Azzurri dell’atletica, si programma il 2019

Gli azzurri con il presidente CONI Giovanni Malagò e il presidente FIDAL Alfio Giomi
Azzurri dell’atletica, si programma il 2019

Il presidente CONI Giovanni Malagò con gli atleti AEC al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” dell’Acqua Acetosa. I progetti di Tamberi, Tortu e Desalu per la prossima stagione.

Tre giornate a Roma per programmare un anno intero. Da ieri e fino a martedì 30 ottobre, gli azzurri dell’Atletica Élite Club sono radunati al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” dell’Acqua Acetosa per gli incontri di programmazione per la prossima stagione.
Dall’altra parte del tavolo il DT Antonio La Torre, assistito dai componenti dello staff tecnico che insieme ad atleti, tecnici personali e società di appartenenza stanno definendo il percorso agonistico e di preparazione che condurrà al 2019. Tre le date su cui puntare: Campionati Europei Indoor a Glasgow (1-3 marzo), Campionati Europei a squadre a Bydgoszcz (9-11 agosto) e l’appuntamento clou dei Campionati del Mondo a Doha (27 settembre-6 ottobre). Stasera una visita speciale per l’Italia Team dell’atletica che riceverà il saluto del presidente del CONI Giovanni Malagò.

TORTU-DESALU, LANCIATA LA SFIDA SUI 200
Filippo Tortu e Eseosa “Fausto” Desalu non hanno in comune solo la casacca delle Fiamme Gialle. Agli Europei di Berlino hanno centrato un piazzamento (rispettivamente quinto e sesto) nelle finali più veloci della storia della rassegna continentale. “Eh sì, stavolta c’è chi ha messo il turbo – scherza Tortu, recordman azzurro dei 100 metri – ma ora guardiamo avanti. Nel 2018 sono successe tante cose, per me è stato l’anno del 9.99 di Madrid. E’ il primato d’Italia, ma anche il mio personale e i personali sono fatti per essere migliorati”. Il vecchio record nazionale dei 100 metri (10.01) portava il nome del mito Pietro Mennea, Desalu con il 20.13 di Berlino è diventato il secondo azzurro di sempre dopo lo straordinario 19.72 della Freccia del Sud. “E adesso tocca a me – esordisce Fausto -. Il primato di Mennea è un totem sacro della nostra atletica, ma se si vuole competere a livello internazionale bisogna puntare a scendere sotto i 20 secondi. E questo è il mio obiettivo per il 2019”. Quando vi rivedremo sui blocchi di partenza? “Penso a un’uscita sui 60 metri come lo scorso anno – la risposta di Filippo -, ma il vero esordio sarà ai Mondiali di staffette a Yokohama (11-12 maggio, ndr). Attento Fausto, perché l’anno prossimo ci sarò anche io sui 200!”. La sfida è lanciata: “Una bella notizia – esclama Desalu – avere un avversario come Pippo sarà uno stimolo in più. Anche io farò qualche sgambata nella stagione indoor, perché non riuscirei a stare senza gare fino alla primavera. Poi anche per me Yokohama con la 4×100 della Nazionale e via verso il mezzo giro di pista”.

LA RINASCITA DI TAMBERI
Meglio 10.000 like su un post instagram o 10.000 tifosi in curva? “Non c’è nemmeno da chiederlo! – sottolinea il primatista italiano di salto in alto Gianmarco Tamberi -. I social sono un mondo di grande entusiasmo da cui ogni giorno ricevo moltissimo, ma volete mettere con una schiera di persone che gridano il tuo nome dal vivo? Sono energia pura, quella che mi dà la carica in gara. Se ripenso all’accoglienza che ho avuto quest’anno al meeting di Montecarlo, mi viene ancora la pelle d’oca. Il pubblico è stato fantastico con me e in quello stadio l’incubo di certi brutti ricordi è diventato un bel tassello della mia rinascita”. All’inizio del 2018 il decollo è stato un po’ complicato. “L’avvio di questa stagione è stato un po’ frustrante: mi sentivo bene, ma le misure non venivano. Ho sentito il bisogno di staccare da tutto e concentrarmi su me stesso. Ho dovuto mettere a posto tante cose a livello tecnico, ma la prima cosa da superare erano tanti piccoli vizi nati dalla paura di staccare che un po’ mi portavo dietro dopo l’infortunio. Diciamo che il 2018 è servito soprattutto per resettare tutto questo, senza più timori. Ma sono stati gli Europei a sbloccarmi. Dopo il quarto posto di Berlino, sono arrivate tre gare finalmente sopra i 2,30 culminati con il 2,33 di Eberstadt (poi 2,31 a Bruxelles e 2,30 agli Assoluti di Pescara, ndr). E’ da lì che voglio far riparte la mia scalata verso la nuova stagione”. Quali le tappe del prossimo anno di Mister HalfShave? “Sicuramente le indoor, Europei compresi. Poi voglio divertirmi all’aperto e costruire, salto dopo salto, la mia strada verso i Mondiali di Doha”.

DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO
Tre azzurri hanno scelto di trasferirsi all’estero per preparare la prossima stagione. Il saltatore in alto Marco Fassinotti (Aeronautica) è già a Sydney dove si è affidato al tecnico Alex Stewart, coach dell’australiano Brandon Starc migliorato quest’anno fino a 2,36. La triplista Dariya Derkach (Aeronautica) si trova a Portorico per farsi seguire dal cubano Ubaldo Duany che ha portato all’oro olimpico e mondiale la colombiana Caterine Ibarguen. Destinazione Cuba per l’astista Sonia Malavisi (Fiamme Gialle), a L’Avana per allenarsi insieme all’ex iridata Yarisley Silva e sotto la guida di Alexandre Navas.

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