiciste, internate nei campi nazisti ed è stato accolto dalla critica come “innovativo, diverso ed essenziale nell’ambito della musica più conosciuta dell’Olocausto”, ricevendo quattro stelle dal London Financial Times (Album review, 8/2015).
Gli artisti ritengono che in questo particolare momento storico, in cui l’abuso retorico del ricordo della Shoah è sempre più diffuso, il monito moralmente univoco di Primo Levi contro tutte le perversioni del potere, siano più rilevanti che mai.
Fonte: Ufficio stampa – Fabiana Manuelli